Home Serie Tv Giulia Salemi a Blogo: “Al GF Vip ho preferito Sbandati. Per colpa del red carpet a Venezia ho perso un programma tv”

Giulia Salemi a Blogo: “Al GF Vip ho preferito Sbandati. Per colpa del red carpet a Venezia ho perso un programma tv”

“Non chiamatemi showgirl e non datemi ruoli da gatta morta! A Mtv sarò grata per tutta la vita: sono stati tra i primi a credere in me”

pubblicato 3 Ottobre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 05:35

Sono una persona molto trasparente: che sia davanti o dietro la telecamera, io sono sempre la stessa Giulia. Nel bene e nel male. Non ho paura di mostrare i miei difetti. Ci convivo, lotto e vado avanti. La tv in passato creava un distacco tra personaggio e pubblico, mentre oggi con i social il contatto è diretto. Il mio non è un lavoro di apparenza e neanche di soldi perché oggi di soldi per una ragazza di 24 anni ce ne sono davvero pochi in tv, credimi.

Giulia Salemi si descrive così ai microfoni di Blogo dando la sensazione di un bel mix di autenticità e determinazione. E pensare che la sua ‘carriera’ era iniziata con uno scandalo, quello della sua smutandata sul red carpet della Mostra internazionale del Cinema di Venezia a settembre 2016.

La vice Miss Italia 2015, ex concorrente di Pechino Express (insieme alla mamma Fariba) e di Sweet Sardinia, in questa stagione televisiva ha (per il momento) due impegni, entrambi in onda il martedì sera: panelist di Sbandati su Rai2 e co-conduttrice di Ridiculousness Italia su Mtv (canale 133 di Sky)

Com’è stato il ritorno a Sbandati?

È stato molto emozionante. Essere riconfermata fa sempre piacere. Gigi e Ross sono dei veri e propri maestri di comicità. Stare a contatto settimanalmente con loro ti fa imparare tanto. Io stessa mi sento molto migliorata. Vuol dire che ho fatto la scelta giusta e che il percorso non è sbagliato. È un programma carino, che non si occupa di cronaca nera, non è tv perbenista, non è tv strappalacrime, non è trash.

Essendo panelist tu ne guarderai tantissima di televisione, giusto?

Lavoro permettendo. Purtroppo o per fortuna viaggio tanto; nelle ultime due settimane non mi sono fermata un secondo. Cerco di guardare Twitter e Facebook e di tenermi informata.

Quanto c’è di preparato e quanto di improvvisato a Sbandati?

Non c’è copione, gli autori ci danno dei topic. Magari per i comici c’è qualcosa in più di scritto, ma per noi è tutto in balia dei sentimenti. Qualsiasi cosa mi passi dall’anticamera del cervello, che sia giusta o sbagliata, io la dico, anche se c’è il rischio che sia una cavolata. Alla fine fa ridere e dimostra che non c’è nulla di costruito.

Il martedì è la tua serata televisiva, visto che vai onda anche su Mtv con Ridiculousness Italia.

Sì, a Ridiculousness Italia mi sento la co-conduttrice a tutti gli effetti, perché siamo io e Stefano Corti e Alessandro Onnis. È bello perché c’è ancora più caciara; amo il fatto che Mtv investa su nuovi volti, su giovani talenti e che dia spazio a me. La televisione è satura: conduttori e conduttrici portano avanti le loro trasmissioni da anni. Mtv investe nella sperimentazione. Quando superai il provino mi misi a piangere: era un momento non molto positivo per me, mi stavo chiedendo se quella fosse la strada giusta, venivo da Pechino Express e per sei mesi sono stata ferma. Aspettavo un segnale ed è arrivato. A Mtv sarò grata per tutta la vita: sono stati tra i primi a credere in me e ad assegnarmi un programma tutto mio. Aspettavo un programma come Ridiculousness Italia perché mi desse voce con un ruolo parlante.

Qual è la tua professione?

Su Instagram ho scritto co-host. Detto in inglese fa più figo, mentre showgirl mi fa ridere! È finita l’epoca delle showgirl!

Quale futuro sogni per te in televisione?

Il sogno è avere un programma tutto mio, sul genere comico-satirico. Mi piacerebbe avere una spalla comica.

Hai un modello di conduttrice al quale ti ispiri?

Ogni persona sogna di diventare Maria De Filippi perché è la regina indiscussa della tv italiana, oggettivamente. Ha una casa di produzione, 10 programmi e non è dovuta scendere a compromessi, nemmeno di tipo caratteriale perché lei non cerca di farsi apprezzare a tutti i costi, ma lei è così. Dalla Marcuzzi prenderei il fatto che sorride sempre, dalla Blasi il suo non essere buonista al Gf Vip, dalla Ventura la grinta… Ecco, diciamo, che io non mi ci vedo nel ruolo di belloccia o di gatta morta.

Hai ricevuto proposte di partecipazione a reality?

Sì, mi hanno chiesto di fare il provino per il Gf Vip, ma io sapevo che Sbandati sarebbe partito a settembre. Ho ringraziato, mi sono sentita onorata perché fino ad un anno fa ero una perfetta sconosciuta. Ma mi dispiaceva non esserci mettendo a rischio tutto ciò che avevo costruito in un anno con la Rai, che sta credendo in me e che pian piano mi sta dando più chances. Ho ragionato forse in termini meno mediatici ma più a lungo termine.

A distanza di un anno hai capito se quanto avvenuto sul red carpet di Venezia abbia favorito o penalizzato la tua carriera?

Tutte e due le cose. A settembre 2016 avrei dovuto fare un programma tv: mi è stato tolto. Non voglio dire di quale programma si trattasse, ma sto parlando di un progetto contrattualizzato a maggio, quindi ben prima di Venezia. Mi è stato tolto, ho sofferto tanto, ho pianto, ero disperata perché era la chance che stavo aspettando. Poi sono arrivata a Sbandati e a posteriori posso dire che è andata bene così: forse quell’altro programma non mi avrebbe dato tutte le possibilità che invece mi ha regalato Sbandati.

Resta il fatto che per colpa di Venezia tu hai perso un lavoro.

Ci ho messo un anno per togliermi quell’etichetta e penso di esserci riuscita. Non mi sono pentita di ciò che ho fatto, ma tornassi indietro lo farei in un modo diverso. Oggi mi rendo conto che fu una cosa improvvisata: non avevo uno stylist, un parrucchiere, un ufficio stampa (oggi è seguita da Red Communications di Betti Soldati, lo stesso di Maria De Filippi e Maurizio Costanzo, Ndr), un manager valido. Non avevo niente.

Oggi se digito il tuo nome su Google non compare più soltanto l’episodio di Venezia, ma anche una notizia di gossip, ossia la tua astinenza sessuale praticata per due anni

È vero. Viviamo in un mondo di apparenza. Mia madre, che è iraniana, mi ha dato un’educazione per cui il sesso è sintomo di colpevolezza e di non purezza; sono cresciuta con l’idea che bisogna fare l’amore solo con il fidanzato. Io sono single da due anni e non riesco a ragionare da uomo. E comunque le mie priorità oggi sono il lavoro e la mia famiglia.