Fantasy e mistery per preadolescenti: ecco I Cavalieri di Castelcorvo, la serie tutta italiana di Disney+
La Stand By Me di Simona Ercolani continua a raccontare storie rivolte ai preadolescenti, questa volta inserendo elementi magici e sovrannaturali
La prima produzione italiana destinata subito a Disney+ arriva da chi si è già cimentato in passato con produzioni rivolte ai preadolescenti. E’ la Stand By Me di Simona Ercolani che, forte del successo di titoli come Sara e Marti (di cui il catalogo ospita tutte e tre le stagioni) e Jams (che invece va in onda su Rai Gulp), ha prodotto I Cavalieri di Castelcorvo.
Quindici episodi disponibili, al ritmo di tre a settimana per cinque settimane, da oggi, 6 novembre 2020, sulla piattaforma streaming di Topolino. E casa migliore di questa non si poteva trovare: un prodotto rivolto sì ai giovanissimi in cerca di avventure, ma godibile insieme a tutta la famiglia per passare un pomeriggio o una serata senza l’ansia di incappare in immagini o scene imbarazzanti.
I Cavalieri di Castelcorvo, un fantasy tutto italiano
Un trasferimento, il loro, voluto dai genitori, che per motivi di lavoro preferiscono portare i figli a vivere dalla zia, che ha appena dato il via ad un’attività di Bed & Breakfast proprio a Castelcorvo. Un paese come tanti altri, apparentemente senza niente: connessione internet scadente, poche distrazioni, nessun pericolo, tant’è che i due fratelli possono girare da soli senza temere per la loro sicurezza.
Eppure, Castelcorvo qualche mistero lo nasconde: il castello medievale che domina sull’abitato si dice sia vissuto da due signore che non si fanno mai vedere in giro e che potrebbero avere poteri magici. Riccardo e Giulia faranno conoscenza di questa leggenda, insieme ai loro due nuovi amici, Betta (Margherita Rebeggiani) e Matteo (Mario Luciani), entrambi oggetto di scherno da parte dei loro coetanei a causa delle loro insolite passioni.
Insieme, però, i quattro formano un gruppo coraggioso e determinato a scoprire quali misteri si nascondano a Castelcorvo e che si palesano ai loro occhi tramite visioni e magie: sembra, infatti, che una “Stria”, ovvero una strega, rapisca i bambini del luogo, cancellandone il ricordo nei loro familiari. Riccardo, Giulia, Betta e Matteo dovranno così intraprendere un’avventura per salvare questi bambini e sconfiggere la “Stria”, tant’è che potrebbero essere proprio loro i quattro “cavalieri” prescelti secondo una leggenda.
Tra Jumanji e Stranger Things, il tutto nella provincia italiana e senza pretese
La serie prende ispirazione qua e là da altri titoli più ambiziosi: c’è un gioco in scatola in cui le pedine sono i protagonisti, come in “Jumanji”, e c’è l’avventura di fronte a fenomeni inspiegabili dalla logica, come “Stranger Things”.
I Cavalieri di Castelcorvo non copia, ma riadatta queste idee per farne un uso sapiente, mettendole al servizio della narrazione, affinché questa possa catturare il pubblico preadolescente ma trovare anche un appiglio tra i genitori. Proprio il rapporto giovani-adulti si fa strada all’interno della serie, ma senza intenti polemici: la storia ci mostra con innocenza ciò che già sappiamo ma che ci dimentichiamo, ovvero che i più giovani, liberi da pregiudizi, riescono a vedere cose che i grandi non vedono.
Anche in un paesino di provincia: e qui c’è la firma della Stand By Me, da sempre sostenitrice di storie ambientate lontano dal caos cittadino, dove la magia può avvenire comunque (e soprattutto). Al resto ci pensano dei buoni effetti speciali, personaggi simpatici ed un tocco di sentimenti. L’intrattenimento per tutta la famiglia ad hoc.