Piero Chiambretti, tu quoque? Anche il conduttore del Grand Hotel ha ceduto al do ut des occulto delle ospitate d’ursiane: io accetto l’invito, tu mi iconizzi (facendomi illuminare dal mio profilo migliore, motivo per cui la posizione della poltrona in studio è variata). Se, poi, il tutto è avvenuto nella seconda serata di Canale5, l’ego d’ursiano è stato più che accontentato, a colpi di riabilitazione postuma di faccette e tv del dolore.
Se per le sue smorfie Chiambretti si è limitato a dare della D’Urso del mostro (ma di talento), per la sua lacrima facile ha lanciato un’innocua provocazione in studio, facendo scoppiare una valanga di pianto a comando nell’intero Grand Hotel. Barbarella, dopo essere stata definita il Padre Pio Mediaset per i suoi ascolti (ma il vero Santo non è il Segreto e la sola Madonna Maria?) si è quindi sottratta all’accusa di fare tv trash:
“Sì, io sono camp, io vado oltre il trash, come Andy Warhol”.
Quando si dice la modestia, definitivamente affossata da un encomio dello stesso Carlo Freccero, ospite in studio:
“Lei son tanti anni che fa tv. In certi anni ha fatto anche sei ore di tv al giorno. Dopo Costanzo è quella che ha fatto più televisione. E’ chiaro che a qualcuno può anche rompere, ma piace perché è come la televisione, è sempre accesa. Molti giornalisti in tv, poi, sono peggio della D’Urso, sono inchinati al potere in modo vergognoso. Lei intrattiene nel salotto, la sua scenografia è sempre il salotto dove si fa gossip, non vera informazione. Ha sempre fatto del pettegolezzo”.
Carmelita, però, non si è tenuta l’illazione nascosta di fare solo tv frivola e scandalistica:
“Io ho grandissima stima per Carlo Freccero da sempre, credo però anche che per fare informazione non bisogna essere per forza giornalisti. Anche parlando in un salotto informi le donne che devono ribellarsi ai maschi quando vengono picchiate. E’ informazione anche quella, non c’è solamente il gossip, penso di fare in grande parte anche quella. Perché sono svenuta quando è venuto Berlusconi la prima volta da me? Stavo poco bene, avevo fatto un mix di due medicinali. Non si sviene nè per Berlusconi, né per Renzi, né per Chiambretti, neanche per il Papa”.
E come giustificarla per il suo eccessivo trasporto?
“Io, quando entro in empatia… lei sa cosa sono i neuroni specchio?”.
Nulla da fare, costringere la D’Urso a un esame di coscienza in casa sua è un’impresa impossibile.