Grande Fratello 15, “espulsione per Filippo”: le grida e la protesta degli animalisti fuori dalla Casa (video)
“Abbiamo presentato una nuova querela verso Filippo Contri”.
“Espulsione per Filippo, espulsione per Filippoooo. Via dalla casaaaa”. Non si placa l’ira degli animalisti che questo pomeriggio si sono radunati fuori dagli Studi di Cinecittà, a pochi metri dalla Casa del Grande Fratello 15. Il loro bersaglio continua a essere Filippo Contri, il concorrente già denunciato dall’AIDAA per il suo modo “particolare” di educare il cane di famiglia (“Io sono per i modi antichi, se fa qualcosa io gli do un calcio, tanto loro non lo sentono”, ha detto all’interno del reality, aggiungendo di averli tagliato coda e orecchie).
“Noi abbiamo rivolto il nostro invito a Barbara d’Urso, a chi sta preparando la serata. L’ennesima serata in cui un criminale, una persona che verrà condannata per maltrattamento di animali, parlerà in prima serata come se non fosse accaduto nulla. Ieri abbiamo presentato una querela alla Procura della Repubblica contro Filippo Contri. Vi chiediamo se per voi sarebbe normale parlare di stupro di bambini e restare indifferenti in prima serata (ma cosa c’entra?, ndr). Sarebbe normale parlare di violenza sessuale sulle donne, di uccisione di bambini, come se tutto fosse normale e continuare ad avere un povero dem*nte super raccomandato, perché la mamma l’amica di famiglia (?) ha lavorato per quindici anni con l’Onorevole Casini e perché la mamma lavora con Bonolis? Che tipo di educazione diamo ai nostri figli e al nostro Paese se accettiamo di avere in prima serata come protagonista del nulla una persona che dice di aver educato il proprio dobermann con dei calci? Questo è un reato in Italia dal 2012. Filippo verrà anche premiato, segno della decadenza dei costumi di questo Paese. Ci fa piacere che Barbara d’Urso abbia perdonato Filippo Contri perché non si è resa conto che così facendo ha allontanato milioni di persone da questo programma”, ha detto il rappresentante della Animalisti italiani Onlus, circondato da una decina di protestanti (non intesi come seguaci della religione, ça va sans dire).