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GFF 2013, Marco Bocci a TvBlog: “La botola la apre….”. E intanto si lavora a Squadra Antimafia 6

“Sono contento della mia carriera. Finora sono riuscito a rispettare i miei obiettivi. Cerco solo la qualità. Quanto influisce la mia vita privata sul successo? Nulla, perché il mio percorso parte da lontano”: così Marco Bocci nella conferenza stampa e nell’intervista rilasciataci al GFF 2013.

pubblicato 22 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:18

Terminata la conferenza stampa, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Marco Bocci. Possiamo garantirvi che ha degli occhi verdi da paura (piccolo stacco ormonoso) e quindi non fate caso a qualche tentennamento più marcato del solito, eh… Lui intanto era stravolto: a Giffoni oggi ci sono 90 milioni di gradi all’ombra e le luci della sala conferenze hanno fatto il resto. Povero, era davvero esausto. E per questo lo ringraziamo ancora di più per la pazienza.

Siamo partiti parlando del ruolo che interpreta in “Italo”, quello di un sindaco vedovo che odia i randagi e che alla fine dovrà arrendersi di fronte all’umanità del cane Italo, che lo aiuta a comunicare con il figlio dopo la perdita della mamma. Ma ce lo racconta lui stesso nell’intervista, nella quale abbiamo chiesto al Vice Questore Calcaterra qualche indizio su chi lo ha tirato fuori dalla botola. Sul modello ‘indovina chi’ ci basta sapere se uomo o donna, vivo o morto, insomma a cosa dobbiamo la faccia stupita con cui ci ha salutato nella quarta stagione.

Intanto non ufficializza la sesta stagione, ma il suo sorrisino e la mancanza di un secco ‘non ne so niente’ ci portano a una indiretta conferma di una Squadra Antimafia 6 – Palermo Oggi.

E poi godetevi i saluti finali: per tutto il tempo ha guardato solo me, mi dispiace… è la vostra unica occasione per guardarlo negli occhi.

Marco Bocci al GFF 2013, live conferenza stampa: “Scialoja è il mio primo amore”

Intanto ci annuncia che non lo rivedremo a teatro a settembre, come previsto, ma nella prossima stagione per problemi di date: “Il teatro è stato il primo amore, come si può rinunciare”, dice Marco.

Ma, come ovvio, l’attenzione si sposta nuovamente sul film: la regista di Italo, Alessia Scarso, intanto ringrazia Marco Bocci per aver reso questo film low budget un grande film. Quando l’attore è testimonial (e per una giusta causa).

11.38 Hai paura di identificarti con Calcaterra o Scialoja?

“Sono stato molto fortunato perché subito dopo Romanzo Criminale ho avuto la possibilità di avere ruoli diversi. E quando hai l’opportunità di ‘sfogarti’ artisticamente con altri progetti non ti pesano ‘presenze’ così importanti, ne prendi solo i lati positivi. E’ bello restare nell’immaginario collettivo, perché vuol dire che in un modo o in un altro hai lasciato qualcosa Ben venga e meglio così”.

11.35 Quale ruolo ti sei sentito più ‘cucito addosso’?

“Cucito addosso è difficile, perché credo che finora nessun ruolo da me interpretato mi rappresenti, ovvero vicino a me, a quello che sono, al mio carattere. Il ruolo che mi son sentito molto addosso semplicemente perché arrivava in un momento importante, era la prima volta in assoluto che potevo affrontare un personaggio importante, consistente, con la speranza concreta di fare davvero qualcosa di veramente buono. E’ un po’ come il primo amore, che non si scorda mai, anche la prima chance non la scordi mai”.

11.34 Sei un sex symbol?

“Sex Symbol io? Mi viene da ridere. Non mi ci sento faccio una vita assolutamente normale e sono parole scritte senza neanche sapere che vita faccio. Non so neanche che vuol dire. Non faccio nulla che mi possa far sentire il profumo do quella parola. Non penso che la mia vita privata non possa aver influito in niente nella mia vita artistica. E’ un percorso fatto di scelte partito tempo fa”.

11.31 Il mestiere del”attore…

“Per fare questo mestiere devi essere completamente folle perché decidi di metterti sotto giudizio degli altri, anche se poi non piace a nessuno mettersi sotto giudizio. Ma questo è un mestiere che ti fa sognare e sognando c’è quella parte infantile che ti porti dietro. Anche a 34 anni, come me. Sognare e far sognare”..

11.30 Si parte da un excursus sulla sua carriera: “Dal film di Pupi Avati non ti sei fermato più…”

“Sono molto contento della mia carriera. Riuscire a lavorare e mantenere degli obiettivi di carriera è raro, anche perché il periodo è quello che è. Sono riuscito a mantenere la linea che mi ero preposto”.

11.27 La tv agevola la carriera?

“E’ fondamentale riuscire a fare delle scelte che però siano sempre supportate dalla qualità. Sia all’interno di un progetti teatrale, cine o tv, che ci sia sempre la possibilità di lavorare bene, nel giusto modo. L’importante è la qualità”.

11.25 In anticipo, un mito. Si parte subito da Italo, di cui Bocci racconta la storia.

Primo ospite della quarta giornata del GFF 2013, Marco Bocci arriva alla Cittadella per presentare il trailer del film ‘Italo’ e per incontrare i giurati. Una storia poetica e anche romantica per alcuni versi che racconta la storia di una cane di comunità, amato da tutti e raccontato da una giovane regista siciliana.

Ma siamo tutti qui per avere una sola risposta: chi ha aperto la botola?

A tra poco con la diretta della conferenza stampa di Marco Bocci al Giffoni Film Festival 2013.
Marco Bocci al GFF 2013 – foto

Marco Bocci al GFF 2013 - fotoMarco Bocci al GFF 2013 - fotoMarco Bocci al GFF 2013 - foto
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Marco Bocci al GFF 2013 - foto