Grey’s anatomy 14, in arrivo l’episodio 300. Shonda Rhimes: “Supereremo il record di E.R.” (Video)
In occasione del 300esimo episodio di Grey’s anatomy, Shonda Rhimes ricorda il patto stretto con Ellen Pompeo, e si dice certa che la sua serie supererà il record di E.R. di quindici stagioni
300 episodi sono un traguardo importante e raggiunto da pochissime serie tv in America e nel mondo: Grey’s anatomy, con la puntata in onda domani negli Stati Uniti (da noi sarà trasmessa l’11 dicembre su FoxLife, che riprenderà la programmazione della quattordicesima stagione dal 27 novembre, mentre a dicembre è in arrivo un pop-up channel interamente dedicato allo show), è uno di quei telefilm che si potrà vantare di aver raggiunto questo obiettivo.
“Who Lives, Who Dies, Who Tells Your Story” sarà il titolo dell’episodio numero 300, un modo, come detto in passato dalla showrunner Krista Vernoff, per ricordare alcuni dei personaggi storici della serie, che hanno abbandonato lo show pur rimanendo nel cuore dei fan.
[accordion content=”La puntata, infatti, vedrà Meredith (Ellen Pompeo) e Karev (Justin Chambers) alle prese con dei giovani, rimasti feriti in un incidente ad una fiera della Contea, che somigliano incredibilmente ai loro colleghi con cui hanno iniziato il tirocinio, ovvero Cristina (Sandra Oh), O’Malley (T. R. Knight) ed Izzie (Katherine Heigl).” title=”-Attenzione: spoiler sull’episodio-“]
Una puntata che guarderà quindi inevitabilmente al passato, ma cercherà anche di puntare al futuro, seguendo le evoluzioni delle vite dei personaggi che, fin dalla prima stagione, animano i corridoi dell’ospedale più famoso della televisione.
Dopo 14 stagioni, d’altra parte, Grey’s anatomy non sembra sentire segni di stanchezza da parte del pubblico, che loi segue ancora numeroso: i primi episodi della stagione sono stati visti da più di 8 milioni di telespettatori, numeri oggi giorno difficilmente raggiungibili anche da una serie più recente.
Un successo che è da attribuire, in parti uguali, ad una sceneggiatura che non ha mai tradito le intenzioni iniziali della serie, ovvero di unire sentimento e dramma sotto la stessa trama, alla capacità della creatrice Shonda Rhimes (che grazie a questa serie ha iniziato a costruire il suo impero, la casa di produzione Shondaland, che di recente ha siglato un super accordo con Netflix) di continuare a seguirne gli intrecci senza passare il testimone ad altri, ed alla presenza costante della sua protagonista, Ellen Pompeo.
La sua Meredith è ancora oggi -seppur in modo diverso rispetto al passato- collante delle varie storie che s’intrecciano al Grey Sloan Memorial: segno che la sua presenza è fondamentale, fin dal titolo, per permettere al telefilm di andare ancora in onda. “Meredith è una sorta di medico supereroe”, ha commentato la Vernoff. “Quando abbiamo incontrato Ellen per chiederle cosa avrebbe voluto che affrontasse Meredith in questa stagione lei ci ha detto ‘Molte bambine vengono a dirmi che vogliono diventare medici e chirurgi proprio perchè ispirate da Meredith, e credo che sia una sorta di supereroina. Voglio vedere questo'”.
L’altra artefice del successo di Grey’s anatomy, però, non può non essere la Rhimes, che si gode beata questo traguardo e conferma ad ET Online il suo “patto” con la Pompeo sulla prosecuzione della serie:
“Lo faremo fin quando entrambe saremo d’accordo. Se una delle due vorrà smettere di farlo, non potrà più esistere. Non posso pensare di lavorare allo show senza Ellen e la sua voce, credo che Meredith sia il centro del telefilm ed il motivo per cui il pubblico lo guardi, per seguire la sua evoluzione. Sebbene ci siano tanti altri personaggi a cui appassionarsi, per me lei è quello a cui ci si appassiona di più, è la persona che vorrei essere”.
E se nessuna delle due ha intenzione di lasciare la serie, questo vuol dire che Grey’s anatomy non dovrebbe chiudere a breve: la Rhimes è convinta che la sua serie supererà il record di 15 stagioni per un medical drama detenuto da E.R.: “Faremo anche più episodi alla fine della quindicesima stagione, perchè ne realizziamo 24 per volta”, ha ammesso. Con questa consapevolezza, pensare ad un finale, ormai, non è più importante:
“Non penso più ad un finale, ormai. Prima pensavo ad un finale di serie, durante la terza, la quinta, l’ottava stagione, ma ora ho rinunciato a programmare un finale. Siamo a 300 episodi, è molto difficile pianificare un finale un finale ora. Voglio solo vedere dove andremo a finire”.
Che sia una promessa o una minaccia, lo lasciamo decidere a voi.