Grillo: “Tg e talk show Rai al soldo dei partiti”. Di Battista (M5S) attacca la Maggioni per l’intervista a Letta
Il deputato grillino accusa la direttore di Rai News di non essere stata “in grado di fare una domanda che sia una in 30 minuti di intervista”
Il Paese non cambierà a breve, almeno fino a quando il potere, incarnato dai partiti, disporrà delle televisioni di Stato e Berlusconi di tre reti televisive nazionali e i giornali finanziati. L’occupazione dei mezzi di informazione è totale, l’ultima barriera prima della caduta del Regime, come succede in tempo di guerra dove le sconfitte sono ritirate strategiche e la vittoria è sempre a portata di mano. Questo scempio avviene h24 nei talk show, nei telegiornali, nelle inchieste su misura.
A scrivere queste parole al vetriolo è – manco a dirlo – Beppe Grillo che torna a sparare nel mucchio e attacca i giornalisti e il sistema dell’informazione in genere che sarebbe privato della libertà. Sul suo blog il leader del Movimento 5 Stelle spiega in un post intitolato Telegiornali Rai a servizio dei partiti:
Il M5S presiede la Commissione Vigilanza della RAI con Roberto Fico, che instancabilmente denuncia una situazione intollerabile per la libertà di informazione. Questi signori, a iniziare dai responsabili di testata e dei telegiornali, per finire con le Gruber e i Floris, se ne fregano delle denunce, si sentono impuniti, invulnerabili, protetti. L’Italia è al 70esimo posto per l’informazione. Di chi è la responsabilità se non dei giornalisti? Nessuno di loro che si chiami fuori, che faccia outing, che abbia uno straccio di dignità. Possibile che in RAI nessuno alzi la voce contro questo schifo? I giornalisti sono i principali colpevoli dello sfascio dell’Italia, asserviti a un padrone, a un’ideologia o, più prosaicamente, al portafoglio.
Grillo poi fa sapere che “ci viene chiesto di partecipare ai talk show dove non viene mai spiegato nulla, dove gli insulti sostituiscono le ragioni, dove schiamazzi e ragli sono guidati da conduttori al soldo del partito di testata”. E quindi torna il no a partecipare ai talk per non rischiare di “farci omologare a dei professionisti della menzogna, a dei tuttologi come Casini o Renzi che rispondono a qualunque domanda con una battuta o con una sciocchezza”. Ancora parole pesantissimi:
Chi passeggia in un postribolo dall’esterno è giudicato per una puttana, chi discute con un imbecille (o con chi si finge imbecille) è scambiato per un imbecille. Le rare volte che abbiamo partecipato a un talk show abbiamo chiesto di illustrare la nostra posizione e quindi di lasciare lo studio esterno da cui eravamo collegati. Qualcosa bisogna fare. Non si può lasciare bruciare la Nazione mentre questi occultano i fatti e suonano la lira sulle macerie.
Alessandro Di Battista, deputato del M5S, ieri sera ha scritto sul suo blog un post di forte critica nei confronti di Monica Maggioni, la direttore di Rai News che ieri ha intervistato il presidente del Consiglio Enrico Letta. L’accusa del grillino è tutta qui:
Questa sera ho visto l’intervista della Signora Maggioni (responsabile Rai news) al Presidente Letta. Voglio usare toni moderati stavolta. Credo che non vi sia mestiere più bello, stimolante e importante del giornalista. Controllare il potere, non vi sembra la cosa più bella che esista al mondo? (…) I giornalisti liberi ricordano al potere la sua mortalità, gli ridanno umanità, gli fanno presente che non è affatto potente. Ma se la Signora Maggioni in 30 min di intervista non è in grado di fare una domanda che sia una al Presidente Letta beh non fa altro che fargli credere l’esatto contrario ovvero che può continuare a distruggere questo Paese in nome di quel principio umano (a volte utile) quale l’autoconservazione, che oggi, in Italia, significa canna del gas per milioni di cittadini e, in futuro, significherà esodo di massa (magari anche dei figli o nipoti della Maggioni) e colonizzazione di chi resta. Io non la voglio attaccare Signora, le chiedo di farsi un esame di coscienza e di ricordarsi che è nostra dipendente, l’opinione pubblica è il suo datore di lavoro e lei deve fare esclusivamente gli interessi della collettività non del Presidente Letta.
Di Battista insiste:
Sembrava quelle professoresse ormai stanche che si sono scordate la bellezza di mettere in difficoltà lo studente (non distruggerlo ma stimolarlo, spronarlo a dare di più) e chiedono soltanto “domande a piacere”. Non si possono fare domande a piacere al potere altrimenti il potere continuerà a compiacere se stesso.
Quindi cita il caso del ministro De Girolamo non sottoposto al Premier e quello dei marò, trattato, secondo Di Battista, in maniera troppo blanda dalla giornalista.
TvBlog ha guardato tutti i 21 minuti di intervista (potete gustarveli cliccando sulla foto di apertura del post): l’atteggiamento della Maggioni in effetti non è da watchdog e le domande quasi sempre sembrano essere piuttosto un assist per Letta, che risponde senza mai essere interrotto, sfruttando quesiti blandi che si chiudono con “come se ne esce? qual è la sua visione?”.
Nella prima parte dell’intervista prevalgono i temi politici e in particolare il rapporto con Matteo Renzi, mentre nella seconda si affrontano vicende più pragmatiche. Praticamente mai la giornalista avanza una critica a Letta, che ne viene fuori senza aver versato nemmeno una goccia di sudore.