Guarda… Stupisci conferenza stampa: tutte le dichiarazioni

Andrea Fabiano (ex direttore di Rai2): “Sono onorato. Con questa conferenza stampa, si chiude il mio anno a Rai2 con tre grandissimi personaggi come Arbore, Frassica, Delogu. Ho scelto tre parole per descrivere questo progetto. C’è un’alta concentrazione di talenti. Si divertiranno e ci divertiranno. Ci saranno Proietti, De Piscopo, Laurito. C’è un concentrato di bellezza artistica unico. Renzo parlerà, spesso, di quanto è stata bella rispetto allo sciame mondiale. E’ una tv molto artigiana. E’ totalmente fatta in casa, Rai. C’è tutta la squadra Rai di Napoli. C’è grande improvvisazione ma progettata. Renzo ha ben chiaro dove vuole arrivare. Dove vuole portare i grandi artisti che lo circondano. Questo programma incarna a pieno lo spirito di Rai2”.

Pinto:”A Renzo abbiamo dato quello che sappiamo fare. Una scenografia vera, una professionalità indiscussa. E quello che sappiamo fare. Cantare e ballare… dobbiamo preservarla. Spero che ci sia il buonumore che ci aspetta”.

Frassica: “E’ l’unica trasmissione presentata da due direttori di rete. Questa aria napoletana è servita moltissimo. Sono felice come artista”.

Delogu: “E’ un onore essere richiamata. Spero che passi cosa vuol dire riuscire a far ridere senza essere volgari, essendo di classe. Sono contenta di farne parte”.

Arbore: “Rappresenteremo la vera Napoli. Un certo tipo di umorismo e comicità sono nate proprio a Napoli. Anche le canzoni sono pieni di meccanismi goliardici. Prendiamo spunto per far conoscere ai millennials quanto era bella la tv del passato. Si vedranno dei pezzi dell’Italia più bella… da Lino Banfi a Teo Teocoli passando per Riccardo Muti. La cultura del Sud è imbevuta della tradizione napoletana. Pensate al gioco di parole di Totò, lo sfottò, la satira sono tutte situazione che Fabio Fazio utilizza con Salemme. E, poi, è stato un ritorno nella città della maturità. Ho vissuto due stagioni straordinarie di una Napoli non ancora inquinata dalla camorra. I ragazzi non vengono istruiti ad usare la rete che mette a disposizione la cultura del cinema, dello spettacolo. Stuzzicarli, invogliarli, sia un compito che il rap, ad oggi, non può fare”.

Il direttore di Rai2, Carlo Freccero, annuncia un omaggio al compianto Gianni Boncompagni

Arbore: “Alla televisione italiana, mancano dei format nostri Siamo il Paese della fantasia. Credo che l’intrattenimento debba cercare dei format nuovi basandosi sulla cultura italiana. Speriamo che questa nuova gestione li cerchi e li trovi”.

Arbore: “Non abbiamo cercato il solito pubblico plaudente ma lo abbiamo selezionato. Lo abbiamo inventato, ai tempi di Indietro tutta. Abbiamo scelto degli studenti, ragazzi e ragazzi ed il Coro del Teatro San Carlo – Città di Napoli che hanno voglia di sollecitare la memoria. Sono lezioni da imparare, rinfrescate. Questo format potrebbe essere esportato anche a Milano, Bologna”

Arbore: “La televisione è una mia passione” ma al momento, è concentrato sul suo impegno musicale con l’Orchestra Italiana. E, ricorda i programmi su Rai Storia in ricordo di Mariangela Melato.

Arbore: “L’intrattenimento è in crisi in tutto il mondo. Mancano gli umoristi del calibro di Nino Frassica. Mancano la genia d’improvvisare di Carlo Verdone, Roberto Benigni, Massimo Troisi. I nuovi talenti bisogna avviarli, educarli. Spero che questi imparino ad usufruire dalla rete che, in questo senso, offre una varietà straordinaria di tv del passato. Tornerà, prossimamente, una tv festaiola, non rissosa”.

Delogu: “C’è tanta scelta, tanti canali. E’ difficile trovare un prodotto che ti tenga incollata alla tv”

Arbore: “Tenete d’occhio questa ragazza. Lei è una regista. Tiene a bada noi, gli ospiti “disordinati”. E’ stata merito solo di Andrea Delogu. E’ destinata a grandissime vette televisive, cinematografiche”

Fabiano invita noi giornalisti a non guardare solo lo share: “Non fermatevi solo al numerino del giorno dopo con cui vengono celebrate o massacrate esperienze televisive importanti. La Rai ha bisogno di tempo per capire se, in futuro, possono proseguire”

Arbore: “Sono nato nell’epoca dell’indice di gradimento. In ‘Quelli della notte’ non avevamo un grosso ascolto. Ma eravamo amatissimi. C’era un pubblico ridotto ma le nostre canzoni entrano in hit parade. Noi facciamo programmi popolari, che possono piacere a tutti, ma votati all’affezione, al gradimento del pubblico. Io auspico che si ritorni a valutare a questo tipo di indice”.

Arbore: “Il fatto di ritornare a fare una tv artigianale sia un input per le nuove generazioni. Bisogna studiare nuove forme di intrattenimento. Il varietà puro… gli americani lo hanno dimenticato da tempo. Dobbiamo tornare a divertirlo con una formula nuova da inventare”.