Home Rai 1 Giammarco Sicuro: “Per Unomattina Estate rinuncio alle Olimpiadi di Tokyo. Il futuro? Mi vedo ancora come inviato”

Giammarco Sicuro: “Per Unomattina Estate rinuncio alle Olimpiadi di Tokyo. Il futuro? Mi vedo ancora come inviato”

A poche ore dal debutto a Unomattina Estate, Giammarco Sicuro si racconta e parla del programma: “Mi piacerebbe potenziare la finestra sull’esterno”

27 Giugno 2021 10:19

Domani mattina parte la nuova edizione di Unomattina Estate, la versione vacanziera dello storico titolo di Rai 1 che dà il buongiorno agli italiani da più di trent’anni. Alla conduzione ritorna Barbara Capponi – già al timone lo scorso anno con Alessandro Baracchini – che quest’anno, come già in passato, è intervenuta in soccorso della coppia titolare della versione invernale di Unomattina. Al suo fianco ci sarà Giammarco Sicuro, inviato della redazione del Tg2, che negli ultimi anni sta seguendo gli esteri, raccontando in particolare in questi ultimi mesi la situazione Covid in varie parti del mondo. È proprio con Sicuro che abbiamo avuto modo di parlare a poche ore dal debutto.

Giovanissimo, a 25 anni, arrivi in Rai. Come sei entrato nella tv pubblica? Quale era la tua esperienza professionale precedente?

Quando la Rai indisse un concorso pubblico per Buongiorno Regione, ho dovuto fare la prima scelta di carriera: lavoravo da alcuni mesi a Sky Tg24, dove avevo ottenuto il primo contratto giornalistico dopo un precedente stage. Una volta vinto il concorso, sono tornato a Firenze e ho lavorato come redattore per cinque anni principalmente per Buongiorno Regione.

Cinque anni come redattore del TgR Toscana, ormai otto al Tg2, in totale quasi 13 anni di Rai, nei quali solo al Tg2 hai visto alternarsi tre direttori. Da appassionato di fotografia, riusciresti a farmi una panoramica della tua vita professionale soprattutto del periodo nella redazione del Tg2?

Al Tg2 mi ha chiamato Marcello Masi dopo che avevo seguito per mesi la vicenda della Costa Concordia per il TgR Toscana ed ero stato quindi a stretto contatto con le testate nazionali della Rai. A Masi, che mi volle in cronaca, chiesi subito di poter seguire gli esteri, ma lui mi disse che prima dovevo fare una lunga gavetta in cronaca: con il senno del poi ha avuto ragione. Ida Colucci la ricordo con grande affetto (la giornalista è scomparsa nell’agosto 2019, ndr): è stata la prima a credere nella mia vocazione per gli esteri, mandandomi fuori dall’Italia per seguire fatti di attualità. Gennaro Sangiuliano ha scommesso tanto su questa mia passione, permettendomi di viaggiare il mondo per la Rai, con il passaggio definitivo alla redazione esteri.

Da inviato hai raccontato sul campo alcuni dei fatti nazionali e internazionali che più hanno segnato gli ultimi anni, dal terremoto di Amatrice agli attentati internazionali, fino al recente racconto della pandemia in Spagna e Brasile. Qual è il bagaglio di tutta quest’esperienza che porterai con te a Unomattina Estate?

Il valore aggiunto che posso portare è quello di far parte di quel gruppo di giornalisti che raccontano il mondo dall’altra parte della barricata , relazionandosi con i conduttori in studio. Ora, passando dall’altra parte, mi piacerebbe con il nuovo Unomattina Estate potenziare la finestra sull’esterno, uscendo sempre di più dallo studio per raccontare i fatti che accadranno.

Quando hai ricevuto la proposta per questa conduzione estiva, come hai reagito? Hai subito accettato o ti sei preso del tempo?

Mi ha chiamato direttamente Stefano Coletta, direttore di Rai 1, che aveva già speso per me belle parole per il lavoro svolto quando mi sono trovato a collegare anche con programmi delle reti, come La Vita in Diretta o Unomattina. Coletta era già in accordo con il mio direttore Sangiuliano, che aveva dato l’ok per il mio passaggio temporaneo su Rai 1 come investimento sulla mia carriera e anche prestigio per il nostro telegiornale. Quando ho ricevuto la proposta mi sono preso un paio di giorni di tempo per pensarci perché ero stato già assegnato alle Olimpiadi di Tokyo. Alla fine poi ho accettato con entusiasmo anche per una sfida professionale, per confrontarmi con qualcosa di diverso.

Come ti stai trovando in fase di preparazione con Barbara Capponi? Per l’autunno, visto il mancato spacchettamento, si sta pensando a una suddivisione più netta degli spazi: voi come li gestirete?

Barbara è una collega che non conoscevo di persona: l’ho incontrata per la prima volta alla conferenza stampa di presentazione del daytime estivo di Rai 1. Oltre all’indubbia professionalità, è una persona veramente splendida, molto carina, gentile ed è brava nel farmi sentire a mio agio e a creare una bella sinergia fra di noi. Ci sarà un nuovo studio, con un importante cambio di paradigma per la conduzione che si presterà alla stagione estiva. La divisione degli spazi dipenderà anche dalla nuova forma che stiamo trovando: è un work in progress.

Sei il più giovane volto del daytime estivo di Rai 1 alla conduzione di un programma quotidiano: quali sono i timori, le paure a poche ore dal debutto con Unomattina Estate?

Sicuramente mi farò delle belle sudate in studio con tutti quei riflettori puntati addosso ai quali da inviato non sono abituato. I colleghi che fanno sia gli inviati che i conduttori in studio mi hanno assicurato che chi è abituato all’esperienza all’esterno non ha alcun tipo di problema nella conduzione da studio, una volta superata l’ansia del debutto. Non sottovaluto comunque quest’esperienza: mi applicherò e sono orgoglioso di cimentarmi con una conduzione così importante a quella che è relativamente una giovane età. Per questo devo ringraziare Coletta, che è un grande esperto di televisione e, a prescindere da me, decide di sperimentare volti giovani.

Per il tuo futuro quali sogni professionali hai? Ti piacerebbe rimanere alla conduzione in studio o pensi di tornare sul campo?

Da due anni ho raggiunto l’obiettivo a cui da sempre ambivo, ovvero ottenere la qualifica di inviato e raccontare il mondo per la Rai. A questo punto mi piacerebbe continuare a farlo, dato che è qualcosa che ho raggiunto con molta fatica. So anche che non è un’attività che posso continuare a fare per sempre, quindi per il momento mi piacerebbe proseguire per poi magari dedicarmi a una seconda parte di carriera da studio. Ho anche un sogno futuribile nel cassetto: realizzare un programma che esplori il mondo, portando in una dimensione più articolata quello che faccio in piccolo con i miei reportage.

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