Hanna, la serie con Joel Kinnaman e Mireille Enos che non lascia il segno
Hanna la nuova serie Amazon Prime Video in arrivo il 29 marzo nel catalogo
Anno 2019. Ormai ogni mese almeno due dozzine di nuove serie vengono rilasciate, in Italia e ancor più nel mondo intero. Centinaia e centinaia di episodi si accumulano nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Storie di uomini e donne, di adolescenti (sempre di più), di criminali, di santi (sempre meno) e di scrittori, tra streaming, pay, chiaro c’è ormai una serie, una storia anche piccola per ciascuno di noi. Si possono trovare amori turchi, coreani, sparatorie cinesi, brasiliane senza contare i più ovvi inglesi, americani o italiani.
Tanto per tutti i gusti.
In questo mondo saturo di storie bisogna trovare la chiave giusta per spiccare, dare qualcosa allo spettatore per convincerlo a fermarsi e scegliere te.
Tutto questo non succede in Hanna nuova serie rilasciata da Amazon Prime Video il 29 marzo (il primo episodio era stato rilasciato in occasione del SuperBowl lo scorso 3 febbraio rimanendo disponibile per pochi giorni). Una serie cui puoi rimproverare ben poco, ma che assomiglia a quel compito in classe che si prepara senza sforzi per puntare alla sufficienza, come un aspirante chef di Masterchef durante un’invention test che non fa nulla per essere tra i migliori nè per finire tra i peggiori. Hanna è una serie che non rischia l’eliminazione ma che non mira all’eccellenza.
Un’assassina adolescente
Ma di cosa parla Hanna?
Ispirato al film omonimo, la serie in 8 episodi racconta la storia di una ragazzina di nome Hanna (Esme Creed-Miles) cresciuta e addestrata nei boschi dal padre Erik (Joel Kinnaman), che cerca di sfuggire alla CIA e in particolare a Marissa Wiegler (Mireille Enos) mentre prova a conoscere le proprie origini. Hanna è infatti il frutto di una misteriosa e oscura operazione segreta, smantellata senza lasciare alcuna traccia se non Erik e Hanna, che proprio per questo devono essere eliminati ad ogni costo.
In fuga per l’Europa, Hanna conoscerà per la prima volta l’amore e l’amicizia, incontrerà una ragazza inglese che la farà vivere più di quanto non abbia fatto per diciassette anni nei boschi. Al tempo stesso però è una spietata assassina, capace di uccidere con poche mosse, abile tiratrice, dal sangue freddo e dalla mira infallibile, educata con una cultura nozionistica e allo studio delle lingue dal padre, immersa in un contesto pericoloso e senza scampo.
Hanna prosegue così alternando momenti di scoperta adolescenziale della vita, con inseguimenti e roboanti scene d’azione, ma le scene migliori finiscono per essere quei rari scambi tra Kinneman e Enos che con personaggi molto diversi rimandano a quel The Killing che qualche anno fa li rese famosi.
In Hanna manca quell’elemento in grado di farla spiccare, è una serie costruita su personaggi completamente incapaci di emozionare, piuttosto che sul mistero legato alle origini dell’esperimento della CIA o all’elemento di spionaggio internazionale. La scoperta di sè della protagonista non è adeguatamente bilanciata dal contesto e troppo spesso si abbandona a derive da teen drama che appaiono più fuori contesto e superflue che necessarie.
Come per ogni recensione, per ogni commento, il consiglio è come sempre quello di provare perchè in questo mare vasto di serialità si può sempre trovare il prodotto giusto per il gusto di ciascuno.