Hotel da Incubo avrà una sua versione italiana e cerca strutture da salvare: le indiscrezioni della scorsa estate hanno trovato conferma nella presentazione dei palinsesti Autunno 2015 del gruppo Discovery, che ha riservato il format alla ‘new entry’ Deejay Tv (DTT, 9) che si affaccia sul mercato digitale con un’offerta nuova di zecca.
Tra le produzioni originali destinate a Deejay c’è anche l’edizione italiana del format portato al successo da Gordon Ramsay, che dopo aver girato i ristoranti di UK e USA ha pensato bene di dedicarsi anche al salvataggio delle strutture ricettive.
A seguire le orme dello stellato chef e imprenditore tv inglese ci pensa, per l’Italia, Antonello Colonna, anche lui chef stellato, titolare di un esclusivo Resort a 30 km da Roma ma anche a capo di una struttura dedicata alla formazione manageriale e nel marketing per il Food & Beverage, presso la quale è anche docente.
Romano d’animo e di origine – che fa sentire nella sua cucina e nella sua parlata – amante dell’arte e sensibile alla ricerca architettonica, lo chef è, dal 2007, l’anima dell’Open Colonna, spazio dedicato alla cultura e alla gastronomia nel roof garden del Palazzo delle Esposizioni, a Roma. Dal 2012, inoltre, ha aperto nel parco naturale di Labìco, l’Antonello Colonna Vallefredda Resort & Spa, con dodici esclusive suite con orto-giardino, ristorante gourmet, in cui tiene anche corsi di cucina, temporary gallery, azienda agricola. Un vero e proprio mondo del gusto per una clientela esclusiva che fissa uno standard decisamente alto: e sono ‘guai’ per chi avrà la fortuna (e l’onere) di accoglierlo nelle proprie strutture.
Convinto che la cucina sia un’arte ‘scientifica’, che l’Italia “sia una Repubblica fondata sul cibo” e che il dilettantismo sia una delle peggiori piaghe del settore, Colonna si candida, quindi, ad essere un giudice inflessibile delle carenze delle strutture ricettive che visiterà e che si propone di ‘salvare’. E dire che si era dichiarato piuttosto critico con i cooking show (et similia) rei di rendere la professione apparentemente ‘per tutti’, come testimonia una recente intervista realizzata da Matrix( e che vediamo in apertura).
“La cucina non è un hobby, è una professione, la più grande professione che esista al mondo…. Neanche l’aumento degli iscritti agli Alberghieri e non ai licei va bene. L’Alberghiero sta diventando “Non è mai troppo tardi”, [cui ci si iscrive, ndr] proprio perché vedono certi programmi in tv, nei quali magari sono coinvolto anche io. Non va bene. Magari ci vorrebbe un dopo MasterChef…”
che spieghi il vero significato del mestiere, insomma. Lo farà, probabilmente, dispensando consigli e rimproveri in giro per l’Italia visitando gli Hotel da Incubo. Certo, bisogna intanto individuare i più ‘bisognosi’ d’aiuto: per candidarsi è necessario inviare una mail, con le informazioni utili sulla propria struttura e sulla propria condizione, a hotel@endemol.it. Tocca infatti a Endemol Shine Italy realizzare il format italiano. E non c’è da confondersi con l’Hotel da Incubo trasmesso da Fine Living, che ha puntato sul titolo del format di Ramsay per tradurre Hotel impossible, realizzato dall’italo-americano Anthony Melchiorri per Travel Channel.
Perché Hotel da Incubo Italia abbia inizio è necessario che qualcuno si candidi: non siate timidi, fatevi avanti.