I Retroscena di Blogo: Quell’intrigo Iene-Corona-Costanzo Show-Mediaset
Il mistero del servizio scomparso delle Iene con Fabrizio Corona.
E’ di poche ore fa la notizia lanciata dal sito web “Dagospia” in cui si dice che Davide Parenti, storico papà delle Iene, avrebbe deciso di lasciare Mediaset. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata la mancata messa in onda del servizio della Iena Filippo Roma su Fabrizio Corona.
Insomma lo stop a quel filmato avrebbe causato un bel movimento in quel di Mediaset. Qualcuno avrebbe insinuato che sia stato lo stesso Costanzo a chiedere di bloccare il servizio in questione. Per la verità, secondo quanto apprendiamo da fonti bene informate sui fatti, il servizio di Filippo Roma è stato bloccato da Mediaset ed in particolare ci viene riferito che sarebbe stato il direttore generale contenuti Alessandro Salem a non autorizzarne la messa in onda .
In realtà affinchè il servizio potesse andare in onda, occorreva l’autorizzazione del giudice di sorveglianza, in quanto Corona è attualmente affidato in prova ai servizi sociali presso la comunità Exodus di Don Antonio Mazzi, dove sta scontando il residuo della sua pena. Anche per la partecipazione di Corona al Maurizio Costanzo Show è stata chiesta l’autorizzazione al giudice di sorveglianza, richiesta fatta dalla stesso Corona e che ha avuto esito positivo, come abbiamo potuto vedere domenica.
E’ chiaro dunque che senza questo permesso il servizio di Filippo Roma non sarebbe potuto andare in onda, cosa che le Iene sapevano. Salem quindi non avrebbe bloccato un contenuto per sua volontà editoriale, ma semplicemente perchè l’azienda per la quale lavora non aveva l’autorizzazione a mettere in onda quel filmato.
Chiudendo quindi, quel servizio poteva essere trasmesso solamente se Corona, o il suo avvocato con relativa procura del celebre fotografo, avesse chiesto l’autorizzazione al giudice di sorveglianza, cosa che non è stata fatta. Nessuna censura quindi da parte di Mediaset e nessun veto da parte dello stesso Costanzo che, con tutta probabilità, avrebbe potuto persino salutare quel servizio come una specie di “spot” per il suo Uno contro tutti.