Vedere una serie come I Delitti del BarLume a gennaio, in pieno inverno, potrebbe sembrare straniante, considerate le temperature (più o meno, grazie global warming) rigide che affrontiamo in questo periodo. Eppure, la scelta di Sky Italia di proporre le storie all’aperto dei “bambini” (e non più vecchini) di Pineta mentre noi ci vestiamo pesante funziona. Perché I Delitti del Barlume rappresenta benissimo l’estate, grazie al piccolo grande mondo che in questi anni Sky e Palomar sono riusciti a creare.
I Delitti del BarLume, recensione
Perché se è vero che la serie è nata come adattamento di una serie di libri gialli di successo scritti da Marco Malvaldi (editi da Sellerio), è altrettanto vero che nel corso degli anni il BarLume è diventato qualcosa di più di una semplice serie crime.
Probabilmente la svolta è avvenuta con la stagione girata in tempo di Covid-19: la necessità di offrire al pubblico delle storie che non tradissero la tradizione della serie ma che al tempo stesso regalassero attimi di ilarità intelligente e ben recitata ha permesso agli sceneggiatori di espandere questo mondo, facendolo diventare qualcosa di più di un semplice contesto dentro cui inserire dei delitti.
E così, I Delitti del Barlume è diventato più comedy che crime: un destino, questo, che capita spesso alle serie longeve come questa, in cui il pubblico si affeziona ai personaggi e vuole vederli crescere e invecchiare con loro. Da qui, l’esigenza di uscire dal semplice caso di puntata e di creare contesti che vanno a ridefinire la serie stessa.
Nel caso specifico, la scelta è caduta sull’importanza della leggerezza (ma non della superficialità), sul desiderio di raccontare vicende a tratti assurde ma, sempre, capaci di proiettare gli spettatori in un mondo credibile o, meglio, in una dimensione onirica e reale al tempo stesso.
I Delitti del BarLume rappresenta quell’estate di cui abbiamo bisogno: in cui il caldo non è opprimente, che ci permette di allontanarci anche se per poco dalle frustrazioni del quotidiano, in cui anche una risata leggera può diventare importante.
Sky e Palomar hanno avuto ragione su questa scommessa, con la bravura di aggiudicarsi un cast che non si fa problemi a passare da un tono all’altro. E anche quest’inverno ci siamo garantiti un po’ di quell’estate che ci manca, quella di quando eravamo più piccoli e i pensieri diventavano più leggeri.