Colorado: un programma allegro a misura di ragazzi. Inutili le Coloradine, bravo e umile Savino
Colorado è il programma che chi scrive, a suo tempo, ha definito la Cenerentola della comicità. Probabilmente lo è ancora, se rapportato ai fuoriclasse della risata. Ma guardando più a fondo lo show di Italia1 gli va riconosciuto un enorme merito: quello di attuare “una vera rivoluzione copernicana del linguaggio”, come l’ha definita in conferenza
Colorado è il programma che chi scrive, a suo tempo, ha definito la Cenerentola della comicità. Probabilmente lo è ancora, se rapportato ai fuoriclasse della risata. Ma guardando più a fondo lo show di Italia1 gli va riconosciuto un enorme merito: quello di attuare “una vera rivoluzione copernicana del linguaggio”, come l’ha definita in conferenza stampa il suo neo-conduttore Nicola Savino. E proprio l’arrivo di quest’ultimo ha portato linfa nuova e un appeal ancora maggiore alla presa del format, che con la sua rapidità forsennata riesce a catturare anche lo sbarbatello più distratto e smanettone.
Colorado è un programma a misura per ragazzi e fatto per i ragazzi, è il loro Drive In ed è l’unico programma che tiene in vita, nel bene o nel male, la decaduta Italia1, ormai molto più efficacemente della monotona Gialappa’s.
Nella prima puntata, andata in onda ieri con alti ascolti, lo show prodotto da Maurizio Totti ha puntato sui suoi cavalli di razza, ma anche su un disturbatore d’eccezione come Digei Angelo, alle prese con un improbabile “Col Senter”. Le gag dei comici sono incommentabili, per quanto usa e getta, ma nel complesso regalano a Colorado un’allegria scacciapensieri.
E Rossella Brescia, pur con la solita patina acidula che la contraddistingue, è sempre più credibile con le sue parodie: azzeccatissima quella di Paperissima Sprint, in cui lei impersonava la Moreira di turno e Savino imitava perfettamente il Gabibbo. Tra i due nuovi partner si è subito creata un’ottima intesa e l’imitatore ha saputo entrare in punta di piedi, rispettando una formula che vive di vita propria e non va oscurata troppo con una conduzione invadente.
Unica nota dolente – e lo diciamo per loro – il ruolo di Coloradine affidato a Cristina Del Basso, Melita Toniolo e Francesca Fioretti. Non che si meritassero di più per chissà quali qualità, ma passare da fenomeni parlanti del Grande Fratello a pseudo-veline sculettanti è una vera retrocessione. Di certo una presenza come loro fa colore e non si può dire non abbiano spazio, ma il loro ruolo avrebbero potuto rivestirlo benissimo delle squinzie alle prime armi.
Come piccola nota a margine, segnaliamo l’interessante staffetta con Così fan tutte, sitcom “osè” con Alessia Marcuzzi e Debora Villa ormai relegata a tarda notte. La lunga puntata di ieri sera era una replica dei primi due episodi già trasmessi in preserale. Che Italia1 voglia diluire la sitcom-caso dell’anno per molti venerdì, con una formula da un’ora a settimana destinata a diventare cult per il pubblico notturno?