Grande Fratello 14 e Federica: la ricerca smodata di “storie forti” è davvero conveniente?
Durante la puntata di ieri, si è parlato del presunto stupro subito dalla concorrente salernitana.
Quando il Grande Fratello tornò in onda, nel 2014, dopo un anno sabbatico che avrebbe dovuto avere l’obiettivo di rivelarsi rigenerante, si parlò di un ritorno alle origini che, a posteriori, possiamo tranquillamente affermare che non si verificò.
Quando si parla di ritorno alle origini, infatti, di cosa si parla precisamente? Del numero di concorrenti, della durata del reality, delle dimensioni della casa?
Forse un vero ritorno alle origini consisterebbe nel saper scegliere sapientemente persone dalla personalità spiccata che possano dare vita a dinamiche interessanti all’interno della casa, senza forzature dall’esterno, senza l’intervento magico di un burattinaio.
Nelle ultime edizioni, invece, abbiamo assistito ad una smodata ricerca di concorrenti con la cosiddetta “storia forte” alle spalle, l’evento traumatico da rimuovere, la storia drammatica dalla quale riscattarsi. A memoria, si può dire che questa “moda” sia partita con la storia di Augusto De Megni, vincitore del GF6.
La ricerca di “storie forti” ha chiaramente il fine di costruire una puntata serale potente perché le cosiddette “storie forti” non hanno alcuna ripercussione positiva sul day-time (ne puoi parlare una volta. E poi?).
Questa, sostanzialmente, è la più evidente differenza tra i GF moderni e i GF dei vecchi tempi andati: infarcire la puntata serale con contenuti non indifferenti e sacrificare la striscia quotidiana che, forse, più di tutto il resto, stimolerebbe la fidelizzazione degli spettatori al prodotto.
La striscia quotidiana, inutile cercare di dimostrare il contrario, non è soddisfacente: la “finestra” più ampia è relegata in uno slot orario mortificante (13:45 su Italia 1) e le altre “finestrelle”, inserite tra Uomini e Donne e Il Segreto e all’interno di Pomeriggio Cinque, non approfondiscono quanto dovrebbero.
Ieri sera, giovedì 19 novembre 2015, abbiamo avuto la prova che la ricerca di “storie forti” non è poi così conveniente a livello televisivo.
Alessia Marcuzzi, nei panni di Gepy Fuxas, rivolgendosi a Federica, ha cominciato a parlare di un suo vecchio trauma:
Questa doppia personalità di Federica risale ad una radice più profonda, a quando avevi 13 anni, ad un dolore…
Federica ha cercato di non affrontare il discorso (“Posso chiedere che questa cosa…”) ma il filmato in questione era pronto e la conduttrice l’ha lanciato in fretta per evitare un confronto che le avrebbe potuto presentare difficoltà.
Nel filmato, Federica ha parlato di “odori”, “docce” e “senso di sporco”: non ci vuole un genio a capire che, purtroppo, la concorrente salernitana potrebbe aver subito uno stupro (o molestie), in tenera età, tra l’altro, visto che, incautamente, la Marcuzzi ha anche fatto riferimento ai “13 anni” di Federica, un particolare che si poteva omettere.
Al ritorno dal filmato, la Marcuzzi ha detto anche delle cose belle e giuste ma non è riuscita a rimuovere del tutto il velo di ipocrisia:
Ci sono delle cose che saranno sempre e solo tue… Abbiamo parlato solo di un tuo disagio… Parlare di questo tuo disagio, ti può aiutare a buttare via quella cosa… Ci sono tanti ragazze e ragazzi che si sono trovati in situazioni di disagio come la tua… Parlarne può essere di aiuto. Fede, non ti voglio far parlare per forza… Voglio far capire agli altri la tua sofferenza…
Federica, dopo il termine del primo collegamento, ha esternato la propria contrarietà a Jessica (“Non volevo che uscisse questa cosa…”), mostrandosi visibilmente sconvolta e tremante.
La calzante vignetta del nostro Massy ha parlato di “violenza“: è una considerazione che, nonostante la gravosità, purtroppo, ci può stare.
A questo punto, rispondiamo nuovamente alla domanda che dà il titolo a questo post.
No, la ricerca di “storie forti” non è conveniente.
Il boom di ascolti non c’è, nonostante i comunicati trionfalistici, e, soprattutto, il rischio di fare una figura da avvoltoi è molto alto.
Vale la pena davvero di correrlo?