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Twitter e tv – Giancarlo Leone risponde ad Aldo Grasso

Ancora sui social network e la tv. La risposta del dirigente Rai al critico televisivo.

pubblicato 27 Maggio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 04:29


Il critico (Aldo Grasso) non nomina il dirigente. Il dirigente (Giancarlo Leone) non nomina il critico. Ma si parlano. Il primo, il critico, ha scritto sul Corriere della Sera parlando dell’abitudine a usare Twitter di generici “dirigenti Rai”: ne davamo conto ieri, parlando anche delle sue esternazioni nei confronti dei colleghi giornalisti che vanno ad Amici in giuria.

Il secondo, il dirigente, ha risposto a distanza, proprio su Twitter:

«Tv. Alcune critiche autorevoli a dirigenti tv che twittano. Come spiegare che è un nuovo efficace modo per capire e cercare di spiegare?»

Come dargli torto? In verità, va detto che Leone ha raccolto la parte più facilmente opinabile delle considerazioni di Aldo Grasso – e infatti, senza bisogno di essere Nostradamus, avevo previsto la facile obiezione, scrivendo: «lavorare con la comunicazione potrebbe anche voler dire utilizzare i social network, chi lo può negare? Il punto è, ancora una volta: come vengono utilizzati, i social network in Italia». Non è stata colta, invece, quella che secondo me è la parte più importante della critica di Grasso, purtroppo offuscata da quel discorso fiacco sui dirigenti che perdono tempo su Twitter.

Una critica che peraltro abbiamo messo in evidenza più volte, qui su TvBlog.

Ed è quest’uso decisamente naif, poco consapevole, spesso aggressivo, comunque elitario ed autocelebrativo, ammiccante e da “combriccola di amici” che viene fatto di Twitter da parte di una certa fetta dell’establishment televisivo e giornalistico.

Naturalmente, non mi riferisco a chi usa Twitter per capire o per cercare di spiegare, ci mancherebbe altro, ma a chi si dà di gomito beandosi nella logica del «lei non sa chi sono io»; a chi pensa che Twitter debba essere un palcoscenico per ricevere applausi dal pubblico gaudente; a chi rivela, come si diceva ieri, che il mondo della critica televisiva e l’oggetto della critica stessa sono spesso legati a doppia mandata.

D’altro canto, non è un mondo molto diverso da quello che emerge dai commenti di TvBlog, dove spesso si annidano, ben protetti da quello stesso anonimato che criticano negli altri, addetti ai lavori che difendono a spada tratta il loro operato.

Alberto Puliafito (@albertopi)