Heroes, seconda stagione in crisi (non solo per lo sciopero)
Se dovessi dare un voto alla seconda stagione di Heroes, attualmente in onda negli Stati Uniti, darei forse una sufficienza risicata. Questo, dopo aver adorato la prima stagione – finale sottotono a parte – ed averne elogiato più volte sia la scrittura che la realizzazione, pur riconoscendone qualche difettuccio (per me trascurabile).Evidentemente non sono la
Se dovessi dare un voto alla seconda stagione di Heroes, attualmente in onda negli Stati Uniti, darei forse una sufficienza risicata. Questo, dopo aver adorato la prima stagione – finale sottotono a parte – ed averne elogiato più volte sia la scrittura che la realizzazione, pur riconoscendone qualche difettuccio (per me trascurabile).
Evidentemente non sono la sola ad aver trovato un netto calo di qualità nella seconda stagione, visto che gli ascolti sono si sono abbassati notevolmente. Dagli oltre 14 milioni di spettatori medi della prima stagione – un dato che, come abbiamo sottolineato più volte, l’aveva collocata molto in alto nella classifica delle serie tv più viste dello scorso anno -, gli episodi andati in onda fino ad ora della seconda hanno visto un calo di oltre il 20% (meno di 11 milioni di spettatori in media).
Attenzione, segue qualche piccolo spoiler.
Il pathos non è più lo stesso e le storie sembrano non avere un vero filo conduttore. Dell’azione della prima stagione – così tanta da aver convinto erroneamente qualcuno che la serie fosse troppo movimentata e quindi incomprensibile – non vi è più quasi l’ombra.
L’errore principale degli autori potrebbe essere stato quello di aver trascinato “a forza” nella seconda stagione alcuni dei personaggi principali della prima, solamente perché molto amati dal pubblico.
Hiro Nakamura ad esempio, non avendo un vero ruolo nella trama, si trova protagonista di una vicenda parallela che nulla aggiunge alla storia e che dopo un paio di puntate, stanca. I fratelli Nathan e Peter Perelli, che sarebbero potuti non sopravvivere nell’esplosione, occupano invece una posizione privilegiata che stenta però a decollare.
A questo, aggiungiamo l’introduzione di nuovi personaggi inutili o quasi, come i fratelli Maya e Alejandro.
Lo stesso creatore della serie, Tim Kring, si è reso conto di aver fatto degli errori e di aver preso una direzione sbagliata. In una recente intervista si è scusato coi fan per aver deciso di puntare molto sul lato “sentimentale”, trascurando tanti degli elementi che avevano fatto appassionare il pubblico nella prima stagione.
E dopo le scuse, le promesse: ad inizio dicembre ci sarà un episodio che fungerà da finale per il cosiddetto Volume 2. Dal successivo, con l’inizio quindi del Volume 3, si tornerà alla qualità del passato.