Gomorra, la serie Sky, conferenza stampa, Scrosati: “Prodotto di qualità internazionale”
Tutte le dichiarazioni e la cronaca della conferenza stampa di presentazione della serie di Sky ispirata al libro di Roberto Saviano
14.16 Finisce la conferenza.
14.15 In alcune scene ci sono dei sottotitoli in italiano, spiega Scrosati, che ricorda che si possono far comparire i sottotitoli stabilmente.
14.08 Parlano gli attori. A iniziare da Salvatore Esposito che interpreta Genny. Poi la parola a Marco Palvetti, che interpreta Salvatore Conte. Secondo D’Amore (interpreta Ciro) “gli attori sono la vera forza della serie”. Poi dice che questo dimostra come la Regione Campania sia una fucina di talenti nonostante non ci sia nemmeno le scuole.
14.05 Comencini: “Anche Imma perderà la sua dolcezza e diventerà molto crudele. Nulla in questo racconto è come appare. Imma all’inizio appare come moglie e madre, poi diventa protagonista e viene trattata come imprenditrice criminale”.
14.04 Scrosati: “Noi abbiamo preso gli attori bravi, non quei 3-4 che ti garantiscono il cartello commerciale”.
14.00 Sollima: “Abbiamo ricercato realismo, ma lo abbiamo ricostruito. Per rappresentare un killer non devi cercare un killer. I nostri casting sono durati un anno e mezzo”. Il regista precisa che in tutti i ruoli sono stati usati tutti attori professionisti, anche se in cartella stampa è scritto che ci sono “esordienti”.
13.56 Procacci di Fandango: “Neanche per il film abbiamo pagato il pizzo. Non ci è stato chiesto”.
13.52 Tozzi: “Abbiamo avuto problemi vari, ma non quello del pizzo, che non ci è stato chiesto. Non ci sono venuti a cercare. Però per ragioni varie spesso dovevamo cambiare posto e non mantenere lo stesso ambiente”.
13.50 Maria Pia Calzone: “È stato semplicissimo interpretare una donna di camorra, perché avevamo una scrittura puntuale. È stato un periodo molto lungo; non ho pensato di fare una camorrista, ma di interpretare un ruolo fortissimo, che poi questa donna sia la compagna di un boss era un fatto di quel genere, di quella vita; non mi sono posta il problema di fare una camorrista, il mio compito è emozionare”.
13.46 Tozzi: “In Romanzo Criminale c’era un elemento di mitizzazione perché la storia era collocata nel tempo, nel passato. Qui non c’è nulla di questo, non c’è il rischio di identificazione”
13.40 Scrosati: “Il nostro ruolo è di cercare di realizzare l’eccellenza nel prodotto che vendiamo ai nostri abbonati. L’eccellenza la ottieni solo se lavori con i migliori. Una cosa è certa: se qualcuno prova anche un briciolo di empatia con un solo personaggio di questa serie significa che ha un problema con se stesso. Qui la storia è inventata, ma c’è un’adesione alla realtà molto maggiore rispetto a Romanzo criminale”.
13.38 Ciro è un personaggio che può piacere al pubblico giovane? “Aspetterei di vedere i primi sei episodi, l’evoluzione dei personaggi è inaspettata”. Scrosati: “Quello che avviene nelle altre puntate è esattamente l’opposto di quello che sembra all’inizio”.
13.36 Nelle altre puntate ci sarà anche la Napoli non di camorra? Sollima: “Abbiamo raccontato la camorra da un punto di vista interna, che secondo me è l’unico. Il racconto si svolge tutto all’interno dei clan, ma ci sono moltissimi personaggi che non ne fanno parte”.
13.33 Le domande dei giornalisti. Scrosati: “Abbiamo un contratto con La7 per i diritti free delle nostre produzioni. Faccia d’angelo è passato in chiaro su La7. Resta la porta aperta per una seconda stagione”.
13.23 Saviano non è presente in sala, ma viene trasmessa una sua intervista:
Raccontare la realtà con rigore. I personaggi non vanno dopati, il carisma e il fascino ci sono ma sono descritti dai loro gesti. La realtà non va spiegata, ma raccontata. Il giudizio alla fine c’è, ma è dello spettatore. I personaggi sono visti nella loro miseria quotidiana. Scampia non è una quinta, è una protagonista, è il dna della serie. C’è una parte per bene di Scampia che soffre vedendo raccontare solo le pistole di quel territorio. Io con questa parte voglio confrontarmi; raccontare non è speculazione, ma è una scelta che può piacere o meno. Non è la scelta di raccontare il crimine che difende il crimine. Anzi
13.19 Cupellini mette in evidenza la qualità della scrittura della serie.
È estremamente moderna perché mette a fuoco in archi narrativi grandi tante altre cose. Il fuoco sta sulla realtà. All’interno di questo percorso abbiamo lavorato con attori che ci hanno aiutato molto a portare sullo schermo una realtà imprescindibile.
13.16 Parla la Comencini, che ha diretto le parti che raccontano Imma al potere.
Poter raccontare una parte così enorme e spaventosa del Paese, poter tornare a Napoli (dove avevo girato Lo spazio bianco), poter girare delle scene d’azione, dimostrando che un regista può non essere etichettato in un certo tipo di cinema”.
13.12 Sollima: “È stato un viaggio umanamente molto importante per me. La difficoltà era raccontare in 12 episodi il romanzo così complesso di Saviano. Abbiamo trovato una cifra che costituisce una novità di racconto: abbiamo deciso di raccontare un punto di vista diverso in ogni puntata. Questo ha aiutato a dare maggiore oggettività al racconto. L’idea è di raccontare un’unica famiglia, ma con tre archi narrativi diversi: il primo è quello del boss Pietro, il secondo è quello della moglie Imma, il terzo è quello del figlio Genny. Forse siamo riusciti a restituire un affresco che sarebbe stato difficile da dare con un’unica linea narrativa”.
13.11 Hartmann: “Per produrre un prodotto di qualità come questo ci vuole tempo. Questo progetto è figlio di Romanzo Criminale. Dal punto di vista pragmatico, del come ci si rapporta col regista abbiamo fatto un passo in avanti. Sollima ha collaborato sin dall’inizio con Saviano e gli sceneggiatori, e questa è una novità. Stefano ha supervisionato altri due registi e anche questa è una novità. La serie si prestava a tre mani diversi perché ci sono tre personaggi specifici. Il progetto ha una sua coerenza, ma anche diversità”.
13.08 Secondo Tozzi “Gomorra rispetto a Romanzo Criminale fa un passo avanti nel rapporto col reale”.
13.04 Riccardo Tozzi: “Il dato che più ci ha colpito è l’incredibile successo internazionale. È dovuto al fatto che in Italia stiamo sviluppando l’entrata nel mercato della nuova serialità, cioè stiamo dimostrando di padroneggiare il linguaggio di genere della nuova serialità. E di contaminarlo con la nostra tradizione, con il nostro cinema del dopoguerra. Ha un radicamento nella realtà, nel vero. In Gomorra c’è un confronto spietato e senza diaframmi con il vero, che però è totalmente immesso nei meccanismi narrativi del genere. Questo fa potenzialmente della serialità italiana qualcosa che può affermarsi nel mondo. Non c’è didascalismo e sociologismo; ci attacchiamo ai personaggi ma li vediamo così come sono”.
13.02 Scrosati: “Negli ultimi 10-15 anni le serie tv sono il luogo in cui più si è sviluppata la creativi in tutti gli aspetti. Oggi in media dagli Stati Uniti arrivano 120 serie ogni anno, in Italia ne vengono prodotte decine e decine, ma solo 2-3-4 hanno l’effetto che quando smetti di vedere la puntata ti rimangono dentro alcuni elementi. L’obiettivo per noi è proprio questo, ed è molto difficile da raggiungere. Stimolare riflessioni, pensieri, coinvolgimento emotivo. Questo prodotto è uno di quelli. Grazie al team artistico e ai nostri partner produttivi. Con Cattleya avevamo già fatto Romanzo criminale. Siamo soddisfatti che questo prodotto ha avuto un incredibile riscontro internazionale. Che ci siano acquisti basati solo sulla sceneggiatura è una cosa americana, di questo siamo molto felici. La capacità produttiva e realizzativa è di qualità internazionale”.
12.56 Inizia la conferenza stampa alla quale prendono parte Andrea Scrosari, vicepresidente per l’area cinema e spettacolo di Sky, Nils Hartmann, Direttore Produzioni Originali di Sky , il regista Stefano Sollima e Riccardo Tozzi, presidente di Cattleya.
Intorno alle ore 12.30 inizierà a Roma la conferenza stampa di presentazione di Gomorra – La serie. TvBlog seguirà l’incontro con i giornalisti in liveblogging.
La serie, diretta da Stefano Sollima (lo stesso regista di Romanzo Criminale), Francesca Comencini e Claudio Cupellini e tratta dal libro di Roberto Saviano, debutterà su Sky Atlantic (in simulcast su Sky Cinema 1) martedì 6 maggio alle 21:10. Dodici gli episodi. Il cast è formato da attori legati al territorio, con esordienti e professionisti: Marco D’Amore, Fortunato Cerlino, Maria Pia Calzone, Salvatore Esposito, Marco Palvetti, Domenico Balsamo.
Si tratta di una produzione internazionale firmata da Sky, in collaborazione con Cattleya e Fandango, e con La7. La distribuzione internazionale è affidata a Beta Film che collabora anche alla produzione della serie; trenta settimane di riprese, ambientate a Napoli e dintorni, con alcune giornate a Barcellona, Milano e Ferrara. Il primo ciak è stato battuto a marzo 2013.