Alfonso Signorini sul Politically correct: il Grande Fratello è stufo dei bacchettoni social
“Ogni cosa verrà considerata nella sua intenzione” Signorini affronta i segnalatori dei social. Ma si sa qual è la linea di demarcazione?
Cosa ha combinato il politicamente corretto e scorretto? Disastri? Soluzioni per il quieto vivere? No, un monologo di Alfonso Signorini al Grande Fratello VIP. Cosa succede: a poco meno di un’ora dalla fine della seconda puntata della sesta edizione, dopo aver chiuso la lunga, estenuante, infinita lista di ingressi per tutti e 22 i concorrenti (gli ultimi otto ieri) ha radunato tutti davanti allo schermo per poter fare loro il primo monologo di questa edizione.
In quel momento però ad essere dentro il GF non ci sono solo gli inquilini della casa, ma anche coloro che da casa seguono attentamente le vicende della casa e che segnalano seduta stante quali possono essere i potenziali errori “perseguibili” di squalifica. Signorini si prende il suo tempo per annunciare la novità dell’anno:
Il Grande Fratello è un reality, non nasconde nulla, nel bene e nel male. Ci sforziamo di far conoscere al pubblico le pagine più belle, ma il daytime lo costruite voi, qualche scivolone è inevitabile. Naturalmente ci sono scivoloni gravi e meno gravi. Grande Fratello vi garantisce la massima libertà, ma richiede la vostra responsabilità. Gli scivoloni si pagano ed è giusto così.
L’introduzione sembra dunque un normale avviso ai partecipanti, ciò che in teoria si dovrebbe dare per scontato se si firma un contratto e il suo regolamento. Il conduttore prosegue ed entra in merito al discusso politically scorrect:
Però quest’anno il GF ha pensato di adottare nei confronti del politicamente scorretto un atteggiamento diverso, meno bacchettone, perché ne abbiamo tutti le tasche piene, abbiamo il terrore di parlare. Non appena sentiamo una parola invochiamo subito body shaming, me too, chissà quali altre minacce.
Con quel “ne abbiamo le tasche piene” la linea è già chiara, ma non è tutto:
Ragazzi, credo che nessuno di noi ne possa più, e siamo anche consapevoli che i social, che seguono con grande attenzione il programma, sono molto sensibili su questi temi, però a volte tutto ciò acquista una dimensione talmente surreale che diventa ingiustificata.
Questo passaggio è un chiaro segnale agli utenti dei social che già dalle prime ore di lunedì 13 hanno attentamente seguito la diretta web. In 4 giorni sono stati sottolineate una presunta bestemmia di Soleil Stasi (rivelata poi infondata), Amedeo Goria e il suo avvicinamento alle sorelle Selassiè oltre che le frasi di Katia Ricciarelli, una poco elegante (diciamo così) uscita su di Alex Belli ed una gaffe clamorosa a pochi passi da Manuel Bortuzzo. Signorini ha comunque preso in considerazione quest’ultimo caso: “Katia Ricciarelli in questi giorni ha detto cose che non sono state di gran gusto… Come lei molti altri” assicurando che non ci saranno sconti:
Non vuol dire liberi tutti, ogni cosa verrà considerata nella sua intenzione. Saremo rigidi con chi usa espressioni contro le donne, contro gli orientamenti sessuali, le bestemmie. Saremo implacabili. Però dobbiamo anche capire che se una persona dice una parolaccia oppure esprime una considerazione che non ha nessun tipo di carattere offensivo, è semplicemente una caduta di gusto…
Il senso è: il senso di responsabilità è al primo posto, ma occhio a non farla grossa. Ciò non basta a placare gli animi ed è proprio in questa frase (“caduta di gusto“) che la faida tra social e conduttore si riapre. Signorini però mette le mani avanti e rimprovera chi sta a segnalare i passi falsi da una tastiera:
Di fronte a queste cadute di gusto, noi non vogliamo ritrovarci con la bacchetta in mano perché ne abbiamo le tasche piene. Non passate voi a casa a sottolineare tutto il tempo scivoloni, gaffe, godetevi l’avventura del GF, e soprattutto senza pregiudizi, perché fuori da questa casa voi siete i primi a non averli questi pregiudizi.
Fino ad ora mai un conduttore si era spinto nel confrontarsi direttamente con il pubblico del web, lo stesso che spesso e volentieri fa balzare #GFVIP in vetta ai trending topic di twitter. Sarà per questo che il rimprovero non è stato ben digerito:
La lista dei nomi squalificati dal gioco non è sicuramente un albo d’oro di cui si dovrebbe andare fieri, sin dalla prima edizione (non escludendo anche le versioni NIP) la gran parte di queste sono avvenute anche con l’assist dei social. Citiamole, nel 2016 Clemente Russo, nel 2017 Marco Predolin e Gianluca Impastato squalificati per bestemmia. Nel 2018 non ci sono stati episodi di particolare rilievo, ma anche in quel caso le segnalazioni piovevano a dirotto. Nell’inverno 2020 Salvo Veneziano e Clizia Incorvaia. Nell’edizione 2020-21 Fausto Leali, Alda d’Eusanio, Filippo Nardi, Stefano Bettarini e Denis Dosio per bestemmia.
Si tratta di vicende in cui la produzione del Grande Fratello VIP si è certamente prodigata di esaminare con tutte le certezze dei casi, ma che provengono da indicazioni esterne, giunte con un hashtag, episodi che forse (ripetiamo, forse) avrebbero rischiato di non essere presi in considerazione se non evidenziati dai social.
A questo punto, il rischio che si percepisce dai commenti al discorso di Signorini è che la cosiddetta manica larga si normalizzi e prenda il sopravvento, magari passando sopra episodi gravi, spudoratamente da squalifica. Eppure Signorini lo ha specificato: “ogni cosa verrà considerata nella sua intenzione” ma ci chiediamo sarà così? Qual è la linea di demarcazione? Si conoscono veramente le logiche che separano l’intenzione bonaria da quella volgare, volutamente mirata a qualcosa o a qualcuno?
Un altro passo falso sarebbe clamoroso e dannoso sia per il programma (in passato Codacons e Moige hanno già messo avanti il piede di guerra) e per Mediaset che non ha iniziato la nuova stagione tv sotto il segno della serenità. Solo qualche giorno fa la polemica che ha investito Barbara Palombelli sul delicato tema femminicidi ha alzato un polverone di polemiche, chiarite ieri con le scuse in diretta tv. L’azienda però si sta trascinando un conto con il politicamente scorretto già da mesi, più precisamente da Felicissima sera di Pio e Amedeo. Ricordate?
Il politically correct ha rotto il c***o. Bisogna poter scherzare su tutto. Ci vogliono far credere che la civiltà sta nelle parole, ma è tutto qua nella testa. Fino quando non ci cureremo dall’ignoranza di quelli che dicono con fare dispregiativo, che è quello il problema, ci resta un unica soluzione: l’autoironia.
Il caos non è stato dimenticato, tutti questi episodi si sommano e la causa di tutto ciò è provocata dall’ossessione del politicamente corretto e scorretto. Così non se ne uscirà mai.
Foto : per gentile concessione dell’ufficio stampa Endemol Shine Italy.