I Giacobini – Lo sceneggiato scomparso torna (in audio) nelle Teche Rai, grazie ad un appassionato
La direttrice delle Teche aveva ricordato la scomparsa dello sceneggiato al Corriere. Un telespettatore di Sanremo lo aveva registrato tutto, su bobine audio.
Questa è davvero una storia che deve essere raccontata. Ed è la storia de I Giacobini, un dramma teatrale scritto nel 1955 da Federico Zardi, messo in scena dal Piccolo di Milano (diretto da Giorgio Strehler, poi divenuto un radiodramma e quindi, nel 1962, uno sceneggiato televisivo.
La riduzione per la tv, trasmessa dal Programma Nazionale, andò in onda in sei puntate (dall’11 marzo al 15 aprile 1962), diretto da Edmo Fenoglio. Nel cast, Serge Reggiani interpretava Robespierre, Alberto Lupo nei panni di Camillo Desmoulins e Sylva Koscina in quelli di Lucilla Duplessis. E ancora, Carlo Giuffrè, Valeria Ciangottini, Warner Bentivegna, Franco Volpi, Lia Zoppelli.
Molti di loro, a distanza di cinquant’anni esatti, sono ormai scomparsi. Ma la storia dei Giacobini è appassionante perché lo sceneggiato, che andava in onda in diretta, non è mai stato replicato e non esiste negli archivi della Rai: pare che le copie registrate sulle bobine siano state fatte sparire. Non si sa da chi, si sa soltanto che lo stesso Zardi, autore del testo, denunciò la sparizione in un manoscritto, attualmente conservato nell’Università di Pavia.
I Giacobini avevano suscitato, all’epoca, un vibrante dibattuto, soprattutto perché Zardi, pur non avendo una visione particolarmente innovativa della Rivoluzione Francese, rivalutava la figura di Robespierre. Palmiro Togliatti (PCI) scrisse che l’opera aveva portato per sei settimane nelle case degli italiani il concetto della rivoluzione, e che rappresentava «un grande fatto della cultura nazionale». Sul sito delle Teche Rai ci si chiede anche se l’opera sia stata cancellata o trafugata per questioni politiche: provate ad immaginare l’epoca. Era il 1962, c’era l’incubo della guerra fredda, di lì a pochi mesi sarebbe scoppiata la Crisi dei missili di Cuba: uno sceneggiato commentato positivamente dal leader di un partito comunista in un paese della NATO poteva suscitare qualsiasi tipo di reazione. Ma ormai è passato tanto tempo e resta solamente il dispiacere per la perdita di un documento storico.
Ebbene, qualcosa è successo. Grazie ad un appassionato della Rai.
Qualche tempo fa, in una recente intervista al Corriere della sera, Barbara Scaramucci aveva ricordato proprio la sparizione dello sceneggiato.
Poco dopo, il signor Ivano Amoretti di Sanremo, un semplice telespettatore della Rai, ha scritto alle Teche: nel 1962 aveva registrato l’audio delle sei puntate e lo metteva a disposizione della Rai.
Le puntate sono quasi complete: c’è qualche interruzione e non ci sono le sigle, ma il sonoro restituisce almeno in parte quel che è andato perduto.
La Rai ha messo online le registrazioni e le ha accompagnate da bellissime foto di scena dello sceneggiato: si trova tutto nella pagina ufficiale dei Giacobini, dedicata dalle Teche Rai all’evento del ritrovamento e allo sceneggiato. Davvero una storia che vale la pena di raccontare, e uno sceneggiato che vale la pena di risentire.
Tutto questo, fra l’altro, fa riflettere: senza la registrazione, ovviamente non autorizzata (ma all’epoca, fortunatamente, non ci si poneva il problema), del telespettatore sanremese, qualsiasi traccia dello sceneggiato sarebbe andata definitivamente perduta. Pensiamoci su.