Home Notizie Alessandra De Stefano: “Solidarietà a Greta Beccaglia. Io avrei mollato un bel calcione”

Alessandra De Stefano: “Solidarietà a Greta Beccaglia. Io avrei mollato un bel calcione”

Alessandra De Stefano interviene sul caso Beccaglia: “Io avrei mollato un calcione. Dove hai più di dieci persone insieme scatta la meccanica del branco”

29 Novembre 2021 18:35

Seguendo il ciclismo mi sono trovata in strada per vent’anni, per fortuna non mi è mai capitato, gli avrei mollato un bel calcione”. La neo-direttrice di Rai Sport Alessandra De Stefano è intervenuta su Radio Uno a Forrest a proposito del caso relativo a Greta Beccaglia, palpata sabato scorso da un tifoso in diretta tv fuori dallo stadio di Empoli dopo il match tra i padroni di casa e la Fiorentina.

Io ho provato una doppia sensazione”, ha affermato la giornalista. “Le ho mandato un abbraccio sui social, ho pensato di farlo come direttrice invitando tutte le mie trasmissione a parlare di Greta e a esprimerle solidarietà, altrimenti la solidarietà è una parola vuota”.

Qualcuno avrebbe tirato in ballo anche l’abbigliamento dell’inviata. Una posizione affatto gradita alla De Stefano: “I jeans erano stretti? Non bisogna sentirsi mai inadeguati. Deve pensare di andare in strada a fare il suo lavoro e se qualcuno non glielo permette deve difendersi. Il jeans se lo dovrà mettere ancora più stretto quando tornerà allo stadio. Greta, continua a essere te stessa e armati di stivaletti a punta”.

La direttrice si è soffermata inoltre sul concetto di impunità: “È la cultura del fare quello che ti pare che è sbagliata. Dove hai più di dieci persone scatta la meccanica del branco, si sentono protetti. Mi piacerebbe che Greta si sentisse forte, dalla parte giusta. Sta facendo il suo lavoro e deve continuare a farlo”.

La De Stefano ha poi accennato alla sua nuova avventura professionale: “No, io non sono simbolo di nulla. Una donna ci mette il doppio del tempo ad arrivare, ho avuto cronisti e capi uomini che sapevano un terzo di colleghe donne, ma erano capi. Io non penso di essere un simbolo, penso che vorrei provare a cambiare qualcosa, qualche meccanismo”.