Quando la cronaca racconta il contrario della televisione… si mette male. Per la tv. E, forse, anche un po’ per Gianluca Vacchi.
Dopo giorni di imponente e attenta campagna di comunicazione mirata a preparare il terreno all’uscita di Mucho Más (dal 25 maggio disponibile in oltre 240 paesi e territori nel mondo), Prime Video di Amazon si ritrova a fare i conti con le accuse dell’ex domestica dell’imprenditore-influencer, che lamenta di essere stata sfruttata e vessata tra il 2017 e il 2020, quando era sotto contratto proprio con Vacchi.
La notizia della citazione civile (con tanto di audio pubblicato dal quotidiano La Repubblica, che ieri ha aggiunto ulteriori dettagli, che coinvolgono anche altri ex domestici) risale a venerdì 27 (il tempismo spesso spiega tante cose), cioè proprio nelle ore decisive per il passaparola spontaneo che di solito aiuta a determinare il successo degli ormai immancabili documentari che affollano le piattaforme, che puntano, almeno sulla carta, a raccontare gli aspetti inediti di un personaggio molto popolare – Vacchi è una star sui social, dove è seguito nel complesso da quasi 50 milioni di utenti.
In assoluto, nessuno sa con certezza se una news di questo genere in definitiva finisca per aiutare (difficile) o per danneggiare (più facile) il prodotto tv. Perché se da una parte alimenta la curiosità del telespettatore, dall’altra aumenta il pregiudizio sulla autenticità del racconto televisivo. Un racconto che, come facilmente prevedibile alla vigilia, è orientato verso l’agiografia.
Che l’intera operazione tv Vacchi rischi di trasformarsi in un boomerang lo si può deduce dall’assenza di reazioni ufficiali. Nel senso che Vacchi fino a questo momento ha scelto di non replicare direttamente, ignorando bellamente il caso sui social, dove pure potrebbe comodamente difendersi (lo ha fatto per lui l’attuale staff di domestici, pubblicando sui social un video in cui vengono respinte al mittente tutte le accuse contro “il dottore“).
La televisione, in tutto questo, rimane a guardare. Per Gianluca Vacchi solo un’intervista (molto sentimentale e senza nessuno spirito giornalistico) a Domenica In, una settimana fa, prima che scoppiasse il caso. Per il resto, poco o niente. Eppure la faccenda, leggibile a molti livelli (la cronaca giudiziaria, il rapporto/scontro tra lavoratori e imprenditore, il racconto che ognuno di noi fa sui social tra maschere e verità più o meno aggiustate), è sulla carta materiale ideale per la scaletta di certi talk nostrani.