Gomorra – La serie, Grasso la difende: “Non va temuta, ma neanche strumentalizzata”
“Sono favorevole alla rappresentazione di Gomorra in tv, la conoscenza dei fenomeni non deve spaventare” dice Grasso a margine di un incontro nel Casertano.
Pietro Grasso difende Gomorra – La Serie e lo fa nel corso di un incontro a Sant’Arpino, in provincia di Caserta. Proprio in Campania – o meglio a Napoli – sono fioccate le proteste contro la fiction Sky, ostacolata fin dalle riprese (sbloccate con il finanziamento di un ciclo di documentari ‘positivi’ su Scampia) e ora oggetto anche di manifesti ‘ostili’ comparsi in città. Comitati di quartiere, associazioni anti-camorra, ma soprattutto l’VIII Municipalità di Napoli, competente sull’area, hanno puntato sulla cattiva immagine che si dà di Napoli e di Scampia, che non vuole essere rappresentata solo come ‘Vele’ e Camorra, ma che vuole mostrare anche l’altra faccia, quella che lotta tutti i giorni per cambiare.
Il presidente del Senato Pietro Grasso, dunque, viene ‘stuzzicato’ sull’argomento: del resto, oltre ad essere la seconda carica dello Stato, ha vissuto gran parte della sua carriera da magistrato tra Mafia e maxi processi, prima come sostituto procuratore al Tribunale di Palermo, poi Procuratore sempre nel capoluogo siciliano, quindi come Capo della Direzione Nazionale Antimafia.
“La conoscenza dei fenomeni non deve spaventare. Sono favorevole alla rappresentazione di Gomorra in tv. Se un fenomeno è reale, anche se viene trasposto in una fiction tv, in una narrazione, può avere una sua validità per rappresentare la realtà”
ha detto il Presidente del Senato, mettendo così in evidenza l’esistenza di una realtà senza dubbio difficile nelle aree rappresentate dalla fiction, al di là della sua dimensione narrativa. Negarlo sarebbe impossibile, del resto.
Stando sempre all’Ansa, che ha raccolto le parole dell’intervento di Grasso, il presidente ha aggiunto:
“Non bisogna però strumentalizzare tutto ciò. Sappiamo che c’è questa realtà, ma sappiamo anche che bisogna combatterla e cercare di cambiarla. Sotto questo profilo è necessario che dopo la fiction si accenda il dibattito”.
Aggiungerei ‘dibattito costruttivo’ e non ottusamente polemico, magari per un interesse politico in un Paese come il nostro in continua campagna elettorale. Basti pensare alle prime proteste locali contro la produzione, definite “furbe” da Roberto Saviano, pensare alle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulle fiction Rai, ree a suo avviso di “fare pubblicità alla Mafia”. Poco importa che la Rai di fiction sulla mafia non ne faccia da tempo (a meno che l’ex Cavaliere non voglia riferirsi a La Piovra, per intenderci). Le ultime produzioni, ‘a occhio’, son tutte Mediaset. Ma questa è un’altra storia.
Sembra davvero che sia sempre più difficile essere oggettivi in questo Paese….