Rai e Tg5 lasciano la Russia dopo la normativa approvata ieri dalla Duma
La Rai ha deciso di far abbandonare la Russia ai propri giornalisti. Anche Mimum, direttore del Tg5, annuncia il ritiro del proprio inviato.
Anche la Rai ha deciso che i propri giornalisti abbandonino a partire da oggi il territorio russo, in seguito alla normativa approvata ieri dalla Duma, che prevede forti pene detentive per notizie ritenute false dalle autorità della Federazione Russa. Nel pomeriggio di ieri la decisione era stata presa per prima dalla BBC, che aveva stabilito un temporaneo ritiro dal campo dei propri giornalisti che si sarebbero comunque impegnati nel racconto del conflitto, spostandosi però in altre zone.
La Rai, che ha comunicato la decisione nel primo pomeriggio di oggi, spiega nel comunicato che “le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell’Azienda in servizio in Paesi vicini e nelle redazioni centrali in Italia”. La scelta della Rai segue anche quanto stabilito questa mattina dalle emittenti pubbliche tedesche che, in maniera analoga a quanto fatto dal servizio pubblico inglese, hanno deciso di non trasmettere più da Mosca, come riportato dalla corrispondente di Repubblica da Berlino Tonia Mastrobuoni:
Anche le due emittenti della tv pubblica tedesca Ard e Zdf non trasmetteranno più da Mosca dopo la micidiale legge sull’informazione che ha accelerato l’involuzione totalitaria della Russia.
La Rai aveva in questo momento diversi giornalisti impegnati in Russia: Marc Innaro, capo dell’ufficio di corrispondenza da Mosca, ha dichiarato all’Adnkronos che sul suolo russo insieme a lui e al corrispondente Sergio Paini si trovavano altri quattro colleghi come inviati. “Gli inviati, sulla base delle disposizioni Rai, devono rientrare in Italia, mentre noi corrispondenti possiamo scegliere se rimanere qui o tornare, ma siamo stessi messi in ferie da oggi” ha raccontato il giornalista, che negli ultimi giorni era finito al centro di numerose critiche per il racconto delle posizioni del Cremlino fatto durante i collegamenti con i vari approfondimenti informativi e i vari telegiornali.
Anche il direttore del Tg5 Clemente Mimun ha annunciato la volontà di far rientrare in Italia il proprio inviato da Mosca:
Per lavorare in Russia i giornalisti devono aver un permesso. Io non ho corrispondenti ma un inviato ancora senza permesso. Adesso però, costretti da queste nuove regole, lo faremo tornare.