Hunters la caccia ai nazisti è aperta su Amazon Prime Video ed è da non perdere – Recensione in anteprima
Dopo i primi episodi visti in anteprima possiamo confermare con Hunters sia una serie tv da non perdere!
“Il Talmud dice che la miglior vendetta è stare bene. Ma tu sai qual è la miglior vendetta? Vendicarsi“. In questa semplice battuta c’è tutto il senso di Hunters, nuova serie tv in arrivo dal 21 febbraio su Amazon Prime Video con tutti gli episodi della sua prima stagione.
Amazon prosegue nella sua filosofia del “poco ma buono”: pochi prodotti e di qualità con una serie tv che si infila alla perfezione nel suo catalogo, senza stonare, senza risultare fuori posto. Nomi di livello davanti e dietro la macchina da presa, riferimenti al passato, la lotta al nazismo di ieri come di oggi, tanta attualità e un gusto per l’azione e il fumetto che non fa mai male. Hunters è una serie tv prodotta da Jordan Peele (US, Get Out – Scappa), scritta da David Weill (che contestualmente ha rimato in esclusiva per Amazon), con Al Pacino, Logan Lerman, Jerrika Hinton, Josh Radonr, Tiffany Boone, Saul Rubinek, Lena Olin nel cast.
I nazisti degli anni’70
Hunters è ispirata a fatti realmente accaduti ma senza avere alcun punto di riferimento preciso. Siamo negli Stati Uniti del 1977 principalmente a New York dove vive il Jonah (Logan Lerman) un ragazzo di diciannove anni che vive insieme alla nonna, ebrea reduce dai campi di concentramento di Auschwitz. Jonah passa le sue giornate cercando di sbarcare il lunario in un negozio di fumetti, guardando i film usciti al cinema, discutendo con i suoi amici, tra una canna e l’altra, di Star Wars e dei personaggi dei supereroi. Una notte la nonna viene uccisa e a quel punto la sua vita cambia completamente. Incontra Meyer Offerman (Al Pacino), un amico della nonna, anche lui reduce dai campi e scopre l’esistenza di una squadra di “Hunters” che dà la caccia per il paese ai nazisti che scappati dalla Germania dopo la guerra, si stanno riorganizzando nel paese con l’obiettivo di dar vita al Quarto Reich americano.
Nessuna pietà per il male
Il gruppo di spietati cacciatori messi insieme da Offerman ha un solo obiettivo: vendicarsi e impedire il ripetersi del male. Ma fino a che punto è lecito spingersi? Fino a che punto i buoni sono tali se uccidono e torturano? Ma di fronte a 6 milioni di morti vale tutto, o forse no? Non c’è una risposta giusta o sbagliata a queste domande esistenziali e questa è proprio l’essenza stessa della serie. E anche in questo si risente l’eco di un’altra serie Amazon a conferma di come si tratti di un prodotto perfettamente inserito nel catalogo. The Boys si pone la stessa domanda, sfumando e riempiendo di colori diversi la differenza tra bene e male, tra bianco e nero, anche in quel caso la morte improvvisa di una persona cara faceva avvicinare un ragazzo a un gruppo di vigilanti chiamati a fermare le angherie dei supereroi.
Se The Boys era tratta da un fumetto, in Hunters il mondo del fumetto travalica nello schermo, le esagerazioni, le immagini forti, le situazioni più estreme sembrano rimandare a un mondo a strisce. Accanto al fumetto la filmografia di Quentin Tarantino è sicuramente un punto di riferimento dell’universo di David Weill, che risente anche delle influenze del suo produttore Jordan Peele per quella sua ricerca dell’assurdo all’interno del tragico.
Hunters ha l’enorme capacità di affiancare scene ambientate nei campi di concentramento e di lavoro fortemente tragiche ad altre di tono completamente opposto, esagerate, scanzonate, estreme. La violenza della vendetta prende così ancora più forza dal ricordo di un passato che tutti vorremmo dimenticare ma che risuona ancora con più forza ogni volta si discrimina qualcuno per il colore della sua pelle, per la sua religione, per il suo orientamento sessuale. Quando un politico e non solo, a ogni latitudine, prende in mano un microfono, si alza in piedi, si mette davanti a una qualsiasi camera per puntare il dito contro qualcuno, indicato come nemico solo per il suo esistere, il tragico martirio di milioni di uomini e donne risulta ancora più vano. E la voglia di vendetta ancora più giustificata.
Una serie da non perdere profondamente da Amazon
Il primo episodio di Hunters, pur avendo un avvio dirompente, si concede il lusso di diluire l’avvio del racconto, prendendosi il tempo necessario per presentare il protagonista Jonah e i suoi amici e solo verso la fine dell’episodio introdurre il personaggio di Al Pacino e gli altri Hunters. Notevole tra l’altro la presentazione in stile trailer cinematografico dei vari cacciatori.
Uno dei punti di forza di Hunters risiede in questa sua voglia di giocare con il mezzo televisivo ed episodico, costruendo un racconto che passo dopo passo cresce e fa aumentare la voglia dello spettatore di vedere l’episodio successivo. Ma con una durata vicina all’ora al tempo stesso invita l’utente a prendersi il proprio tempo, non avere fretta, far delle pause per lasciar sedimentare quanto visto. Pause che sono anche visive come i già citati trailer o un’improvvisa e inaspettata scena di ballo immaginata in stile Febbre del Sabato Sera. Tutte cose che probabilmente non ti aspetteresti da una serie di questo tipo.
Proprio per questo Hunters è una serie profondamente di Amazon Prime Video che ne rispecchia la filosofia di una catalogo meno ricco di altri concorrenti ma per questo più facile da esplorare, con pochi titoli inseriti mensilmente e quindi più facili da rintracciare e da ricordare. Sai che febbraio è il mese di Hunters su Amazon e lo aspetti, hai il tempo per segnarlo, approfondire e poi godertelo senza fretta, trovandoti di fronte a un intrattenimento intelligente, divertente, leggero, profondo, dinamico. L’ideale dopo un The Man in The High Castle o dopo un The Boys.