I 60 anni della tv su RaiUno: più Azzariti e Bonaccorti, meno Paola Perego (che inciampa sulla storia) e Veronica Maya
I 60 anni della tv sono stati oggetto di dibattito a Unomattina e a La vita in diretta di venerdì 3 gennaio 2014 (video)
Finora abbiamo festeggiato i 60 anni della tv insieme a Mamma Rai, unendoci ai toni celebrativi generali. Il punto è che Pippo Baudo è venuto su TvBlog a festeggiarla, ma nessuno ha pensato di affidargli una prima serata in diretta con grandi ospiti.
La Rai è tanto brava a ricordarsi di avere una storia, quanto maldestra e poco all’altezza nel rispolverarla. Questa sera i 60 anni della tv verranno delegati a un Techetechetè, la camomilla estiva per anziani che non escono di casa, e a uno Speciale Tv7. Tutto qui.
Qualcuno dirà, “tanto ci pensa Fazio a Sanremo” (motivo per cui alla Venier è stato impedito di fare amarcord tutto l’anno a Domenica in). Ma i compleanni non andrebbero festeggiati il giorno stesso? Errore nel caso dei Centocinquanta (anni) dall’Unità d’Italia, ad esempio, fu quello di sbrodolare oltre misura l’anniversario, che andava compiuto il giorno stesso e basta.
Oggi su RaiUno avremmo voluto vedere, oltre a Baudo, gli stessi cavalli di razza che si sono spesi per Telethon e che hanno fatto la storia della Rai (Frizzi, Conti, Clerici, Venier, etc). Invece sono in pochi i protagonisti che l’hanno omaggiata sul serio su RaiUno.
Bella idea, va detto, è stata quella di affidare la co-conduzione di Unomattina ai suoi apripista storici: Livia Azzariti e Paolo Di Giannantonio. Sono stati bravissimi nel moderare un dibattito con esperti pregevoli come Enrico Menduni e Renzo Arbore.
Ritrovare l’Azzariti alla conduzione è sempre un piacere, perché ha ancora una presenza televisiva incisiva, familiare e professionale. Il momento più imbarazzante è stato, invece, l’arrivo di Veronica Maya che in questi giorni è onnipresente (da Unomattina Magazine al Concerto dell’Epifania, oltre che a Verdetto finale).
L’ex Del Noce’s Angel ci tiene, inoltre, a sottolineare di stare in Rai da nove anni: peccato che quelle della sua generazione continuino a sembrare delle sopravvissute, più che delle veterane. La Maya, con la consueta scarsa umiltà che la connota, si è messa al pari dell’Azzariti e si è accaparrata l’intervista al Mago Zurlì:
“Il piacere di questa puntata è di vedere tutti com’eravamo. Una cosa inedita, che ci si passi la staffetta a Unomattina. Sono onoratissima”.
Com’eravamo? Com’erano, semmai. Peraltro la stessa Azzariti fece l’ottima supplente della Maya, che a pochi giorni dall’insediamento accusò problemi di salute.
E vogliamo parlare dell’ipocrisia con cui la conduttrice di Verdetto si è rivolta a Cino Tortorella?
“Devo a te l’insegnamento di saper parlare ai bambini”.
Peccato che il venerando ospite l’abbia redarguita poco dopo per aver parlato di “bambini che hanno vinto lo Zecchino”, mentre bisogna dire “la canzone che ha vinto interpretata da”.
Lo storico papà dello Zecchino è tornato su RaiUno inspiegabilmente lucido e tranquillo, mettendo da parte la causa mossa alla Rai per danni morali. Qualche anno fa è stato, infatti, accusato di essere troppo vecchio per presenziare ancora allo show, motivo per cui l’hanno letteralmente fatto fuori. Ora, all’improvviso, la tv di stato si è ricordata di lui, che ha accettato l’invito con la coda tra le gambe.
Per una Veronica Maya che si è atteggiata a conduttrice navigata c’è una Paola Perego che non fa mistero di essere arrugginita sulla storia dello spettacolo a La vita in diretta. Ogni qual volta c’è da fare dell’amarcord tv la Perego si fa sempre cogliere impreparata e a corto di aneddoti, venendo sempre salvata in corner dall’ospite illustre (ma fuori dai giri che contano) di turno, come l’enciclopedico Paolo Limiti.
Oggi pomeriggio il contributo della signora Presta alla ricorrenza è stato piuttosto stentato. A proposito di Raimondo Vianello si è limitata a biascicare:
“Io c’è un programma che non ricordo quale fosse, mi ricordo lui che faceva Sandokan e finiva sempre contro una pianta”.
I suoi ospiti si sono limitati a darle della “troppo giovane”, visto che era già passata a trasmissioni della tv a colori.
Ma lo scivolone più ingiustificabile è avvenuto quando ha citato lo storico sceneggiato “La baronessa di Carini” chiamandola “La Baronessa Carini” (la Perego è la stessa che a Superbrain è stata bacchettata per aver detto ‘La donna con l’ermellino’, anziché la dama). Enrica Bonaccorti l’ha pacatamente corretta sul titolo del noto sceneggiato Rai, per poi farsi cogliere dalle lacrime:
“Io voglio bene alla televisione, mi commuove essere qui oggi”.
Questi sono i personaggi “storici” che vogliamo, il che non vuol dire che non ci voglia un ricambio generazionale. Ma che nessuno tra i grandi conduttori Rai si sia unito al compleanno in tv dispiace.
Non si spiega, invece, la presenza in prima fila del Direttore di RaiUno Giancarlo Leone, sempre più affetto da manie di protagonismo. Il momento da non dimenticare è il modo in cui lo ha salutato Tortorella, con un velato retrogusto nepotista:
“Io ho conosciuto il suo grande papà (Giovanni Leone, ndr)”
Altro momento critico, ma vero, è quello che ha visto Piero Badaloni esprimere una leggera critica sull’involuzione dell’infotainment odierno:
“La parte informativa di Unomattina lungo la strada si è un po’ persa”.
Insomma, dietro tanti convenevoli a volte c’è anche un fondo di verità. E, soprattutto, momenti come questi fanno capire quali professionisti restano e quali continuano a non lasciare il segno, nonostante ostentino gli anni di carriera.