Home Serie Tv Hanna, la serie con Joel Kinnaman e Mireille Enos che non lascia il segno

Hanna, la serie con Joel Kinnaman e Mireille Enos che non lascia il segno

Hanna la nuova serie Amazon Prime Video in arrivo il 29 marzo nel catalogo

pubblicato 29 Marzo 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 22:26

Anno 2019. Ormai ogni mese almeno due dozzine di nuove serie vengono rilasciate, in Italia e ancor più nel mondo intero. Centinaia e centinaia di episodi si accumulano nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Storie di uomini e donne, di adolescenti (sempre di più), di criminali, di santi (sempre meno) e di scrittori, tra streaming, pay, chiaro c’è ormai una serie, una storia anche piccola per ciascuno di noi. Si possono trovare amori turchi, coreani, sparatorie cinesi, brasiliane senza contare i più ovvi inglesi, americani o italiani.

Tanto per tutti i gusti.

In questo mondo saturo di storie bisogna trovare la chiave giusta per spiccare, dare qualcosa allo spettatore per convincerlo a fermarsi e scegliere te.

Tutto questo non succede in Hanna nuova serie rilasciata da Amazon Prime Video il 29 marzo (il primo episodio era stato rilasciato in occasione del SuperBowl lo scorso 3 febbraio rimanendo disponibile per pochi giorni). Una serie cui puoi rimproverare ben poco, ma che assomiglia a quel compito in classe che si prepara senza sforzi per puntare alla sufficienza, come un aspirante chef di Masterchef durante un’invention test che non fa nulla per essere tra i migliori nè per finire tra i peggiori. Hanna è una serie che non rischia l’eliminazione ma che non mira all’eccellenza.

Un’assassina adolescente

Ma di cosa parla Hanna?

Ispirato al film omonimo, la serie in 8 episodi racconta la storia di una ragazzina di nome Hanna (Esme Creed-Miles) cresciuta e addestrata nei boschi dal padre Erik (Joel Kinnaman), che cerca di sfuggire alla CIA e in particolare a Marissa Wiegler (Mireille Enos) mentre prova a conoscere le proprie origini. Hanna è infatti il frutto di una misteriosa e oscura operazione segreta, smantellata senza lasciare alcuna traccia se non Erik e Hanna, che proprio per questo devono essere eliminati ad ogni costo.

In fuga per l’Europa, Hanna conoscerà per la prima volta l’amore e l’amicizia, incontrerà una ragazza inglese che la farà vivere più di quanto non abbia fatto per diciassette anni nei boschi. Al tempo stesso però è una spietata assassina, capace di uccidere con poche mosse, abile tiratrice, dal sangue freddo e dalla mira infallibile, educata con una cultura nozionistica e allo studio delle lingue dal padre, immersa in un contesto pericoloso e senza scampo.

Hanna prosegue così alternando momenti di scoperta adolescenziale della vita, con inseguimenti e roboanti scene d’azione, ma le scene migliori finiscono per essere quei rari scambi tra Kinneman e Enos che con personaggi molto diversi rimandano a quel The Killing che qualche anno fa li rese famosi.

In Hanna manca quell’elemento in grado di farla spiccare, è una serie costruita su personaggi completamente incapaci di emozionare, piuttosto che sul mistero legato alle origini dell’esperimento della CIA o all’elemento di spionaggio internazionale. La scoperta di sè della protagonista non è adeguatamente bilanciata dal contesto e troppo spesso si abbandona a derive da teen drama che appaiono più fuori contesto e superflue che necessarie.

Come per ogni recensione, per ogni commento, il consiglio è come sempre quello di provare perchè in questo mare vasto di serialità si può sempre trovare il prodotto giusto per il gusto di ciascuno.