Glee 5, The Quarterback divide la critica: ma l’episodio servirà ai fan per ricordare Cory Monteith
L’episodio tributo di Glee a Cory Monteith ha diviso la critica: c’è chi la ritenuto un buon episodio, chi ha criticato la mancata spiegazione della scomparsa di Finn. Ma i fan sanno distinguere realtà e finzione, ed hanno apprezzato la puntata
-Attenzione: il post contiene spoiler sulla terza puntata della quinta stagione di “Glee”–
E’ stato emozionante, senza dubbio, ma anche un modo per permettere ai fan di avere la propria occasione di salutare il “loro” Finn: l’episodio tributo di “Glee” a Cory Monteith, scomparso a luglio ed intitolato “The Quaterback”, è un mix di emozioni reali e battute messe per stemperare il clima che evidentemente si è respirato sul set durante le prime settimane di lavoro sulla quinta stagione dello show.
A vedere l’episodio sono stati 7,4 milioni di telespettatori, con un rating nella fascia 18-49 anni del 2.8, il più alto dal 20 settembre 2012. Al di là degli ascolti, però, il pubblico che aveva lasciato per strada le avventure degli ex studenti del liceo McKinley sono tornati per rendere onore al personaggio che, insieme a Rachel (Lea Michele), ha guidato la scorse stagioni. Un quaterback, come dice il titolo dell’episodio, la cui giacca diventa simbolo di un dolore che tutti i personaggi devono affrontare, usando l’indumento come una sorta di testimone su cui esprimere i propri sentimenti.
Era quasi scontato che il cast più giovane di “Glee”, quello entrato nella quarta stagione, fosse presente solo per fare numero: le esibizioni sono state tutte cantante dai membri del cast originale: Mercedes (Amber Riley) ha cantato “I’ll Stand by You”, Artie (Kevin McHale) e Sam (Chord Overstreet) hanno cantato “Fire and Rain”, Santana (Naya Rivera) ha cantato “If I Die Young”, Puck (Mark Salling) “No Surrender” e Rachel (la Michele) “Make You Feel My Love”. L’unica esibizione di gruppo è stata “Seasons of Love”.
La scelta degli autori è stata quella di ricordare Finn ad un mese dalla sua scomparsa, con gli ex studenti che tornano a scuola e cercano insieme di andare avanti. Non mancano i battibecchi le battute sarcastiche di Sue (Jane Lynch), che però alla fine ammette anche lei di stare soffrendo, così come Will (Matthew Morrison) si lascia andare ad un pianto liberatorio solo nel finale dell’episodio.
La critica americana si è divisa: alcuni hanno considerato l’episodio tra i più emozionanti dello show, altri ne hanno contestato la decisione di non rivelare come Finn sia scomparso e lasciare un alone di mistero che fin dai primi minuti della puntata Kurt (Chris Colfer) giustifica spiegando che non importa, ma che bisogna ricordarlo per come ha vissuto.
Una decisione molto complicata, quella presa da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Ian Brennan, autori dell’episodio, date le circostanze nelle quali Monteith è scomparso, per un’overdose di alcol e droga. La scelta è stata quella di non volersi soffermare sui motivi della sua scomparsa, ma di ricordare un amico e collega.
Ma “Glee” non è una serie come tutte le altre, e questo episodio ce lo ricorda. “Glee” ha una forte fan-base, che da quest’estate ricorda Monteith ed attende l’episodio tributo. Lo stesso logo della serie tv che apre la puntata, con la sagoma di Monteith, è stata realizzata da un fan e scelta da Murphy.
A talented fan made this and I thought it was really moving. pic.twitter.com/0tpA85GMhv
— Ryan Murphy (@MrRPMurphy) July 28, 2013
“Un fan ha fatto questo ed ho pensato che fosse davvero commovente”.
Al Giffoni Film Festival, quando arrivò la Rivera, i ragazzi in sala si emozionarono di fronte al video trasmesso a fine incontro con l’attrice. Quegli stessi ragazzi, così come tutti i fan dello show in giro per il mondo, avranno provato le stesse cose a fine puntata.
Il pubblico di “Glee” è un pubblico giovane e sveglio: per questo, la scelta di saltare le scene del funerale di Finn e raccontare solo la riunione degli ex studenti ben si addice all’atteggiamento di chi segue lo show. Chi ama “Glee”, infatti, vedendo l’episodio seguiva una storyline che raccontava della scomparsa di Finn, con l’albero in suo onore sradicato nel cuore della notte e la targa che Rachel porta nella sala prove, ma ben sapeva, nel momento in cui erano eseguiti i brani, che si stava ricordando Monteith.
In questo modo, da una parte è stato omaggiato un personaggio principale della serie, dall’altro si è ricordato un attore scomparso in tragiche circostanze. A colmare la lacuna -secondo alcune critiche- di una mancata occasione per avvertire i giovani del rischio della dipendenza, due video da pubblicità progresso trasmessi durante la pubblicità:
Si è scelta, insomma, una strada che riuscisse ad emozionare i fan della serie senza forzare la mano su una realtà di cui i telespettatori hanno avuto tutte le informazioni del caso. Ed è giusto così: “The Quaterback” è semplicemente un tributo ad un attore che ha fatto cantare milioni di ragazzi, un episodio che non vuole dare lezioni. Anche in questa scelta alternativa ma toccante, “Glee” è riuscito a distinguersi affrontando una difficile prova da cui non doveva uscire vincitore o sconfitto.
Le esibizioni
Mercedes (Amber Riley) in “‘ll Stand by You”
Il cast in “Seasons of Love”
Artie (Kevin McHale) e Sam (Chord Overstreet) in “Fire and Rain”
Santana (Naya Rivera) in “If I Die Young”
Puck (Mark Salling) in “No Surrender”
Rachel (Lea Michele) in “Make You Feel My Love”