Home Rai 1 Giampiero Solari a TvBlog: “Torno con Fiorello su Rai1. La ricetta per la Rai? Più merito, meno politica e ridimensionarne l’anima commerciale”

Giampiero Solari a TvBlog: “Torno con Fiorello su Rai1. La ricetta per la Rai? Più merito, meno politica e ridimensionarne l’anima commerciale”

Giampiero Solari capo progetto degli show di Fiorello si racconta a TvBlog alla vigilia del ritorno su Rai1 a novembre

di Hit
pubblicato 14 Giugno 2011 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:19


Ospite oggi delle colonne di TvBlog uno che di televisione se ne intende e non poco. Ha firmato i più grandi one man show della Rai degli ultimi anni: da Morandi, Panariello, Celentano, solo per fare alcuni nomi, fino agli spettacoli di Fiorello, dal primo “Stasera pago io” fino al prossimo in onda su Rai1 in autunno. Parliamo di Giampiero Solari che ha voluto concederci questa lunga chiacchierata in cui abbiamo parlato del varietà di ieri, di quello di oggi e quello di domani, fermandoci non poco sul ruolo della Rai nel nostro paese. Tanti temi, tutti interessanti che vi invitiamo a scoprire in questa esclusiva intervista. Buona lettura.

Partiamo da un argomento di stretta attualità la Rai, da ciò che era fino alle polemiche recenti, che ne pensa?

“La Rai ha creato negli anni il gusto ed anche il senso dell’estetica italiana. Penso per esempio, che quello che ha detto Santoro, quando ha parlato di orgoglio nell’appartenere alla Rai, abbia a che fare con questo, il suo discorso lo condivido soprattutto in quel senso. L’estetica italiana si differenzia da qualsiasi altra estetica sia europea che americana e in questo la Rai ha avuto un ruolo importante nel mostrarla. La cosa bella della Rai è che ci rappresenta. Lavorare per la Rai, anche per Fiorello, nonostante capisca che ci sono degli elementi particolari, è la cosa che oggi ti permette di arrivare a tutti. Oggi Fiorello potrebbe fare Sky o quello che vuole, però lui ora, giustamente, vuole essere popolare. Per questo motivo per noi la Rai è importante.”

Un ruolo certamente importante nella Rai l’ha avuto Falqui, di cui abbiamo dato conto di un suo incontro televisivo

“E’ stato bellissimo confrontarci rispetto al modo di allora e quello di adesso di fare televisione. Dal bianco e nero al colore, dai tempi di produzione prima molto lunghi ed ora estremamente più brevi. I programmi del tipo “Studio 1” o “Milleluci” e in genere tutto quello che ha fatto Falqui, sono assolutamente degni di essere al MoMa (il museo di arte moderna di New York, ndr) come grande espressione del design italiano, sono programmi che hanno a che fare con il gusto e l’estetica italiana. Per me Falqui è stato un modello, da lui ho carpito l’eleganza.”

C’è rimpianto per quella televisione? E secondo lei quel tipo di televisione si potrebbe rifare al giorno d’oggi ?

C’è rimpianto per quella televisione? E secondo lei quel tipo di televisione si potrebbe rifare al giorno d’oggi ?

“Non c’è assolutamente rimpianto, ma da quei tempi vorrei trasportare la civiltà. Quella televisione oggi, con i nostri tempi, non c’entra niente. La TV di oggi è più che altro industria. Però vorrei dire, visto che in Italia c’è una televisione di Stato, che questa dovrebbe corrispondere qualcosa al proprio pubblico e quel qualcosa secondo me dovrebbe essere il gusto e anche la cultura. Questa secondo me è la responsabilità che deve avere la Rai, anche ai nostri tempi. Quando questo gusto e questa cultura vengono rimpiazzate con giochi di potere, allora si compie un errore. Se la Rai si deve rapportare solo al potere politico, a mio giudizio, perde il senso del rapporto che dovrebbe avere con l’Italia e gli italiani.”

Come potrebbe tornare a livelli d’eccellenza la Rai?

“Semplicemente ridimensionando la sua anima commerciale. Capisco che questo non è semplice, non sono fuori dal sistema, però la Rai, dovrebbe tornare ad essere quello che era un tempo: un riferimento culturale, estetico per il paese. E’ vero che la TV oggi ha un ruolo “oltre” , è commercio, è mercato, arriva nelle case della gente, ma dal momento che uno Stato decide di avere una propria televisione, decide anche di uscire in qualche modo dal mercato. La TV di Stato dovrebbe essere una televisione che lancia messaggi che vanno oltre le logiche del mercato.”

Mi sta parlando praticamente della televisione di Ettore Bernabei

“Certo. Io non sono mai stato democristiano. Però la Democrazia Cristiana nella televisione in quegli anni aveva un compito e l’ha svolto alla grande. Nel fatto appunto di dare al popolo italiano, anche nell’intrattenimento proprio con Falqui, gusto e modernità.”

Che ne pensa dell’attuale governance Rai ?

“Non vorrei entrare troppo nel merito, visto che oggi lavoro come consulente per Sky, ma penso che il fatto che la Rai di oggi abbia Lorenza Lei come direttore generale, ha una persona che conosce tutti gli elementi che compongono l’azienda pubblica, dalla produzione agli artisti fino al prodotto, in maniera perfetta. Io credo che Lorenza Lei sia la persona giusta perché conosce bene la Rai e sa cosa sia bene per la Rai, dico questo al di la di qualsiasi ragione politica che non mi interessa minimamente. Il fatto poi che la politica sia dentro alla Rai è un problema che riguarda Rai e non voglio entrarci. A proposito di dirigenti Rai a me Falqui ha detto una cosa fuori onda molto bella, durante quell’incontro e cioè che ai suoi tempi, i direttori di reti e i capostruttura, erano persone che prima di arrivare a quelle posizioni, dovevano fare un concorso. A me sembra che questo elemento sia fondamentale, cioè meritocrazia effettiva e non arrivata per vie politiche. In sintesi nella Rai di adesso vorrei più merito e meno politica.”

Che ne pensa di tutte le polemiche che circondano sempre la Rai ?

“Per me la televisione è un divertimento, se non deve essere un divertimento non la farei neanche. Tutto quello che gira intorno e non mi diverte, non mi interessa proprio.”

Una cosa su cui in Rai c’è stato un accordo totale è stato proprio lo show di Fiorello che dovrebbe partire il 31 ottobre su Rai1, ce lo conferma?

“Per la data precisa non ancora. Vediamo se la Rai capisce le nostre esigenze. Fiorello giustamente ha delle esigenze artistiche. Noi non vogliamo fare un altro programma che serva a riempire i palinsesti, con tutte le logiche che ci stanno attorno. Noi vogliamo fare un programma che ci diverta e di conseguenza faccia divertire la gente. Quindi non so se sarà il 31 ottobre o più avanti. Noi abbiamo bisogno di tempo per prepararlo questo spettacolo. “

Il via della Rai per questo progetto lo avete?

“Si abbiamo il via, so che Rai lo vuole fare, però non so se vuole aspettarci. Penso comunque che la Rai capisca quali sono le nostre esigenze, poi Lorenza Lei sa benissimo quello che deve fare.”

Vorreste partire più avanti rispetto al 31 ottobre?

“Si. Basterebbero un paio di settimane, verso la metà di novembre.”

Sarà un appuntamento bi settimanale, domenica-lunedì come si diceva o la classica puntata mono settimanale ?

“Non lo so ancora, stiamo studiando le varie opzioni. Potremmo andare in onda sabato, domenica o lunedì. Sarebbe bello anche il sabato per dare un segno di controtendenza rispetto al fatto che la Rai sembrerebbe aver rinunciato al sabato sera televisivo, ma mi rendo conto che sarebbe anche una collocazione difficile. La Rai ovviamente vorrebbe avere un audience la più ampia possibile.”

Ha lavorato nei vari one man show in Rai, oltre che con Fiorello, con Celentano, Panariello, Morandi, cosa le hanno lasciato dopo ogni spettacolo ?

“Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa. Mi hanno insegnato tutti, dalla comunicazione a tutto quanto fa parte di questo fantastico mestiere.”

Cosa butta e cosa salva della televisione di oggi ?

“Non salvo e non butto niente. Capisco che la televisione oggi va vista cucinando, la mia televisione non è da cucina. Se io dovessi fare la televisione per la cucina, farei un bel silenzio, perchè il silenzio e il buio sono le uniche cose che veramente potrebbero attrarre e stupire il telespettatore. “

E’ consulente di Sky e ha lavorato e lavorerà in Rai, quali le differenze fra le due esperienze e quale considera la sua casa ?

“Si parlano diverse lingue. A Sky per esempio parliamo in inglese, francese, spagnolo. Sono due case diverse, una ha il giardino e l’altra il mare. “

C’è un nome nuovo su cui vorrebbe investire in uno spettacolo in futuro ?

“Virginia Raffaele. E’ una ragazza bravissima, vorrei poter lavorare con lei. “

Grazie a Solari per averci concesso questa lunga intervista ed in bocca al lupo per la nuova avventura televisiva su Rai1 con Fiorello dal prossimo mese di novembre.

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