Ebbene sì, si può avere nostalgia anche di programmi non lontanissimi a livello temporale. E di programmi firmati da Antonio Ricci. L’ultima creatura veramente godibile del Padrino di Canale5 si chiama Cultura moderna ed è stata trasmessa su Canale5, per la prima volta, il 12 giugno 2006.
E’ a memoria l’ultimo programma Mediaset che faceva veramente estate, un’autoproduzione diventata un appuntamento fisso negli access prime time di molti italiani (tanto da costringere la Rai a mandare in soffitta Supervarietà, programmando il clone La botola).
Il suo successo è stato tale, da fargli meritare una riconferma in autunno alla domenica, oltre che uno speciale in prime time (Cultura Moderna Slurp) di altrettanto successo (più di 5 milioni e uno share superiore al 20%). Non a caso Cultura moderna ha vinto un Telegatto come programma rivelazione del 2006.
Poi Mediaset, dopo un’altra edizione estiva al 2007, ci ha rinunciato, privilegiando Veline o Velone o la più economica Paperissima Sprint. Perché rinunciare a un format che tanta affezione ha creato nel pubblico (solo per un problema di costi)?
Cultura moderna è stato il primo show all’italiana a miscelare talent e quiz. Ogni sera gli italiani si divertivano a indovinare, insieme ai partecipanti, il nome di un personaggio misterioso nascosto dentro una cabina da spiaggia, per vincere un premio di 500.000 euro.
Al tempo stesso i concorrenti si esibivano in una disciplina a loro scelta, tentando di mostrare il proprio talento. Una giuria virtuale assegnava loro un punteggio, corrispondente al numero di domande da fare al personaggio per indovinarne l’identità. Le uniche risposte possibilità erano sì o no, tramite un pezzo di carta che usciva dalla cabina.
La vera risorsa di Cultura moderna stava nella conduzione di Teo Mammucari, che dimostrò le sue potenzialità da intrattenitore per famiglie entrando nel gotha di Canale5 (dopo di allora per lui sono arrivati Scherzi a parte in prime time e il preserale estivo Sarabanda).
Non è escluso che Cultura moderna non si sia più rifatto anche a causa della ruggine tra Teo e Antonio Ricci, che infatti non l’ha più voluto neanche a Veline e Velone.
E poi c’è stata l’altra grande scoperta di Ricci, la simpaticissima valletta brasiliana Juliana Moreira. Nella seconda edizione estiva fu affiancata da Lydie Pages.
Di Cultura moderna era cult anche la sigla, Ci vuole cultura, cantata da Corinne Marchini poi approdata ad Amici come cantante.