Giuliano Ferrara si butta in politica e lascia “Otto e mezzo”
Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, si butta in politica. Il giornalista, già ministro nel primo Governo Berlusconi, ha deciso di tradurre in un’esperienza elettorale con la candidatura nel Lazio ed in Lombardia di una “sua” lista, la campagna anti-abortista che sta animando da qualche mese. Si tratta solo dell’ultimo atto di un’escalation iniziata con
Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, si butta in politica. Il giornalista, già ministro nel primo Governo Berlusconi, ha deciso di tradurre in un’esperienza elettorale con la candidatura nel Lazio ed in Lombardia di una “sua” lista, la campagna anti-abortista che sta animando da qualche mese. Si tratta solo dell’ultimo atto di un’escalation iniziata con la propaganda astensionista contro il Referendum sulla abolizione della Legge sulla Fecondazione Assistita, un’abolizione che secondo Ferrara avrebbe spalancato “le porte all’eugenetica“.
Si tratta di un atto simbolico e di testimonianza, l’ennesimo dopo il recente “digiuno” natalizio messo in atto per sostenere la necessità di una Moratoria sull’Aborto, anche tenendo conto che la sua lista “Pro-life” non troverà posto in nessuno degli schieramenti principali impegnati nelle elezioni del 13 e 14 Aprile prossimi e non ha concretamente alcuna possibilità di portarlo in Senato. La decisione costa comunque una rinuncia a Ferrara.
La normativa sulla Par Condicio, infatti, non gli consente di continuare a condurre Otto e mezzo, la sua striscia d’approfondimento quotidiana su La 7. Così da un paio di giorni il barbuto Ferrara ha lasciato a Ritanna Armeni, giornalista di Liberazione ed ex portavoce di Fausto Bertinotti che lo affianca anche in questa edizione, il gravoso compito di gestire “in solitaria” la trasmissione. Otto e mezzo perde, ovviamente, gran parte del suo fascino senza la verve del suo principale animatore. La consolazione sta nella consapevolezza che l’assenza di Ferrara non potrà protarsi a lungo.