Grillo ancora in TV
L’esilio di Beppe Grillo dalla televisione si “allenta” ulteriormente, ma in un modo che lascia doppiamente perplessi. Come vi avevamo segnalato, l’8 febbraio scorso Giovanni Minoli gli aveva dedicato uno speciale de La storia siamo noi: una selezione del corposo materiale dell’archivio Rai che riguarda il comico genovese con particolare attenzione alle sue “intrusioni” sul
L’esilio di Beppe Grillo dalla televisione si “allenta” ulteriormente, ma in un modo che lascia doppiamente perplessi. Come vi avevamo segnalato, l’8 febbraio scorso Giovanni Minoli gli aveva dedicato uno speciale de La storia siamo noi: una selezione del corposo materiale dell’archivio Rai che riguarda il comico genovese con particolare attenzione alle sue “intrusioni” sul palco del Festival di Sanremo.
Ieri sera invece è stato “ospite”, con alcuni spezzoni di una sua intervista inedita, della puntata di Tg3 – Primo Piano dedicato ai temi ambientali, molto cari al blogger più famoso d’Italia, a 10 anni dalla firma del Protocollo di Kyoto.
In realtà dopo l’annuncio dello speciale di RaiEducational Grillo emise una solonne scomunica nei confronti di Minoli e della tv pubblica:
“E’ tutta una finta. I materiali sono quelli dell’archivio Rai. Non sono d’accordo e l’avevo detto. Non voglio ritrovarmi sulle tv satellitari e sui telefonini. La Rai oggi è una tv commerciale. E’ finito il tempo in cui era servizio pubblico. Se ne avessi il potere bloccherei tutto. Ma non posso impedire il programma: i diritti sui miei materiali d’archivio appartengono a loro. Non ho appigli legali per oppormi. Anche se non è carino mandare sapendo che non sono contento.“
Minoli aveva reagito con signorilità non risparmiando una frecciatina nei confronti di Grillo:
“Abbiamo perfino tentato dì avere pezzi dei suoi nuovi spettacoli. Purtroppo noi siamo una rete povera e Grillo, da buon genovese, ha alte pretese. Quindi ci siamo accontentati dì ciò che avevamo“
Questa situazione avvalora sempre di più quello che in molti sostengono da tempo a proposito di Grillo: che oramai si senta più a suo agio nelle vesti leader movimentista anti-globalizzazione che del comico.
Anche le ultime, ormai nemmeno così recenti, intrusioni di Grillo a Striscia la Notizia dal suo amico Ricci, avevano poco di puramente “comico” e molto della “denuncia sociale”.
Un vero peccato per l’abulica televisione italiana, incapace di proporre spettacoli di satira intelligente che affrontino temi sociali e politici comunque importanti (in qualsiasi modo la si pensi).
Un problema solo di Grillo? Evidentemente no, visto il rifiuto della Rai nel proporre i suoi monologhi ad altissimo rischio querela, atteggiamento confermato sempre da Minoli nella stessa intervista alla Stampa già citata in precedenza:
Non è che Grillo in Rai non ci può tornare a causa del processo che la Telecom mosse alla Rai?
«Ma no! E’ uscito assolto. Anzi, anni fa quand’era direttore Menicucci, mi ricordo che gli aveva offerto gratis uno dei suoi spettacoli: conteneva però tali testi al vetriolo che il direttore generale dovette rifiutare».