I fatti vostri, Giancarlo Magalli: “Speriamo che la tombola prenda fuoco”
Come faremmo a riprenderci dall’overdose natalizia senza un’iniezione di sarcasmo dall’infermiere più caustico del daytime? Come ogni anno è Giancarlo Magalli il gran cerimoniere (scazzato) dell’appuntamento televisivo con La Tombola, che Michele Guardì rinnova puntualmente in questo periodo durante I Fatti Vostri.Il telespettatore autolesionista che è in me non può fare a meno di sintonizzarvisi,
Come faremmo a riprenderci dall’overdose natalizia senza un’iniezione di sarcasmo dall’infermiere più caustico del daytime? Come ogni anno è Giancarlo Magalli il gran cerimoniere (scazzato) dell’appuntamento televisivo con La Tombola, che Michele Guardì rinnova puntualmente in questo periodo durante I Fatti Vostri.
Il telespettatore autolesionista che è in me non può fare a meno di sintonizzarvisi, durante le feste, almeno per una puntata, restando totalmente rapito dall’insofferenza con cui il conduttore, puntualmente, la gestisce.
D’altronde, come dare torto a Magalli se una signora, quando le dici: “Dica solo pari o dispari”, risponde “Pari o dispari”? Per non parlare delle concorrenti che, visto il segno furbo dei tempi, provano a soffiarsi balocchi da distribuire ai parenti, senza poter contare sulla prova provata della voce di un bambino al loro fianco.
Oggi si è passati dalla mamma che aveva un bimbo di undici mesi, ma che si è aggiudicato dei giocattoli da femminuccia da dividere con la sorellina assente, a un’altra che ha più correttamente rifiutato un monopattino in regalo per il figlio quindicenne. Il tutto col disappunto ironico di Magalli:
“Eppure io ne ho visti di quindicenni col monopattino…”.
Come premi si vantano reperti archeologici forse riesumati dalle vecchie edizioni, come il bambolotto di Topo Gigio, evergreen come il Canta Tu o una più contemporanea Nintendo Wii.
Ma il punto più irresistibile lo si è toccato quando Magalli è stato sincero fino in fondo:
“Abbiamo finito per sempre con la Tombola? Speriamo prenda fuoco. Poi ogni volta dobbiamo ritogliere tutto quello che abbiamo messo. Non si finisce mai, è la fabbrica di San Pietro”.
Personalmente, preferirò in eterno le schiette frecciatine di Magalli all’insopprimibile sorriso finto di Adriana Volpe, peraltro da poco laureata in Lettere.
Ah, quest’anno una novità c’è: a unirsi al consolidato trio è il Maestro Demo Morselli, che fa una tale tappezzeria da risultare più muto di un qualsiasi figurante in studio.