I ripetitori di Servizio Pubblico – In Trentino non era «attentato». Ora tocca all’Emilia Romagna. Chi ci aiuterà a capire la verità?
Nuovo “attacco” ai ripetitori di Servizio Pubblico. Questa volta in Emilia Romagna. Ma in Trentino in realtà non c’era stato nessun «attentato».
E’ la terza volta? Anche oggi ci sarebbe una attacco ai ricevitori che dovrebbero trasmettere Servizio Pubblico stasera. La prima volta era successo in Lombardia. La seconda in Alto Adige. Oggi tocca all’Emilia Romagna.
Ma sull’Alto Adige c’è un piccolo mistero: in un primo momento, il Fatto quotidiano lo dava per certo. Poi arrivava Alessandro Sortino che, riprendendo una dichiarazione della direzione di RTTR (la rete altoatesina che sarebbe stata danneggiata), affermava, in sostanza, che si trattasse solo di “pubblicità” al programma. Santoro minacciava querela. Oggi però, nel pezzo uscito sul Fatto Quotidiano si legge:
Il 17 novembre si è temuto il bis in Trentino Alto Adige, per quanto verifiche più approfondite abbiano poi evidenziato che a essere colpite erano state frequenze di emittenti che con Santoro non c’entravano.
Diamo dunque per assodato, visto che lo scrive il Fatto (smentendo la prima versione della questione), che in Trentino non sia successo nulla relativamente a Servizio Pubblico. Il che non prova affatto che sia stata tutta una mossa pubblicitaria, ma che effettivamente la prima notizia fosse da smentire.
Lo stesso articolo che dice che in Trentino non si poteva affatto parlare di «attentato», però, dà conto di un nuovo problema: questa volta sarebbero state rubate le antenne di Telesanterno, Telecentro e Telestense, in Emilia Romagna.
L’articolo firmato da Antonella Beccaria dà conto con prudenza dell’ipotesi che almeno le questioni lombarde e emiliane possano essere in qualche modo legate a Santoro. Ma, con correttezza e prudenza, recita anche:
Fonti interne ai carabinieri, però, avvertono anche del rischio ricettazione perché materiale del genere può essere rivenduto all’estero, soprattutto nei Balcani e in altre zone dell’est europeo, dove c’è richiesta di infrastrutture per le trasmissioni televisive.
In tal senso, sarebbe interessante capire anche quanto spesso capiti che ci siano atti vandalici, danneggiamenti o furti nelle aree che comprendono ripetitori radiofonici e televisivi.
In ogni caso, anche questa volta Servizio pubblico, verosimilmente, potrà cominciare: i tecnici stanno già lavorando per ripristinare il segnale.
La verità, probabilmente, la stabiliranno soltanto gli inquirenti.