Gasparri chiede il diritto di replica (e va a I Fatti Vostri) per rispondere a una vecchia battuta di Grillo
Un caso insolito a I Fatti Vostri.
Giancarlo Magalli, questa mattina, si è trovato a dover svolgere un ruolo decisamente insolito. Lo ha spiegato lui stesso, in uno degli ultimi blocchi della puntata odierna de I Fatti Vostri. “Devo fare un po’ l’arbitro per una cosa che riguarda casa nostra, la nostra rete diciamo. Lunedì sera come sapete su Rai 2 è andato in onda lo speciale C’è Grillo, il programma di filmati dei varietà di Beppe Grillo che è stato voluto dal nostro direttore Carlo Freccero. Quel programma qualche polemica l’ha sollevata: un po’ perché poi Grillo ha cambiato ruolo nel tempo ed è diventato un soggetto politico anche se ora non lo è più, un po’ perché nei testi che sono stati scelti per ricordare la carriera di Grillo c’erano delle battute che a qualcuno non hanno fatto piacere. In particolare abbiamo dedicato le battute di Grillo che dedicò all’epoca alla legge Gasparri”.
Una delle battute (anche se più che una battuta, è sembrato uno sfogo) incriminate era questa: “Antonio (Ricci, seduto in platea, ndr) ti ricordi quando abbiamo detto che trappola era la legge Gasparri. Finita la diretta cos’è successo a Striscia la notizia? Ha chiamato il ministro Gasparri, abbiamo la cassetta che faremo sentire in Europa… perché devono conoscere chi è il nostro ministro”. Un siparietto vecchio di qualche anno, ma questo non è importato all’ex ministro. Perché Maurizio Gasparri, dal 2001 al 2006 è stato Ministro per le Telecomunicazioni, ha chiesto e preteso il diritto di replica, che questa mattina gli è stato concesso tra un gioco del camioncino e una previsione di Paolo Fox. “Siamo in un clima di amicizia, ma è giusto se lei si è sentito offeso che possa rispondere”, gli ha detto il padrone di casa.
“La legge Gasparri, approvata nel 2004, è quella che regola le televisioni. All’epoca ci fu una feroce battaglia e a un certo punto Grillo andò in un programma di Mediaset, accusata di fruire questa legge, e me ne disse di tutti i colori. Robe pesanti. E io tentai di chiedere il diritto di replica, in maniera anche veemente”. Già nel 2005 Grillo dal suo blog raccontò la sua versione:
“Nel 2001 Maurizio Gasparri, ex Ministro delle Telecomunicazioni, dopo una mia breve apparizione a Striscia la Notizia, in cui parlavo dei numeri truffa (166, 899, ecc.) e delle legge Gasparri, telefonò minaccioso ad Antonio Ricci dicendo: “State attenti lei e il suo amico Grillo, a parlare male di me. Io sono un vindice (uno che se gli butti una sfiga addosso, te la rimanda dietro con gli interessi ndr). Sei mesi fa, un giornalista di Antenna 3, ha parlato male di me, e 20 giorni fa è morto”. Oggi Gasparri è ai servizi segreti se dovesse succedere qualcosa a me o a Ricci, sapete chi potrebbe essere stato”.
Ancora Gasparri, quest’oggi: “Così lui ha riproposto questa cosa nei suoi spettacoli ed è finito in questo mega blog che Rai2 ha mandato in onda. Oggi siamo nel 2019 ma voglio fare una costatazione un po’ datata: all’epoca si disse che la televisione sarebbe sparita, mentre io dicevo che ci sarà più offerta e più canali. ora chi sta a casa può rispondersi da solo. Si è moltiplicata l’offerta, c’è spazio per tutti. Grillo può fare il revival di tre ore e anche Gasparri ha il diritto di replica per dire che è stata una buona legge che ha aumentato al pubblico la possibilità di scelta”. Alla fine dei conti, insomma, è stata più una rivendicazione che altro. Da segnalare un piccolo scambio di pugnalatine da parte dei due. “Quando lei era bambino non c’era neanche la televisione”, ha detto Gasparri a Magalli, che ha risposto: “Quando era bambino lei non c’ero manco io”. Sempre col sorriso sulle labbra.