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Giass: Tutte le dichiarazioni dalla conferenza stampa

Giass dal 16 marzo nel primetime di Canale 5. Ecco come l’hanno raccontato Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Antonio Ricci nel corso della conferenza stampa…

di grazias
pubblicato 14 Marzo 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 06:53


Si è tenuta oggi a Milano la conferenza stampa di Giass, il nuovo programma ideato dalla mente del patron di Striscia la Notizia, Antonio Ricci e che vede alla conduzione Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Lo show si preannuncia “scivoloso come il ghiaccio” e il suo creatore è stato il primo a prendere la parola durante l’incontro con la stampa. Vediamo come ce l’ha presentato:

La trasmissione è un torneo tra Nord, Centro e Sud Italia, tra eccellenze e capitale umano del nostro Paese. Eccellenze e capitale umano sono due tra le espressioni che più ci hanno sfrantumato nell’ultimo periodo. Per giudicare quale sia la regione con più eccellenze e capitale umano, ci sarà una giuria presieduta da extracomunitari. Andy Luotto è il presidente di giuria. Con Arbore era muto, qui da noi è addirittura sordomuto. Abbiamo fatto molti passi avanti, insomma. Sarà molto politicamente scorretto, il politicamente corretto è un’importazione americana che ingabbia le nostre menti e i nostri modi di pensare. Si chiama Giass. Mi è venuta l’idea di una trasmissione dove ci siano tagli e colori determinati, senza zone di grigio o chiaroscuri. Oltre a queste eccellenze ci sono una trentina di comici che si turneranno nelle cinque puntate. La prima puntata avrà quattro comici: Balmontin e Ceccon (nord), Pino Campagna per il sud, Militello per il centro. Sono già tre modi diversi di fare comicità, gusti molto differenti, avremo sempre voci dal territorio di questo genere. Giass è acronimo anche di Gangster Italiani ASSociati. Giass ricorda il ghiaccio, può ricordare anche una crioterapia, per chi si ricorda la canzone trita il giass. Può ricordare tante cose e tante dentro la trasmissione sono le provocazioni e le occasioni per ridere e riflettere.

Dopo il primo intervento di Ricci, è stato mostrato un rvm con uno sketch che vedremo nel corso della prima puntata: due “loschi figuri” travestiti da preti si recano al Nord, al Centro e al Sud, per chiedere fondi ai passanti. Fondi per cosa? Per aiutare il sostentamento dei poveri preti pedofili…Come avranno reagito i malcapitati a cui è stata sottoposta questa bizzarra richiesta? Non sarò certo io a rovinarvi la sorpresa, ma vi assicuro che ci sarà da ridere…Oltre alla giuria, comunque, per votare quale sia la macroregione migliore, ci sarà anche il televoto. E Ricci ci spiega perché:

È la prima volta che faccio una trasmissione col televoto dopo averlo denunciato in tutte le altre trasmissioni, e l’ho scelto perché in Giass non c’è nulla in palio. Giass non è in diretta, ma il risultato del televoto verrà dato in diretta a Striscia.

E, sempre Ricci, sa bene che la domenica sera non sia esattamente un terreno d’esordio facile per il suo Giass…

Sappiamo tutti che domenica ci sono due partite, che parte il medico in famiglia, che c’è fazio che ha fidelizzato essendo prete i suoi fedeli da anni e anni. Che ci mandino a quel paese dopo aver visto il programma, lo sappiamo già, anzi…ce lo auguriamo!

Dopo questo intervento anche Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, conduttori dello show, hanno voluto dire la loro. Prima di tutto su come si siano trovati a lavorare con Ricci:

Paolo: Per adesso stiamo lavorando davvero benissimo con Ricci, abbiamo scoperto di pensarla in modo simile, se non uguale, su molte cose. Ciò che mi è subito piaciuto di Antonio, quando si parla di lavoro, è la “mancanza di giudizio” su quello su cui si vuol far satira. È il motivo per cui poi non ci sono persone intoccabili e vale tutto, come sempre dovrebbe essere, facendo questo mestiere.

Luca: Io invece mi son trovato male con Ricci (ride). La cosa più importante per me di questo show è stato che alla prima cena che abbiamo fatto con Antonio, lui ha detto: “se ci divertiamo e facciamo casino, bene, altrimenti non lo facciamo!”

E la parola, a questo punto, è passata di nuovo a Ricci:

Io con Luca e Paolo mi sono trovato benissimo. Loro hanno questa espressione da canelupo, specialmente Luca…Mi piacciono perché sono un po’ devianti rispetto al solito cliché del presentatore piacione. Non hanno necessità di voler piacere a tutti costi o l’aria del ligure brontolone. Hanno la serietà di fondo che hanno gli attori, hanno consapevolezza. L’andamento di qualsiasi programma, poi, sfugge alla volontà di chi lo fa.

Ricci ha poi aggiunto di non avere la certezza che Raffaella Carrà, apparsa nel promo dello show, compaia anche in qualche puntata di Giass: È uno dei misteri di Santa Raffaella, dice. Ma non sarà mica che, vista la presenza di così tanti comici, Ricci voglia prendere il posto di Zelig nel palinsesto di Canale 5?

Non vogliamo prendere il posto di Zelig che ha preso il posto del Drive In che ha preso il posto di Non Stop e così via…Noi usiamo dei comici che possano garantirci una caratterizzazione regionale. Abbiamo dei comici che poi faranno Zelig, magari, ma non è una sovrapposizione di ruoli, qui rappresentano solo una voce della loro regione. Io non penso che Zelig sia bello che andato, penso solo che in un momento economico particolare, siano state fatte scelte diverse tipo mandare l’under 21 di Zelig in prima serata, scelta che ha penalizzato lo show. Quando Zelig riprenderà io so già che Gino e Michele faranno uno show molto forte e quadratissimo! I comici che ci sono, sono in parte conosciuti da me, li conosco molto bene. L’operazione di scout l’hanno fatta Luca e Paolo andando per teatrini e cabaret, dove hanno tirato su sconosciuti o semisconosciuti. L’impasto del gruppo di comici che c’è è vario per età, provenienza e genere di comicità. Ci sono sconosciuti sì, ma anche molto conosciuti come Formicola. Ma ci sono anche personaggi che loro hanno pescato in giro. Tutte le proposto comunque sono molto varie e molto buone. Abbiamo anche un presidente della repubblica, un regista occulto della trasmissione che è Pino Caruso. Ha 80 anni, è un rischio un comico di quell’età ma si tratta di un rischio che ci siamo presi volentieri. È il più indicato per spiegarci l’Italia. Siederà su una sedia presidenziale all’interno della regia esibendosi poi in monologhi qui in studio.

Ma quindi cosa faranno di preciso Luca e Paolo? Stavolta sono loro a rispondere:

Paolo: Abbiamo fatto i Cugini Merda con Fiorello, abbiamo incontrato Maria De Filippi in questa veste, e ci saranno altri simpatici amici che si prestano a farsi insultare. Pure Cicciolina. Sui monologhi, non so, ci sono talmente tanti comici che magari è meglio fare qualcosa di diverso. In studio avremo anche una RimbamBand, una band un po’ particolare e ci sarà modo di musicare.

Luca: Ci saranno pillole che chiameremo “la grande belessa”, in cui andremo a vedere i monumenti più rappresentativi dell’Italia. Cominceremo dalla provincia di Modena dove c’è un monumento a forma di…tortellino!

A questo punto Ricci torna sulla difficoltà di mandare in onda il suo Giass proprio di domenica sera. Questa volta ne parla più dettagliatamente:

Il guanto di sfida è fare la trasmissione nonostante sia una mission impossible. Mettere le mani avanti è impossibile. Se andiamo di domenica vuol dire che o sono pazzo o stiamo tentando di sperimentare un nuovo tipo di varietà per cercare di catturare un tipo di pubblico che necessariamente non guarda Un medico in famiglia. Provare ad andare a sfidare Un medico in famiglia è comunque da pazzi. Non ci sarà da stupirsi se il giorno dopo si scoprirà che ci batte, voglio dire. È una trasmissione libertaria che, per come è costruita, è necessariamente minoritaria. Una minoranza, io spero, numerosa. Diciamo sui tre milioni e otto? Quattro milioni? Se riuscissimo con questo tipo di show a battere Io Canto sul pubblico commerciale, sarebbe una grossa vittoria e un grosso segnale. “Giàssappiamo” che si tratta di un terreno difficilissimo. Per questo tentiamo con un cacciavite o un piede di porco di andare a vedere se c’è una possibilità. L’unica cosa che può interessare a Mediaset è il cosiddetto pubblico commerciale. Noi vorremmo cercare di fare una trasmissione per un pubblico attivo. Una trasmissione provocatoria. Voglio dire, del medico in famiglia dopo che hai detto che è bravo, finisce lì. Di Io canto beh, sappiamo tutti che Gerry Scotti è bravissimo, poi ci può essere un interesse sul bambino che vince ma basta così. Giass tenterà di percorrere una strada nuova, e sappiamo benissimo che sia impossibile. Ma se non fosse impossibile questa missione di Giass, chi me lo farebbe fare? Sarebbe stato facile fare una puntata di un programma sperimentale o no, scegliere la giornata migliore, fare un bellissimo ascolto, e garantirti che la rete, visto che sono abb pollastri, ti dia altre possibilità. Invece andare dove c’è il granito è molto più divertente e ti dà un risultato più reale: ripeto: domenica ci sono due partite, l’inizio del medico in famiglia…si mette già male. Ma se non ci andiamo noi nel duro chi ci va? Ogni puntata dura fino alle 23.30/45. Andiamo lunghi, stando accesi in una zona dove passa anche un altro genere di pubblico. Vogliamo attirare un pubblico non di vecchi rimbambiti. Io penso di voler avvicinare gente senza età anagrafica tipo ottantenni ribelli, teppisti e giovani dai 15 in su, ma anche 18. Ragazzi, sembra una veglia funebre! Ti rimetti in gioco e poi se va male ti toccherà fare striscia per i prossimi 40 anni, e va bene, mi andrebbe benissimo. Sapete perché? io ieri ero felice, e lo sono anche oggi, pure loro. Finché c’è l’energia per farlo, secondo me le cose van fatte.

Infine, un altro intervento di Ricci sulle imitazioni e le parodie che vedremo a Giass. Virginia Raffaele sarà nel cast per mostrarci delle “cartoline” da città rappresentative delle regioni italiane. Nella prima puntata la vedremo, nei panni di Francesca Pascale, direttamente da Napoli:

La Boldrini incarna e incarnava già prima di Natale…insomma io già ce l’avevo in mente, poi nel frattempo lei con piacere nostro si è data molto da fare per arrivare all’acme. Devo dire che il suo essere così politically correct, umana, umanitaria ma nello stesso tempo completamente disumana è quello che ci interessa davvero. Se per essere umani dobbiamo essere così, c’è da porsi il dubbio se ne valga la pena, se questo atteggiamento possa garantirci davvero un giovamento o una vita migliore. Tra le tante eccellenze che vengono presentate, ci sarà anche l’eccellenza cantautori morti. Alla fine viene votata insieme ad altre eccellenze e il risultato di quella manche viene poi capovolto da una votazione del caso. Perché tante volte quella che noi riteniamo essere una cosa fatta bene, non sempre lo è davvero. Per questo le sorti di quella manche vengono date al caso, è stata scelta “una faccia di caso” che sorteggia chi ha vinto quella manche. Nel caso della manche sui cantautori morti, la faccia di caso prescelta sarà Emanuele Filiberto.