Gigi la trottola: il cestista con il pallino per le mutandine bianche
Ieri mi è capitato di vederlo sulla tv locale Super3 (ma lo trasmettono anche su Telenorba per chi vive in Puglia) e non ho resistito. Come non parlare del piccoletto un po’ tozzo e piuttosto sporcaccione, Gigi Sullivan, in arte Gigi la trottola? La serie giapponese del 1981 (Dashu Kappei) tratta dal fumetto di Noboru
Ieri mi è capitato di vederlo sulla tv locale Super3 (ma lo trasmettono anche su Telenorba per chi vive in Puglia) e non ho resistito.
Come non parlare del piccoletto un po’ tozzo e piuttosto sporcaccione, Gigi Sullivan, in arte Gigi la trottola? La serie giapponese del 1981 (Dashu Kappei) tratta dal fumetto di Noboru Rokuda e prodotta da Tatsunoko Production, ha segnato la mia adolescenza.
E’ bassino, buffo, ma è un grande giocatore di basket nella squadra della scuola, e stella di molti altri sport. Gli piacciono le ragazze, e cosa non organizza per spiarle mentre si spogliano! E poi, per caricarsi alza le gonne alle fanciulle per vedere se indossano delle mutandine bianche. Vedere quel candido indumento gli fa lo stesso effetto che fa a Braccio di ferro ingurgitare una scatola di spinaci: gli danno un’ energia indescrivibile facendo così dei cesti eccezionali. Niente lo può fermare (quanto sono divertenti i suoi canestri e la sua trasformazione in mongolfiera nell’atterraggio).
È innamorato della dolce Anna Akane (l’assistente della sua allenatrice), della quale é ospite, e quando la vede tutto intorno a lui si ferma. Si scioglie per lei. Ha un rivale, però, che non riesce a neutralizzare, innamorato anch’esso della ragazza. Si tratta di Salomone, il cane della famiglia Akane, un ‘vero uomo’ quando si tratta di difendere le proprie posizioni nei riguardi della ragazza, che crea delle trappole infernali per mettere in difficoltà il nostro Gigi.
Il piccoletto dopo aver vinto tutti i campionati di basket si cimenta anche nel kendo, nel ping-pong, nel surf, nella scherma, con grande successo e infinita rabbia di coloro che questi sport li praticano seriamente. Anzi, spetta a lui il compito di spiegare le regole delle attività sportive che vengono trattate nella serie (nonostante lui non sappia nulla riguardo alle regole che infrange regolarmente, e soprattutto nella pallacanestro!).
Come non impazzire per il bizzarro nanerottolo che ha come slogan “che vita sopraffina se c’e’ in giro qualche bianca mutandina”? Qui trovate la sigla cantata dai Cavalieri del Re. Una volta sentita non c’è più modo di dimenticarla. E’ unica.