Home Serie Tv I Medici, la Rai a “lezione di grandezza” impara il valore delle serie tv (ma basterà per il futuro?)

I Medici, la Rai a “lezione di grandezza” impara il valore delle serie tv (ma basterà per il futuro?)

I Medici hanno portato su Raiuno una serie tv ben realizzata e capace di reggere il confronto con le altre produzioni internazionali, ma che potrebbe restare un caso a parte nella produzione di fiction

pubblicato 18 Ottobre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 18:41

La strana veste che ha indossato Raiuno questa sera è quelle delle grandi occasioni, della grande rivincita della tv pubblica di fronte alle critiche ed alla accuse di non sapersi innovare e stare al passo con i tempi. Quello che I Medici ci hanno ricordato questa sera è ciò che i broadcaster internazionali vanno dicendo da tempo: il futuro dell’intrattenimento passa per la serialità di qualità, quella che genera buzz su internet e diventa fenomeno di cui parlano i giornali.

Così, in prima serata su Raiuno, irrompe una serie -una co-produzione internazionale- che mette la Rai finalmente in prima fila tra i produttori di questo genere di serie tv: I Medici, forse, non avrà quella stessa audacia di altri drama storici come I Tudors o I Borgia (che però potevano osare di più non essendo destinati al pubblico familiare), ma riesce a tenere la testa alta ed a far valere tutto il proprio sforzo.

Tre gli elementi che hanno principalmente decretato la buona riuscita della serie tv: innanzitutto la sceneggiatura, che riesce a raccontare un periodo storico tanto affascinante ma lontano da noi senza cadere nella didascalia e soprattutto senza semplificare. Ci sono i complotti, gli intrighi, i ricatti, le indagini, tutto quello che serve ad una storyline per non afflosciarsi dopo poche scene.

C’è poi il casting: inutile dire che senza Richard Madden e Dustin Hoffman I Medici avrebbe perso gran parte del suo fascino. Ma non solo: la scelta di un cast variegato e con numerosi attori stranieri e provenienti dal cinema e da altre serie tv ha favorito il riconoscimento da parte del pubblico di personaggi che in passato avevano già visto, stimolando la loro curiosità nel rivederli in tv in altri ruoli. Ovviamente non basta questo: ogni attore si è dimostrato nel ruolo e capace di sostenere la parte.

Infine, ci sono le location. La Lux Vide (che ha voluto dedicare al suo fondatore, Ettore Bernabei, scomparso l’agosto scorso, la serie), è riuscita ad ottenere il permesso per girare nelle location originali, in cui secoli prima erano vissuti i veri Medici. Innegabile la suggestione che si crea nel vedere certi luoghi, segnale soprattutto di uno sforzo produttivo che dovrebbe essere impiegato per qualsiasi tipo di fiction si realizzi. La casa di produzione italiana è tornata ai tempi delle sue grandi produzioni bibliche, impiegando fondi e risorse per far sentire la propria voce anche in contesti totalmente diversi.

I Medici insegna questo alla Rai: quando c’è l’attenzione, la cura ed un’idea da far valere, le collaborazioni internazionali diventano fondamentali per realizzare serie tv come queste, che rischiano di rimanere un caso a parte in mezzo a tante serie che si accontentano della buona riuscita per sommi capi. Questa veste che Raiuno ha indossato, rischia di essere utilizzata troppo poco: allora, lo sforzo nello stringere alleanze mediatiche per portare in tv le alleanze storiche dei Medici diventerebbe nullo.

I Medici, puntata 18 ottobre 2016: anticipazioni

Arriva finalmente in televisione la saga prodotta da Rai Fiction e da Luxvide, con Big Light Productions e Wild Bunch Tv, che si preannuncia come un evento della fiction italiana: I Medici, in onda da questa sera alle 21:30 su Raiuno, non solo offre uno sguardo su una delle famiglie più potenti della storia italiana, ma vuole anche dimostrare quanto la Rai possa, impegnandosi, competere con le grandi produzioni europee.

Per farlo, è stato chiamato a scrivere la serie tv Frank Spotnitz, autore di X-Files e del recente The Man in the High Castle, che, insieme a Nicholas Meyer, ha scritto una saga familiare che si fondesse al thriller ed al dramma storico. Il tutto, calato nel contesto di una Firenze in subbuglio, dove non mancano le lotte interne per la conquista del potere.

La premessa della serie parte dal fatto che i libri di Storia non spiegano come sia morto il capostipite della famiglia, Giovanni De’ Medici (Dustin Hoffman), colui che, una volta arricchitosi come banchiere, riesce ad arrivare fino al Papa, che riconosce che il servizio da lui offerto non è da considerare “usura”, e quindi non è un peccato. Questa costituisce una vera e propria rivoluzione, dal momento che offre ai poveri l’opportunità di potersi arricchire, formando così la “classe media”.

Un’innovazione che non piace alle famiglie nobiliari di Firenze che, capitanate da Rinaldo Albizzi (Lex Shrapnel), si adoperano per evitare che i Medici diventino ancora più potenti. In questo contesto, la serie immagina che Giovanni sia stato avvelenato da qualcuno. Alla scoperta della notizia, però, i due figli Cosimo (Richard Madden) e Lorenzo (Stuart Martin), preferiscono tenersela per sè, cercando di capire chi possa avere ucciso il padre. In particolare, Cosimo manda ad indagare uno dei suoi uomini più fedeli, Marco Bello (Guido Caprino), mentre a lui tocca la gestione del patrimonio di famiglia. Giovanni, infatti, ha voluto che fosse proprio Cosimo a proseguire l’attività di famiglia, nonostante il giovane, da sempre, abbia nutrito aspirazioni artistiche. Ma Cosimo deve obbedire alla volontà del padre, anche quando viene costretto a sposare la Contessina Bardi (Annabel Scholey), che si rivela furba e capace di sostenere il marito nelle sue azioni. Un’unione che sarà ostacolata dall’incontro di Cosimo con la schiava Maddalena (Sarah Felberbaum) e della Contessina con una sua vecchia fiamma, Enzo Contarini.

L’animo artistico di Cosimo, però, si fa sentire, rendendo la famiglia dei Medici la prima a rendersi conto delle potenzialità di alcuni artisti romani che, nel frattempo, hanno riscoperto le bellezze della classicità, dando il via al Rinascimento. Sono i Medici, infatti, a finanziare le opere di Botticelli, Leonardo, Michelangelo e di Brunelleschi (Alessandro Preziosi). A quest’ultimo, in particolare, viene affidato un importante incarico: finire la cupola di Santa Maria del Fiore, impresa non riuscita a nessuno in passato e che porterà i Medici ad acquisire ancora più potere a Firenze.

Più concentrato sulla battaglia che porterà la città nel caos, invece, Lorenzo, che pensa alle strategie da attuare per difendere la propria famiglia, così come vorrebbe fare il figlio di Cosimo, Piero (Alessandro Sperduti), nonostante le titubanze della moglie Lucrezia (Valentina Bellè).

Gli otto episodi de I Medici -scritti, oltre che da Spotnitz e da Meyer, anche da John Fay, Francesca Gardiner, Sophie Petzal, Alex von Tunzelmann, Mark Denton, Jonny Stockwood ed Emilia di Girolamo, con lo story editor Giovanni Capetta e per la regia di Sergio Mimica Gezzan– rappresentano un unicum per la Rai, sia per il tema trattato, che per lo sforzo produttivo che per la cura nella sua distribuzione internazionale, che vanta anche una sigla, “Renaissance”, scritta da Paolo Buonvino (autore della colonna sonora della fiction) e cantata da Skin. Non solo: I Medici, che si potrà seguire in lingua originale, è anche la prima fiction della Rai ad andare in onda in 4k sul canale 210 di Tivùsat, rendendo questa serie tv una vera e propria sfida della televisione pubblica verso le grandi produzioni estere.

Il pubblico, però, non seguirà una serie tv accurata dal punto di vista storico. Per ammissione dello stesso Spotnitz, I Medici gioca con la fantasia e l’immaginazione su ciò che la storia non racconta:

“Quando mi è stato chiesto se fossi interessato a raccontare l’incredibile saga dei Medici, sono stato costretto ad ammettere che il dramma storico, di solito, non mi appassiona. Dopo settimane di discussione siamo giunti a una conclusione, considerando non i dati storici, ma piuttosto ciò che non si trovava nei libri di storia. In particolare, non riuscivamo a trovare nessuna informazione sulle cause della morte del patriarca della famiglia, Giovanni de’ Medici. Sapevamo che c’erano stati diversi attentati alla sua vita, ma non come alla fine fosse morto. Quest’idea ha subito creato un efficace ingresso nella storia. I personaggi della nostra serie sono vissuti quasi seicento anni fa, eppure la fama dei Medici non conosce cedimenti. Nessun’altra famiglia ha avuto un impatto così forte sulla civiltà occidentale. Senza dubbio ciò è dovuto alla loro visione del futuro, alla rinascita culturale ed economica che hanno promosso, ai sacrifici personali e morali che hanno fatto. E così, raccontare le loro vicende non significa affatto fare un polveroso dramma storico, ma narrare la storia di uomini e donne le cui battaglie rispecchiano le nostre.”

Per il regista, invece, entrare nella Firenze del Quattrocento è diventato possibile grazie all’arte di quegli anni:

“Il pubblico, oggi, è molto sensibile alla verosimiglianza e noi ci impegniamo al massimo per ottenerla. Paradossalmente, è stato proprio Cosimo de’ Medici ad avermi aiutato a comprendere il suo mondo. Lui e gli altri protagonisti del Rinascimento italiano hanno lasciato in eredità moltissime opere d’arte, che illustrano visivamente ogni aspetto della loro vita. Ho cercato di individuare il maggior numero possibile di dettagli nelle opere artistiche e architettoniche del Rinascimento e giorno dopo giorno, gradualmente, ho cominciato a farmi un’idea della vita nel quindicesimo secolo, a ‘sentirla’, e ho cercato di trasferire quel sentimento nella messa in scena. Anche il casting è stato pura magia. Oggi non è facile scegliere gli attori per una serie di 8 ore, perché tantissimi sono i progetti televisivi in produzione e la competizione è alta se si vogliono trovare dei buoni attori. È fantastico però il fatto che gli attori scelgano le sceneggiature con cui si sentono in sintonia.”

La sfida de I Medici è pronta ad arrivare in televisione: per Raiuno, l’occasione di avere una serie tv che riesce ad incuriosire anche chi di solito non crede che sulla Rai possano esserci buone produzioni.

I Medici, puntata 18 ottobre 2016: come vederlo in streaming

E’ possibile vedere I Medici in streaming sul sito ufficiale della Rai, mentre da domani sarà possibile vederlo nella sezione Replay.

I Medici, puntata 18 ottobre 2016: Second screen

Si può commentare I Medici sulla pagina ufficiale di Facebook o su Twitter, all’account @IMediciOfficial. L’hashtag è #IMedici.