Una vecchia storia che si ripete: come è noto, per Katia Ricciarelli non è scattato alcun provvedimento di ammonizione o di espulsione dopo aver commentato con un epiteto omofobo al Grande Fratello Vip 6 la camicia colorata dell’attore Alex Belli (“Sembri un ric******“).
Il conduttore Alfonso Signorini non ha affrontato direttamente la questione, optando per un discorso più generico (“Katia Ricciarelli in questi giorni ha detto cose che non sono state di gran gusto… Come lei molti altri”), riferendosi anche a un altro episodio, nel quale il soprano ha dato delle “paralitiche” alle tre principesse Selassiè davanti a Manuel Bortuzzo, ex nuotatore costretto alla sedia a rotelle.
Il presentatore e direttore di Chi ha ribadito:
“Non vuol dire liberi tutti, ogni cosa verrà considerata nella sua intenzione. Saremo rigidi con chi usa espressioni contro le donne, contro gli orientamenti sessuali, le bestemmie. Saremo implacabili. Però dobbiamo anche capire che se una persona dice una parolaccia oppure esprime una considerazione che non ha nessun tipo di carattere offensivo, è semplicemente una caduta di gusto”.
Gf Vip: Alfonso Signorini sposa la linea Pio e Amedeo
Signorini alla vigilia della partenza del reality show aveva annunciato effettivamente che il Grande Fratello sarebbe stato più elastico nei confronti del politicamente scorretto, sposando in pieno la linea di Pio e Amedeo, che nell’ultima puntata di Felicissima sera avevano affrontato questo tema con un monologo teoricamente comico ma sin troppo politico nell’esito.
Non entreremo nel merito della questione relativa al politicamente (s)corretto. Sarebbe invece interessante notare come gli insulti omofobici nei reality show godano di una sorta di impunibilità, come la società sia più avanti della politica, ma anche della televisione, come non esista un ddl Zan del piccolo schermo.
Nel caso di Katia Ricciarelli, viene da chiedersi: e se a pronunciare la R-word fosse stato Alex Belli, una delle tre principesse etiopi o un altro dei carneadi nella Casa, sarebbe stato fatto lo stesso ragionamento? “È una domanda che dobbiamo farci per forza”, direbbe qualcuno. Sui social in molti hanno chiesto l’espulsione dell’ex moglie di Pippo Baudo, ma sicuramente per averla nel cast la produzione si sarà svenata. D’altronde, è la più famosa del gruppo.
Il precedente all’Isola dei Famosi: Mariano Apicella insulta Cristiano Malgioglio (che lo porta in tribunale)
C’è poi un altro caso noto. Siamo nel 2012, con Nicola Savino che conduce L’Isola dei Famosi su Rai2 (per l’ultima volta sulla tv di viale Mazzini) dopo la gestione imperiale di Simona Ventura. Verso la fine della puntata va in onda un rvm a riassunto della settimana. Ebbene, ad un certo punto si vede e si sente il musicista Mariano Apicella dire a proposito di Cristiano Malgioglio “Tu sì rric******”, io no”.
Il paroliere, una volta terminata la visione del filmato, montò giustamente su tutte le furie, prendendosela con Savino:
“Io stasera lascio l’Isola dei Famosi. Mi meraviglio di te perchè Simona Ventura non si sarebbe mai comportata così, con queste volgarità. Sono venuto all’Isola dei Famosi per fare una grande Isola, per dimostrare il meglio di me stesso, ma non mi piace tutto questo. […] Per queste volgarità me ne vado via”.
Nicola Savino – che dovette gestire una puntata già difficilissima – promise una lettera di scuse da parte di Apicella (che poi arrivò, con un insuperabile “Non ho nulla contro la categoria omosessuale“), l’inviata Vladimir Luxuria cercò di far ragionare Malgioglio dichiarando che tutti condannavano quel gesto, ma l’attuale giudice di Tale e Quale Show non ne volle sapere:
“Gli autori hanno sbagliato, io non sono stato protetto. Qui non stiamo facendo il Grande Fratello. L’Isola deve essere dei famosi, non di queste persone che deve offendere noi e non si sa neanche chi siano.Non mi diverto più, voglio andarmene a casa”.
Il paroliere così si ritirò. Appena lasciato il reality, decise di querelare Apicella per diffamazione, anche se non sappiamo come sia andata a finire. A nove anni di distanza, le parole di Cristiano Malgioglio sono risultate involontariamente profetiche, ma purtroppo gli insulti omofobici in televisione godono ancora di una sorta di impunità, proprio come nel Paese che attende da anni una legge contro l’omolesbobitransfobia.