Se fosse un thriller potremmo chiamarlo “Fuga da Grey”. Perché nel giro di poche settimane tre donne hanno annunciato il proprio addio a Grey’s Anatomy, e non proprio tre figure di secondo piano, tutt’altro. Dopo Ellen Pompeo e Krista Vernoff (quest’ultima storica showrunner del medical drama), anche Kelly McCreary ha comunicato che la sua Maggie lascerà la serie, giunta alla diciannovesima stagione.
L’ultimo episodio in cui vedremo l’attrice come membro fisso del cast sarà quello del 13 aprile 2023 (da noi su Disney+); poi, Maggie Pierce comparirà salutariamente, fino al season finale di maggio. Ma, di fatto, anche questo è un addio che non potrà non avere ripercussioni sul futuro della serie.
“Dopo nove stagione, dico addio a Maggie ed alla famiglia del Grey Sloan”, sono state le parole dell’attrice, entrata nella serie Abc nella decima stagione. “È un dono raro poter trascorrere nove anni ad esplorare un personaggio e raggiungere un pubblico globale con storie d’impatto”.
L’uscita di scena di Maggie è stata pianificata da tempo, e corrisponde alle intenzioni di McCreary di volersi dedicare ad altri progetti. Nessuno screzio, insomma. La coincidenza ha però voluto che la sua uscita di scena capitasse negli stessi mesi in cui Pompeo e Vernoff hanno annunciato anche loro l’addio alla serie: Maggie, sebbene utilizzasse un altro cognome, era di fatto l’ultima Grey rimasta nel racconto, essendo la figlia di Richard Webber (James Pickens Jr.) e di Ellis Grey (Kate Burton). Ed ora, la serie potrebbe tranquillamente chiamarsi solo “Anatomy”.
Battute a parte, queste uscite di scena sono indicative del fatto che la serie tv dei record stia attraversando una fase molto importante della sua esistenza. Se in passato il suo futuro era messo in bilico quasi ogni stagione dalle varie trattative con il cast (in particolare con Pompeo) per tornare l’anno successivo, ora la questione è un’altra: ha senso continuare quando tutti se ne stanno andando?Se è vero che alcuni componenti storici della serie, da quelli presenti fin dalla prima stagione (Chandra Wilson ed il già citato Pickens) a quelli subentrati dopo ma ormai diventati anche loro delle colonne del racconto (come Caterina Scorsone, Kevin McKidd e Camilla Luddington) continuano ad essere garanzia di continuità, è altrettanto vero che tutti questi addio, sebbene all’acqua di rose e non traumatici, qualcosa vogliono dire.
Grey’s Anatomy va ormai avanti per un’inerzia dovuta più all’esigenza di battere se stesso in termini di record e fare contenti network e case di produzione che incassa fior fiori di quattrini dalla distribuzione e vendita dei diritti di messa in onda.Tra casi di puntata che cercano i restare sul pezzo con l’attualità (ma secondo la timeline della serie, che nel corso degli anni è andata avanti nel tempo a suo piacimento, i fatti sarebbero ambientati in un futuro abbastanza lontano dal nostro) ed intrecci amorosi che hanno ormai esplorato tutto quello che c’era da esplorare, a forza di volere rimanere in onda a tutti i costi Grey’s Anatomy rischia di buttare all’aria quanto costruito in questi anni, e diventare una di quelle serie qualsiasi, la cui conclusione non genera nessuna emozione neanche ai fan più fedeli.
E se -come ampiamente probabile- la serie tornerà in onda per una stagione 20, che a questo punto pensiamo sarà davvero l’ultima, c’è da sperare che tutte queste uscite di scena possano essere parte di un grande piano per organizzare un lungo addio e dare al pubblico ma soprattutto a chi vi ha lavorato quel giusto gran finale che si meritano. Perché se a fare notizia sono coloro che se ne vanno e non le gesta di chi rimane, c’è qualcosa che non va.