Gialappa’s, Forest, Magalli e quell’intesa perfetta. Nella speranza che non sia stato un atto unico
GialappaShow ha ospitato Giancarlo Magalli, con il conduttore che non ha mai sfigurato, regalando perle e un’ottima intesa con Forest
Se negli studi di Mediaset, alla metà degli anni novanta, la Gialappa’s avesse incrociato Giancarlo Magalli anziché Claudio Lippi, forse la carriera dell’ex volto de I Fatti Vostri avrebbe preso un’altra direzione. Un pensiero che, domenica sera, ha riempito la mente di diversi spettatori, divertiti – ma per nulla sorpresi – nel vedere il conduttore ospite a GialappaShow.
Non un cameo, bensì una vera e propria partecipazione, costante e brillante, con Marco Santin e Giorgio Gherarducci che si sono a ripetutamente appoggiati a Magalli, a sua volta braccio destro di Forest.
A Mai dire gol Lippi – seppur vittima sacrificale del trio – era il timoniere dello spettacolo. Al contrario, a GialappaShow Magalli ha ricoperto un ruolo ancor più complicato. Perché essere la spalla della Gialappa’s è difficile, esserlo di Forest, che a sua volta lo è della Gialappa’s, rasenta l’impresa.
Eppure Magalli non ha sfigurato nemmeno per un secondo, perfettamente inserito in un meccanismo oliato, fatto di tempi, inserimenti e freddure disseminate qua e là.
Che l’intesa fosse promettente lo si era capito qualche anno fa durante un Milano-Roma. Simpatia reciproca confermata nell’estate 2021 a Twitch dire Europei, quando Magalli si collegò addirittura da casa sua elargendo racconti e aneddoti irresistibili.
Magalli e Forest non si pestano mai i piedi, anzi. Magicamente complementari, fin dal primissimo istante. Il padrone di casa lo celebra, a modo suo: “La mitica lumaca del Cantante Mascherato”. Magalli ribatte, regalando, a otto anni di distanza, l’immaginario discorso da Presidente della Repubblica: “Mi impegno a far finire le trasmissioni di prima serata ad un’ora decente”. Ma siccome il tutto avviene da una balconata, l’intonazione della voce ricorda volutamente quella di un altro pelato.
Non mancano accenni ironici al salotto di Guardì, con tanto di sedie e tavolino da bar. Magalli intervista il caso umano di turno, che è ovviamente Michele Foresta: “Che nome brutto, anche se credo sia di fantasia. Leggo che vuole fare il presentatore, ma nel fisico non è adatto, è sottomisura”. Forest, offeso, replica: “Solo perché è nato figo deve sbeffeggiare gli altri? E’ bodyshaming”.
Magalli sembra esserci da sempre, fornendo al pubblico la strana sensazione di essere già divenuto indispensabile. Con la speranza che non si sia trattato di un atto unico.