Hope For Haiti Now – il parterre si arricchisce. Madonna e molti attori
Come prevedibile, la quantità di nomi che parteciperanno al telethon mondiale per Haiti, Hope For Haiti Now: al già nutrito elenco di artisti internazionali diramato nel comunicato stampa ufficiale di MTV, presentato qui, si aggiungono, per cominciare, Madonna da New York e Beyoncé da Londra.Ma c’è anche un codazzo di attori: Leonardo Di Caprio, Brad
Come prevedibile, la quantità di nomi che parteciperanno al telethon mondiale per Haiti, Hope For Haiti Now: al già nutrito elenco di artisti internazionali diramato nel comunicato stampa ufficiale di MTV, presentato qui, si aggiungono, per cominciare, Madonna da New York e Beyoncé da Londra.
Ma c’è anche un codazzo di attori: Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, Clint Eastwood, Denzel Washington, Halle Berry, Julia Roberts, Matt Damon, Meryl Streep, Morgan Freeman, Nicole Kidman, Tom Hanks, Will Smith, poi Muhammad Ali’ e infine Bill Clinton.
Ora, bellissimo, ottimo, per carità: le raccolte fondi sono stupende. Se poi i fondi arrivano a destinazione – e non c’è motivo di dubitarne, no? – ancora meglio. Se poi ci sono gli artisti impegnati, chi può dire niente.
Tuttavia, farei rispettosamente notare che il meraviglioso spettacolo televisivo cui si assisterà, nel corso della maratona mondiale, è volto a chieder fondi per un terremoto che ha colpito Haiti. Un Paese poverissimo di cui, fino a prima del terremoto fregava poco a chiunque. Il paese più povero di tutto il continente americano.
Un Paese di cui importava molto agli U.S.A., a dire il vero, e alle loro ingerenze nella storia politica di Haiti (copione già visto in tutto il continente e anche altrove, ovviamente).
Ingerenze che non hanno certo fatto bene alla popolazione locale: Haiti era un Paese dal PIL procapite annuo di 1.316 $ (per dare l’idea, il PIL procapite annuo dell’Italia è di 30.636 $), prima dell’11 gennaio.
E, a memoria, non ricordo iniziative pro Haiti. Non ricordo nessuno che gridasse “Hope For Haiti Now”.
Va bene, ora si fa. Perché c’è stato il terremoto. Chi dice niente? Ma fra dieci o dodici anni, cosa sarà successo?
E’ bene chiederselo, prima di partecipare alle raccolte fondi televisive. Perché magari, quando si aiuta è bene sapere anche come le persone vittime di un evento desidererebbero essere aiutate.
Magari, anche prima dell’evento stesso. Il che ci porta a interrogarci sulle sperequazioni che esistono nella spartizione delle ricchezze del mondo e amplia il discorso in maniera quasi ingestibile, nell’economia di un blog. Un blog che parla di tv, poi. Ma rende l’idea.