Gli olandesi sono avanti
L’Olanda è il primo paese europeo ad aver spento la tv analogica sul proprio territorio: per ricevere la televisione via etere sarà necessario dotarsi di un decoder esterno o di un televisore che ne integri uno. La scelta radicale non è stata eccessivamente traumatica visto che gli olandesi per il 70% guardano la tv via
L’Olanda è il primo paese europeo ad aver spento la tv analogica sul proprio territorio: per ricevere la televisione via etere sarà necessario dotarsi di un decoder esterno o di un televisore che ne integri uno. La scelta radicale non è stata eccessivamente traumatica visto che gli olandesi per il 70% guardano la tv via cavo e hanno abbandonato etere ed antenne da un pezzo. Ad ogni modo, la KPN, l’azienda di telecomunicazioni statale privatizzata 15 anni fa, si è occupata di fornire a sue spese la copertura totale al paese e ha garantito che presto potenzierà ulteriormente il segnale digitale consentendo la ricezione ottimale anche sugli apparecchi portatili. Lo stato olandese si è garantito lo spazio per le trasmissioni della tv pubblica e per le tv locali cedendo in cambio la possibilità esclusiva per KPN di utilizzare le altre frequenze per la pay tv. Un compromesso equo ed intelligente dal quale guadagnano tutti: pubblico, privato e cittadini.
La situazione italiana del DTT è un po’ più complessa. Il precedente governo, non disinteressato, aveva spinto molto su una rapida adozione del digitale terrestre. Nel fare ciò si è esposto alle ire della Comunità Europea che con tutta probabilità il 20 dicembre prossimo sanzionerà l’Italia per gli incentivi destinati all’acquisto dei decoder lanciati negli anni scorsi perchè in palese violazione del principio della “neutralità tecnologica“. Vale a dire l’obbligo per gli stati membri di non favorire una tecnologia trasmissiva particolare per non alterare gli equilibri del mercato a danno delle aziende che ne utilizzano altre, come il satellite, il cavo o internet. Le indiscrezioni parlano della possibilità che la comunità europea chieda direttamente ai Broadcaster che trasmettono in digitale (Rai, Mediaset, Telecom e D-Free) di restituire allo stato i 220 milioni di euro erogati per gli incentivi e la prospettiva preoccupa non poco gli operatori del settore.
Il Ministro Gentiloni ha rinviato lo switch-off previsto dalla legge Gasparri per il 2008 al 2012. Le due regioni “pilota”, Sardegna e Valle d’Aosta, hanno visto rinviare all’anno prossimo (forse) lo spegnimento del segnale analogico sul loro territorio. Molti avevano interpretato questo rinvio come la morte prematura e definitiva del DTT italiano ma a scompaginare questa pessimistica convinzione arriva proprio la finanziaria che sta per essere approvata e nella quale il Governo Prodi ha fatto inserire un incentivo di 200 euro per l’acquisto dei televisori con sintonizzatore digitale integrato. Una scelta meno pasticciata delle precedenti e che non viola la “neutralità” che l’europa ci impone. Staremo a vedere.