Glee 4, “Shooting Star”: l’episodio shock che s’ispira all’attualità, tra le polemiche (video spoiler)
Nel diciottesimo episodio di Glee 4 i protagonisti affrontano una vicenda tratta dai recenti fatti di cronaca americani. C’è chi ha criticato la scelta, ma Ryna Murphy ha voluto portare in tv uno dei temi più discussi in America.
Seguendo “Glee”, ci si dimentica talvolta che dietro a questa serie ci sia la mente di Ryan Murphy, uno degli autori meglio capaci, in questi anni, di cogliere l’attualità che lo circonda e renderla fiction per il vasto pubblico, non senza alimentare polemiche e dividere il pubblico. E’ quello che è successo giovedì sera in America, quando è andato in onda il diciottesimo episodio della quarta stagione della serie tv, dal titolo “Shooting Star”.
-Attenzione: spoiler sull’episodio-
Partita come una normale puntata (con l’eccezione che non si accenna alla storyline di New York, con i protagonisti diplomati lo scorso anno) il tema si focalizzava sulle ultime occasioni di dire qualcosa di importante a qualcuno. L’episodio si divide in due parti: nella prima, quella più “classica”, Brittany (Heather Morris) avverte i membri del Glee Club che un asteroide sta per abbattersi a Lima, e che resta loro poco tempo per godersi la vita. Nonostante lo scetticismo dei suoi amici, il professor Schuester (Matthew Morrison) sfrutta l’occasione per affidare come compito ai suoi allievi quello di trovare delle canzoni da dedicare a chi hanno di più caro. Ma sono solo tre le canzoni che vengono cantante: la seconda parte della puntata prende una piega inaspettata, rivelando una forza ed intensità che “Glee” aveva dimenticato di mettere in scena da tempo.
Durante una riunione delle Nuove Direzioni, infatti, all’interno del liceo partono due colpi di pistola. Il panico porta Mr. Schuester ed i ragazzi del Glee Club, insieme a Beiste (Dot-Marie Jones), a chiudersi nella sala prove ed aspettare che intervenga la polizia. Non vi sveliamo il finale dell’episodio, ma gli autori con questa puntata hanno voluto mettere da parte il clima allegro ed a volte anche eccessivamente sopra le righe dello show per tornare a trattare dei temi sociali che hanno scosso l’America di recente.
Il riferimento è alla tragica sparatoria di Newtown di qualche mese fa, ed alla continua discussione sull’eccessiva presenza delle armi da fuoco all’interno della società americana. A questi, si aggiunga un’altra componente altrettanto forte, ovvero la paura dei giovani di fronte ad un futuro che i media non dipingono come roseo.
L’attualità torna a prendere le redini di “Glee”: se nella seconda stagione il tema del bullismo e della discriminazione sessuale era stato ben presentato con la storyline di Kurt (Chris Colfer), e più di recente il personaggio di Marley (Melissa Benoist) deve affrontare un percorso che la porterà a cadere nell’anoressia, ora tocca alla violenza nelle scuole ed al rischio che da un atteggiamento di prevenzione e sicurezza, tanto rivendicato da chi negli Stati Uniti possiede un’arma, si possa passare molto rapidamente a delle inaspettate conseguenze.
“Shooting Star” è stato uno degli episodi più intensi dell’intera serie: il cast è riuscito ad interpretare la paura dei propri personaggi e l’ansia di non sapere dove si trovano gli altri amici senza calcare troppo la mano, dando così una lezione a chi accusava la serie di rivolgersi solo ad un pubblico di adolescenti in cerca di emozioni facili. Il video girato da Artie (Kevin McHale) nel quale i vari protagonisti salutano chi hanno di più caro mentre non sanno se qualcuno andrà a salvarli impietrisce e fa riflettere.
Murphy, che negli ultimi mesi si era probabilmente dedicato di più ad “American Horror Story” ed a “The New Normal”, ha deciso così di riaffermare l’importanza di “Glee” non solo come serie-fenomeno-pop che permette alla Fox di incassare ascolti ed introiti dalle vendite delle cover di ogni puntata. “Glee” ha dimostrato ancora una volta di saper raccontare il mondo dal punto di vista degli adolescenti, senza cadere in facili retoriche e con la consapevolezza (ma non per questo il timore di sbagliare) che non tutti avrebbero gradito.
Proprio i genitori che sono stati al centro della tragedia di Newtown hanno lamentato che il network non li abbia avvertiti del contenuto dell’episodio, informandoli quanto meno che la puntata avrebbe potuto provocare qualche problema alle loro famiglie.
“Non abbiamo problemi, o almeno non ce l’hanno i genitori a cui ho parlato, per il fatto che la rete abbia deciso di mandare in onda questo episodio. Ma quello che ci fa arrabbiare è che nessuno dei produttori ci abbia detto che se qualcuno di noi fosse fan di ‘Glee’ sarebbe potuto essere scioccante il tema della puntata”, ha detto al “Los Angeles Times” Andrew Paley, un genitori i cui figli sono sopravvissuti alla tragedia di Newtown.
La critica, come spesso accade, si è divisa. I fan, invece, sembrano concordare sul fatto che “Shooting Star” abbia ridato parte di quella dignità che lo show stava perdendo, concentrandosi troppo sui triangoli amorosi o sul suo lato comedy.
C’è di certo che questo episodio ha ribadito il messaggio di base della serie, che fin dall’episodio pilota ci viene detto e che spesso consideriamo ormai essere un semplice slogan utile ad introdurre qualche canzone del cast: la musica come collante universale che diventa anche terapia di gruppo e rafforza l’autostima ed il desiderio di cambiare in meglio. Visto da quest’ottica, l’intero episodio e nello specifico l’abbraccio finale che i membri del Glee Club si scambiano assumono un significato ancora più profondo.