Giuliano Ferrara su RaiUno “al posto di Enzo Biagi”
Mauro Masi, dg della Rai, ha offerto a Giuliano Ferrara uno spazio per una trasmissione su RaiUno dopo il Tg1. Avete letto bene. Il direttore de Il Foglio, sparito dalla scena dopo il flop della sua lista anti abortista, è tornato improvvisamente alla ribalta nelle ultime settimane. L’intervista fiume al Tg1, l’iniziata al Teatro Dal
Mauro Masi, dg della Rai, ha offerto a Giuliano Ferrara uno spazio per una trasmissione su RaiUno dopo il Tg1. Avete letto bene. Il direttore de Il Foglio, sparito dalla scena dopo il flop della sua lista anti abortista, è tornato improvvisamente alla ribalta nelle ultime settimane. L’intervista fiume al Tg1, l’iniziata al Teatro Dal Verme contro “i moralisti”, una scelta di campo precisa: difendere Silvio Berlusconi dallo scandalo Ruby.
Puntuale arriva il “premio”, la scelta di provare a stravolgere il palinsesto per inserire un programma che, i più distratti non lo ricorderanno, venne bocciato ai tempi di Enzo Biagi. “Il Fatto”, la trasmissione di Biagi, era considerato un problema per gli ascolti, si diceva che fosse impossibile competere con Striscia La Notizia e venne deciso di affidare l’access prime time ai pacchi o ai game show.
Tutte fesserie, naturalmente. Il problema, all’epoca, era Biagi, colpito dall’Editto Bulgaro di Berlusconi che riteneva “criminoso” il suo programma. Ora, alla bisogna, si rispolvera il format per dare uno spazio in prima serata a Ferrara. Impossibile non notare la correlazione fra la violenta discesa in campo di Giulianone al fianco di Silvio e l’interesse della Rai. D’altra parte anche Vittorio Sgarbi, fiero assertore della totale innocenza del premier, avrà un suo programma in prima serata, Il Bene e Il Male. Un paio d’ore con il sindaco di Salemi impegnato a spiegarci la differenza fra le due cose, ammesso ci sia. Il futuro prime time di RaiUno potrebbe essere costruito così: Tg1 di Minzolini, Giuliano Ferrara, I soliti ignoti, Vittorio Sgarbi e Porta a Porta, in rapida sequenza. Fossimo in Frizzi non staremmo troppo tranquilli, rischia di essere sostituito dal meglio dei video messaggi del premier.