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I fratelli Corsaro, recensione: Giuseppe Fiorello star di una serie che non si distingue

L’attore siciliano si conferma centro del racconto, ma nonostante la sua presenza si avverte il senso di già visto e di compito svolto senza eccellere

pubblicato 11 Settembre 2024 aggiornato 12 Settembre 2024 09:29

C’era un tempo in cui Giuseppe Fiorello era l’“eroe” delle fiction italiane: interpretava personaggi il cui sacrificio e impegno diventava il motore della storia e il simbolo di un’Italia da ricordare e preservare tramite il piccolo schermo. Poi, Fiorello è diventato l’“eroe” dell’impegno civile, con storie contemporanee, sempre tratte da fatti reali, monito per società moderna. Infine, Fiorello è diventato il personaggio standard di una qualsiasi fiction Mediaset, come I fratelli Corsaro.

I fratelli Corsaro, recensione

Sia chiaro: la presenza di Fiorello resta un fiore all’occhiello per la trama della nuova produzione in onda su Canale 5. Fin dai primi minuti appare abbastanza ovvio che, sebbene il titolo della serie si concentri sui due fratelli, il vero protagonista è lui. Il suo Fabrizio, giornalista di cronaca nera, è colui che spinge le indagini verso la soluzione, che cerca nuovi indizi, che provoca gli inquirenti a tentare nuove piste.

D’altra parte, per la fiction Mediaset avere nel proprio roster un nome come quello di Fiorello è qualcosa di cui vantarsi, sopratutto dopo anni in cui l’attore siciliano è stato volto di punta della concorrenza. Ma nel passaggio a Mediaset, Fiorello ha messo da parte gli ingredienti delle sue produzioni da record per darsi a qualcosa di più ordinario.

Perché I fratelli Corsaro, pur nella sua buona fattura, regia e interpretazione, è tutto fuorché eccezionale o indimenticabile. Mediaset ha capito che il filone delle serie investigative piace al pubblico, così come piacciono le serie tratte da romanzi di successo e che sanno combinare indagine e commedia. Eppure, la formula in sé non basta.

I fratelli Corsaro svolge per bene il suo compito, ma non riesce a trovare un’impronta che lo renda davvero unico. Le indagini alternate ai battibecchi familiari, la linea gialla accennata sulla scomparsa, anni prima, del padre dei protagonisti e la scelta di location indubbiamente affascinanti sono tutti punti di un elenco che si possono spuntare, ma che troviamo anche altrove.

Cosa resta, allora, de I fratelli Corsaro? Resta una serie tv pulita, non volgare, che tutta la famiglia può vedere: tutto ciò che Mediaset sta cercando disperatamente in questi ultimi anni. La presenza di Fiorello fa da sigillo a una produzione che tutti potrebbero vedere. E che tutti, in qualche modo, hanno già visto.