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Guida alla TV USA (11): le principali Media Company

Nella puntata di oggi faremo una breve carrellata di quelle che sono le cinque principali Media Company che dominano il mercato televisivo negli Stati Uniti. Si tratta piu’ di un discorso legato alle proprieta’ e agli aspetti di mercato che non ai veri e propri contenuti. E’ comunque importante non perdere mai di vista queste

di corbetz
30 Novembre 2008 10:35


business tv media companyNella puntata di oggi faremo una breve carrellata di quelle che sono le cinque principali Media Company che dominano il mercato televisivo negli Stati Uniti. Si tratta piu’ di un discorso legato alle proprieta’ e agli aspetti di mercato che non ai veri e propri contenuti. E’ comunque importante non perdere mai di vista queste questioni per capire meglio alcune dinamiche, soprattutto in un momento come questo in cui l’economia (e la sua crisi) ha una forte influenza sull’intero sistema-media.

1) NBC UNIVERSAL
Come il nome stesso suggerisce, gli interessi principali di questa compagnia sono una combinazione tra uno dei canali di maggior successo negli Stati Uniti e uno dei piu’ famosi studi di produzione cinematografica. NBC non opera solo a livello di broadcast network, ma possiede anche network via cavo come Telemundo, che si rivolge alla popolazione di lingua ispanica, mercato in grande crescita. NBC e’ stato presente da subito agli albori della tv via satellite in Europa, motivo per cui alcuni programmi come The Tonight Show with Jay Leno e altri suoi prodotti sono ben noti anche al di fuori del territorio americano. La compagnia non presidia piu’ il business delle trasmissioni radiofoniche. La sua leadership si e’ estesa soprattutto al mondo delle News con i due canali specializzati via cavo MSNBC e CNBC che hanno anche una versione internazionale. L’influenza che ha questa company a Washington e’ dovuta anche al fatto di essere controllata dal gruppo General Electric (GE, per l’80% mentre il restante 20% appartiene al gruppo Vivendi Universal), uno dei piu’ grandi sostenitori dell’industria militare e delle relative telecomunicazioni. Nessun’altra media company statunitense e’ costruita su tali, solide fondamenta. Tra gli altri canali posseduti dal gruppo citiamo anche USA Network, Sci-Fi, 13th Street, Studio Universal.
– Altri non-tv media assets: Le attivita’ principali della compagnia si concentrano sulla programmazione televisiva dei propri canali e sulla vendita dei programmi. L’unione con Universal nel 2004 ha solo in parte cambiato questa strategia: Universal si occupa della produzione dei programmi per NBC e di film. Gli altri investimenti del gruppo riguardano i centri/parchi di divertimento (2 locations negli States, uno in Flordia e uno a Los Angeles) e in Giappone. Per il resto le attivita’ non televisive riguardano l’industria discografica con The Universal Music Group, una delle piu’ grandi major musicali mondiali.
Le revenue annuali del gruppo ammontano a circa 15 miliardi di dollari, di cui 7 derivano dalla vendita di pubblicita’ su NBC.

2) DISNEY ABC
Il core business iniziale di Disney riguardava i disegni animati, da allora il gruppo e’ diventato un colosso mondiale con diversificazioni che riguardano praticamente tutti gli ambiti dell’industria mediatica. La storia di ABC si e’ basata sull’industria radio-televisiva e solo dal 1995 e’ controllata direttamente dal Gruppo Disney. Si e’ trattato di un accordo di portata storica: e stata’ la seconda maggiore offerta per l’acquisto di una compagnia statunitense (19 miliardi di dollari), per la prima volta uno studio cinematografico ha comprato un canale televisivo (fino ad allora evento totalmente impensabile) ed e’ ancora l’accordo di maggiore portata economica nell’ambito dell’industria dei media del paese. Disney possiede anche il canale sportivo ESPN (per l’80%, inclusi tutti i suoi 30 spin-off, i restanti 20% sono di proprieta’ di Hearst), leader nel settore e in competizione interna anche con il canale ABC Sport. Disney e’ attivissima a livello televisivo internazionale con una declinazione del Disney Channel in dozzine di paesi. Lo stesso dicasi per ESPN che offre programmi sportivi in oltre 200 nazioni.
– Altri non-tv media assets: Disney e’ presente negli Stati Uniti e in tutto il mondo nell’industria radiofonica, dell’editoria (la piu’ estesa e potente del mondo), della discografia e del merchandising-licensing. Possiede parchi di divertimento negli States (2), Giappone e Francia, una compagnia di crociere. Sempre nell’ambito dell’intrattenimento produce anche show a Broadway (es. The Lion King, Beauty and the Beast), il successo dei quali ha contribuito di recente a rinnovare la veste di Times Square e della 42esima strada a New York.
Le revenue annuali del gruppo Disney ammontano a qualcosa come 32 miliardi di dollari, di cui 12 provengono dal settore televisivo. Di questi 12 ben 4.6 sono merito di ESPN.

3) VIACOM
Il gruppo moderno (VIdeo & Audio COMmunication) il cui nome precedente era CBS Corporation e’ stato formato quando il governo americano ha richiesto a CBS di abbandonare il mercato della syndication e di dividersi quindi in due distinte public company. Tecnicamente e praticamente il canale CBS e il gruppo VIACOM costituiscono due attivita’ distinte anche se fanno capo alla medesima proprieta’ ma si considera ugualmente il gruppo come un’unica entita’. Viacom possiede anche un altro broadcast network ovvero UPN: e’ l’unico gruppo statunitense a possedere due broadcast network. Il gruppo controlla inoltre MTV Networks (fondato in realta’ da Warner Communication e venduto a Viacom nel 1986) che negli Stati Uniti comprende i canali MTV, VH1 e Nickelodeon. In aggiunta vi sono numerose compagnie che producono per il cinema e per la televisione che fanno capo a questa proprieta’ come Paramount e King World. La pubblicita’ e’ la prima forma di ricavo economico e vi sono ben pochi gruppi in grado di rivaleggiare con Viacom per quanto riguarda la capacita’ di raggiungere un’ampia e variegata fetta di mercato.
-Altri non-tv media assets: Viacom e’ il gruppo piu’ attivo negli Stati Uniti per quanto riguarda le acquisizioni di mercato, la cui piu’ ragguardevole operazione e’ stata quella relativa all’acquisto di MTV Networks, che si e’ rivelato una preziosissima fonte di introiti anche a livello interazionale. Viacom opera ancora nel settore del broadcast radiofonico con 185 stazioni locali e un network nazionale: CBS Radio Network.
I ricavi annui di Viacom superano i 30 miliardi di dollari con quasi 7 miliardi di dollari provenienti solo dalle attivita’ dei canali via cavo (di cui 1,5 dal canale Showtime). I restanti 5,5 provengono da MTV Network. La vendita di pubblicita’ su CBS ammonta a oltre 5 miliardi di dollari e UPN conta per circa 1 miliardo di dollari. In aggiunta le affiliate di CBS portano altri 2 miliardi di dollari per anno.

4) TIME WARNER
Come le due parti del nome suggeriscono, il gruppo trae la sua forza dalla fusione tra il gruppo editoriale Times, Incl. e l’industria di produzione di cinema e televisione targata Warner Bros. Per un breve tempo il gruppo aveva posizionato la propria strategia (e il nome) sulle attivita’ internet diventando AOL (America On Line) Time Warner, per poi pero’ tornare a concentrarsi sul vero core business: l’industria editoriale radiotelevisiva. Time Warner possiede parte del canale neonato (2006) The CW insieme alla CBS Corporation (e quindi il gruppo Viacom). Tale network e’ nato sulle ceneri del poco fortunato precedente The WB Television Network. Time Warner possiede inoltre il noto canale via cavo premium HBO. La controllata Turner Broadcasting Company possiede inoltre i prestigiosi brand CNN, TBS, TNT, Turner Classic Movie, Cartoon Network.
– Altri non-tv media assets: il gruppo presiede l’attivita’ editoriale della carta stampata di testate come Time, Entertainment Weekly, People, Sport Illustrated e Fortune. Inoltre Warner possiede numerosi studi di produzione e distribuzione cinetelevisiva oltre ad altre importanti attivita’ editoriali e discografiche. AOL rimane una delle piu’ grandi compagnie del paese nel mercato internet. Time Warner Cable e’ inoltre uno dei piu’ grandi service operator del paese per l’accesso alla tv via cavo.
I ricavi del gruppo ammontano a 42 miliardi di dollari annuali di cui il 10% proviene da HBO. The CW provvede con circa 1 miliardo di dollari, mentre Turner contribuisce con 10 miliardi. Time Warner Cable ha un ruolo di primo piano e genera circa 9 miliardi di dollari, la stessa cifra della divisione di produzione e distribuzione cinematogratica della Warner Bros. Da sola, la parte “Warner” genera il 50% in piu’ di quanto ricavato annualmente dalla parte Time, Inc del gruppo.

5) FOX (NEWS CORPORATION)
Sotto il controllo di Rupert Murdoch, la Fox si e’ trasformata da semplice canale televisivo a un grande network nazionale ed internazionale anche grazie alla rapida successione di una serie di prodotti particolarmente riusciti (Beverly Hills 90210, X Files, The Simpsons). L’asset principale del gruppo Fox e’ la Twentieth Century Fox, solido e robusto ramo che si occupa della produzione, distribuzione, licensing di prodotti per il cinema e per la televisione. Fox beneficia inoltre delle proprieta’ di News Corp. nell’ambito dell’editoria, in primo luogo della carta stampata con HarperCollins. NewsCorp. e’ presente come principale operatore televisivo via satellite nel Regno Unito (BSkyB, il cui equivalente statunitense e’ DIRECTV), in Italia (Sky), in Australia (FOXTEL) e in Asia (Star TV), dove ha un ascolto quotidiano di circa 100 milioni di spettatori. Fox possiede anche Fox News, canale all-news costituito per competere con i relativi spin-off cable di ABC, NBC e CBS. Sebbene operi nel mercato televisivo statunitense, la sede di News Corp. resta basata in Australia.
– Altri non-tv assets: le altre attivita’ del gruppo si estendono soprattutto all’estero con importanti attivita’ di licensing e soprattutto a livello editoriale. Fox News Corp. possiede infatti un numero elevatissimo di importanti testate, come ad esempio The Sun, Sunday Times (nel Regno Unito), The Daily Telegraph (in Australia).
Fox contribuisce con circa 13 miliardi al giro di affari di circa 25 miliardi di dollari dell’impero News Corp.

Nella puntata precedente abbiamo parlato di: Syndication e vendita di programmi.
Nella prossima puntata, martedi’ 2 dicembre, Public Television.