Happy Endings, il creatore David Caspe: “Saremmo potuti durare ancora”
David Caspe, creatore di Happy Endings, spiega di non essere contento per la cancellazione della serie, ma sa di aver fatto un buon lavoro. Ed aveva qualche idea sulla quarta stagione
Ora che “Happy Endings” è stato definitivamente cancellato, annullando anche le possibilità di rivederlo su un altro canale, i fan della serie si sono rassegnati. Le avventure dei sei amici di Chicago si sono concluse con un finale che non chiudeva per sempre le loro storie, ma che comunque ha dato un senso allo show, fatto di stravaganze e risate.
Qualche settimana dopo la conferma della cancellazione, TvLine ha sentito David Caspe, creatore della serie, e Jonathan Groff, produttore esecutivo dello show, per sentire le loro reazioni e capire come il telefilm sarebbe proseguito.
Tra le reti che sembravano interessate a trasmettere i nuovi episodi c’era Usa Network. “Ci siamo andati vicino tanto quanto per non farlo accadere”, ha commentato Caspe, spiegando che c’erano altre reti interessante ma di non essere stato coinvolto nelle discussioni a proposito:
“Non so i dettagli, vanno oltre il mio livello contrattuale. Ma c’erano discussioni con numerosi network. Semplicemente non è andata bene. La verità è: quanto show sono riusciti a cambiare canale? E’ molto difficile da fare, e probabilmente ci sono delle ragioni legate a degli algoritmi finanziari che non capisco”.
Nonostante questo, il creatore della serie è soddisfatto del suo lavoro:
“Per me, lo show è stato un gigantesco successo. La gente che volevo amasse lo show lo ha fatto in modi che non avrei mai pensato quando la serie è stata ordinata. E’ stato il primo show che ho scritto per la tv, io arrivo dal cinema. Per questo aver ordinato un pilot, poi delle stagioni e cinquantasette episodi è abbastanza incedibile. E’ difficile per me lamentarmi. Detto questo, sono super depresso. ‘Devastato’ è una parola che userei per delusioni non lavorative. Ma sono super depresso perchè lo show è stato molto divertente. Tutti, dalla troupe al cast, agli autori, hanno amato lavorare alla serie e sono stati orgogliosi della serie. Credo sia molto difficile poter lavorare a qualcosa che ti piace davvero e che tu stesso guarderesti. Quindi sono super depresso per non poter più lavorare con queste persone e non poter più fare questo show divertente. Se c’è qualcosa per cui essere arrabbiati è che lo show è stato costruito per rendere di più di quanto abbia reso alla fine. Non sarebbe diventato un successo come Modern Family, ma non si sarebbe dovuto concludere così. Non meritava quattordici milioni di telespettatori, ma neanche un milione. Avrebbe potuto rendere meglio e sarebbe potuto restare in onda per qualche altra stagione, secondo la nostra umile opinione”.
Caspe aveva già qualche idea su come proseguire la storia, in particolare la storyline di Alex (Elisha Cuthbert), Dave (Zachary Knighton) e Penny (Casey Wilson):
“Sapevo che non avremmo potuto avere Penny e Dave finchè avremmo avuto Alex e Dave. Alla fine della terza stagione, hanno la separazione che avevano bisogno di avere, alla pari e senza nessuno lasciato all’altare. Volevamo che si lasciassero in maniera amichevole, così avremmo potuto raccontare le uscite di Dave e di Alex in un modo più serio, e come questo avrebbe influenzato il gruppo e come lo avrebbe gestito. Penny ne avrebbe fatto parte? Forse. Avremmo dovuto riorganizzarci perchè Penny ed Alex sono amiche e la loro relazione è importante, si conoscono da tanto. Sarebbe stato difficile come lo è stato per Robin e Barney in How I Met Your Mother, la loro relazione ha avuto delle conseguenze su Ted”.
Groff, invece, elogia il cast della serie:
“Un’eredità di questo show sono questi sei attori. Credo che faranno grandi cose. Una delle cose migliori di Arrested Development (anch’esso chiuso nonostante l’affetto dei fan, per poi tornare di recente su Netflix, ndr) è stato l’avere nel cast Will Arnett, Tony Hale e David Cross”.
A proposito di “Arrested Development”, ci sarebbe la possibilità che anche “Happy Endings” possa finire tra un po’ su Netflix? Caspe lo vorrebbe, ma sa anche che sarà difficile:
“Mai dire mai. Siamo sempre aperti a parlarne. Ma l’unico modo per andare avanti è andare avanti, abbiamo altre cose di cui occuparci. Chi lo sa? Sono sicuro che quando hanno chiuso Arrested Development non avrebbero mai immaginato che sette anni dopo lo avrebbero rifatto. Se da scrittore inizia a pensare che possa accadere, non ti concentrerai mai sulle altre cose a cui stai lavorando. Nessuno di noi vorrebbe chiudere la porta, ma non posso passare troppo tempo a sperarci”.
“Happy Endings”, dunque, sembra destinato a non avere nuovi episodi. Il gruppo si è diviso, anche se Caspe rivela che si sono incontrati un’ultima volta, e l’occasione è stata, così come la serie era partita, un matrimonio:
“Elisha si è sposata lo scorso weekend (con Dion Phaneuf, giocatore di hockey, ndr) e gran parte del cast è volato in Canada. Ci siamo divertiti. Ci stavo pensando oggi che è stata probabilmente l’ultima volta che saremmo stati insieme come gruppo, ed è stato triste”.
Groff, invece, ha sperato che anche in questo matrimonio ci fosse un colpo di scena:
“E’ stato un bel modo di concludere il nostro lavoro perchè nel pilot il personaggio di Elisha è al suo matrimonio, ed il tempo che abbiamo passato tutti insieme si è concluso con un altro matrimonio, che si è concluso in una maniera migliore. Abbiamo pensato: ‘Paul Lee (a capo della Abc, ndr) verrà coi pattini urlando che ha cambiato idea?’ (il riferimento è all’episodio pilota, quando un ex di Alex entra in chiesa coi pattini e chiede alla ragazza di andare con lui). Dion probabilmente lo avrebbe guardato, e la cosa si sarebbe fatta strana. Ricordo di aver parlato con Elisha quando abbiamo girato il pilot e di averle chiesto ‘Ti sei mai vestita da sposa per una parte?’, e mi disse di no. Ed ora era con il suo abito da sposa vero. E’ un bel modo per chiudere tutto”.
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