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Guida alla TV USA (4): LPTV e transizione al digitale

Prosegue il nostro viaggio nel sistema della tv americana. Quest’oggi parliamo delle stazioni televisive a bassa potenza (LPTV) e della transizione alle trasmissioni digitali via etere, prevista per il mese di febbraio 2009.LPTV sta per Low Power Tv e attualmente la FCC ha concesso la licenza a circa 2.000 stazioni televisive di questo tipo per

di corbetz
16 Novembre 2008 17:15


LPTV tv digitaleProsegue il nostro viaggio nel sistema della tv americana. Quest’oggi parliamo delle stazioni televisive a bassa potenza (LPTV) e della transizione alle trasmissioni digitali via etere, prevista per il mese di febbraio 2009.

LPTV sta per Low Power Tv e attualmente la FCC ha concesso la licenza a circa 2.000 stazioni televisive di questo tipo per operare via etere, la meta’ delle quali e’ stata rilasciata dopo il 1991. Una LPTV serve un’area geografica molto ristretta, dell’ordine di 20-40 miglia quindi, per definizione, queste stazioni tv operano su una scala ristretta e i costi di start-up si aggirano intorno ai 250.000$, i costi operativi annuali dai 500 ai 750 mila dollari e vedono circa 6-10 impiegati nello staff. Nei casi piu’ estremi non necessitano neppure di personale. Solitamente piu’ LPTV fanno capo agli stessi propiretari e vedono un sistema di gestione centralizzato, per massimizzare efficienza e profitto. Le LPTV non sono un sistema tradizionale di trasmissione televisiva dal momento che non “comprano” i programmi tv come le affiliate, bensi’ veicolano i segnali di altri network minori, come ad esempio i feed low cost di network via satellite. I programmi trattano per la maggior parte temi religiosi, home shopping e canali in lingua spagnola. I palinsesti prevedono anche dei programmi locali che consentono alle LPTV di vendere pubblicita’ locale. Casi esemplari di LPTV sono le televisioni universitarie e dei college, realizzate per e dalle comunita’ di studenti a fini di intrattenimento ed educativi.

L’area degli Stati Uniti dove la concentrazione di LPTV e’ maggiore e’ Fresno, in California. In questa zona vi sono il maggior numero di esempi di impiego di questo sistema televisivo: Jewelry Television (vendita di gioielli), Aztec America (in lingua spagnola), Shop at Home (homeshopping), MTV2 (uno spinoff di MTV), Almavision ecc. Le stazioni LPTV comunque non beneficiano della clausola del cosidetto “must-carry” cioe’ gli operatori via cavo locali non sono obbligati a includere nella loro offerta questi canali. Da qui ne risulta che le aree di maggior successo delle LPTV sono quelle dove la penetrazione del cavo e’ minore.

Martedi’ 17 febbraio 2009: e’ questa la data X stabilita dalla FCC e dal Congresso per la transizione al sistema di trasmissione digitali via etere per l’intero territorio degli Stati Uniti d’America. Anche qui, come in Italia, le frequenze devono essere liberate per un nuovo impiego delle stesse: rete cellulare e pubblica sicurezza. Siccome ad ogni affiliata al momento e’ concesso l’uso di 2 frequenze analogiche, e’ stato chiesto per ora di liberarne una in cambio di una frequenza digitale. Dal 17 febbraio dovra’ essere liberata anche l’altra frequenza analogica rimasta. Per come e’ strutturato il sistema televisivo negli Stati Uniti, in una sola frequenza (equivalente a 24 Mbit/sec di capacita’ trasmissiva) potra’ essere veicolato tranquillamente un segnale televisivo in alta definizione oppure piu’ canali in definizione standard. I canali dedicati alla trasmissione digitale operano nelle frequenze dal 2 al 51. E, di fatto, i network generalisti trasmettono gia’ tranquillamente in digitale e in alta definizione da diversi mesi e per vederli basta predisporre solo di una tv HD con sintonizzatore digitale integrato. I nostri telefilm preferiti, le news e molti film e produzioni sono gia’ trasmessi in formato 16:9 e nella perfetta qualita’ digitale in alta definizione, senza che sia obbligatorio e/o indispensabile usare decoder o apparecchiature terze. Il che, rispetto all’Italia, e’ un ottimo modo per utilizzare la banda e per offrire davvero una diversa qualita’ video.

La transizione al sistema di trasmissione digitale viene abbondantemente promossa da mesi negli Stati Uniti e il mercato e’ pronto con molti modelli di tv che integrano un tuner analogico/digitale. Dal 1 gennaio 2007 infatti per legge tutti i dispositivi immessi sul mercato e che prevedevano la presenza di un tuner analogico dovevano obbligatoriamente montare anche un sintonizzatore digitale. Inoltre il governo ha sovvenzionato l’acquisto di decoder digitali per le famiglie nella misura di 80 dollari massimo: il programma si chiama TV Converter Box Coupon Program e maggiori informazioni sono disponibili sul sito appositamente predisposto. Tale cambiamento riguarda solo le full-power tv (ovvero le affiliate) mentre le LPTV per ora continueranno ad operare nelle medesime modalita’ (oppure possono scegliere comunque di passare al sistema di trasmissione digitale). Non verra’ operata una transizione graduale zona per zona ma nell’intero paese, dall’Atlantico al Pacifico, il cambiamento avra’ luogo nel corso del 17 febbraio 2009. Solo a Wilmington, North Carolina la transizione al digitale e’ gia’ stata completata, come prova. Tale repentino passaggio al digitale ovviamente rischia di essere rischioso per il “trauma” che potrebbe subire il mercato televisivo. I cittadini che ricevono le trasmissioni via cavo o via satellite non saranno ovviamente affetti da alcun cambiamento.

In un recente studio, la grande maggioranza degli attuali spettatori via etere analogico (70%) dovrebbe optare per l’acquisto di un decoder sovvenzionato dal governo, il 10% passera’ ad una offerta televisiva a pagamento e il 20% dichiara addirittura di abbandonare la visione della televisione. Siccome sul totale dei televisori americani, solo il 15% dipende attualmente SOLO dalla tv via etere, si stima che la “perdita di spettatori” dovrebbe essere pari al 3% dell’audience complessiva. Come reagiranno gli investitori pubblicitari di fronte a questi dati e in seguito ai massicci investimenti che hanno gia’ affrontato per l’intera stagione? Vedremo in diretta gli effetti di questo cambiamento (in scala, il primo e il maggiore assoluto nel mondo) visto che questo passaggio e’ prossimo anche per l’Italia.

Da notare che per il momento non viene trasmesso alcun servizio interattivo ne’ di guida tv elettronica parallelamente ai canali. L’unico servizio che verra’ immediatamente traghettato al digitale e’ quello del close captioning (spesso indicato con il simbolo CC) ovvero la sottotitolazione per non udenti che qui viene predisposta per qualsiasi canale (generalista e non) e per il 90% della programmazione, trasmissioni in diretta e notiziari quasi sempre inclusi. Tale servizio, esempio di grande civilta’, viene previsto da tutti i canali e tramite l’apparecchio televisivo e’ attivabile o disattivabile a piacere dello spettatore. Quando viene registrata una trasmissione in digitale (ad esempio con un Digital Video Recorder), viene sempre memorizzata anche la traccia digitale del close captioning tale per cui quando poi si rivede il programma registrato, e’ possibile attivare o disattivare a piacere i sottotitoli. Inutile dire che questa funzionalita’ gratuita e’ utilissima anche per chi deve imparare la lingua… 🙂

Le varie catene di distribuzione come BestBuy si stanno fregando le mani e contribuiscono alla imponente campagna di informazione circa la transizione proponendo l’acquisto di nuovi modelli di televisioni, anche perche’, vista la crisi economica, si stimano acquisti ridotti nella misura del 15/20% durante le festivita’ natalizie. In ogni caso la pubblicita’ di questo evento in televisione e’ massiccia e vede come testimonial celebrita’ del piccolo schermo del calibro di Oprah Winfrey, Jane Krakowski e altri presentatori e attori. Le campagne rimandano tutte al sito ufficiale della transizione alle trasmissioni digitali preparato dalla FCC. Per chi desidera approfondire le modalita’ e le risposte alle domande piu’ comuni, la Consumer Electronics Retailer Coalition ha realizzato un ottimo documento di FAQ (in lingua inglese).

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Nella prossima puntata, martedi’ 18 novembre, la Cable Tv.