Gerry Scotti ricorda Silvio Berlusconi: “Ci ha trasmesso i valori di questo lavoro”
Intervenuto nello Speciale Tg5 dedicato alla scomparsa di Silvio Berlusconi, Gerry Scotti ha ricordato il fondatore di Mediaset
Da questa mattina, quando alle 10:35 l’Ansa ha dato la notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi, si succedono i ricordi delle persone che lo hanno conosciuto. C’è chi lo ha conosciuto nei palazzi della politica, chi invece, come Gerry Scotti, lo ha conosciuto nelle vesti di editore, a Mediaset. Proprio il presentatore oggi sarebbe dovuto tornare in onda su Canale 5 con un nuovo ciclo di puntate di Caduta Libera, la cui partenza è rinviata e sostituita dalla programmazione alternativa messa in campo con l’arrivo della notizia della scomparsa del Cavaliere.
Gerry Scotti si è però collegato con lo Speciale Tg5 per ricordare Silvio Berlusconi come imprenditore e grande conoscitore della macchina televisiva. “Per noi è stato il maestro del lavoro. Ci ha insegnato ad amare questo lavoro, a rispettarlo profondamente, a rispettare le persone con cui facciamo questo lavoro” – ha esordito Scotti “quindi tutti i tecnici, gli operai, le maestranze, le sarte, i parrucchieri, tutti, e a rispettare le persone che poi il nostro lavoro fruiscono, cioè i telespettatori”.
“Questa era la sua massima dottrina: a tutti quelli della mia generazione – forse i grandi che lui aveva incontrato sulla sua strada, Mike, Corrado, Vianello erano gente già del mestiere e a loro non doveva insegnare nulla – a noi gente di bottega ci ha trasmesso, non insegnato, i valori di questo lavoro. Non so se volente o nolente, ma questi valori hanno stimolato anche tutte le altre emittenti a fare come noi della tv commerciale” ha proseguito.
“Mi sembra sia stato un bellissimo esempio anche per i nostri concorrenti” ha concluso questa prima parte del suo ricordo Gerry Scotti. “Ma secondo te che cosa voleva Berlusconi prima di tutto dalle sue televisioni?” gli domanda poi Cesara Buonamici. “Voleva che la televisione fosse una parte in più della famiglia, un accessorio della famiglia” – risponde Scotti – “Guarda, io uso spesso nelle mie interviste la parola elettrodomestico: io penso che lui potesse sposare questo mio concetto. Perché essere in casa degli italiani, anche nei luoghi più intimi – in cucina dove si pranza, si cena, qualcuno poi in camera da letto, qualcun altro se la porta addirittura in bagno – vuol dire condividere con la televisione tantissimi momenti della propria giornata e della propria esistenza e della propria vita. Lui voleva che fossimo un pezzo di tutte le famiglie dove entravamo”.
A proposito dei programmi che più hanno caratterizzato le sue reti, Gerry Scotti non ha dubbi. “Sicuramente per il suo gusto e per quello che lui sognava di fare, i grandi varietà che lui aveva preso, da quelli in bianco e nero della Rai degli anni Sessanta e Settanta e li avevi trasformati nel bellissimo spettacolo del sabato sera italiano. Quelli erano i suoi varietà, quelli che lui voleva vedere, pieni di luci, di colori, di balletti, di costumi. Amava il lato comico, rideva alle battute e il giorno dopo ce lo veniva a ricordare” risponde.
“Lui” – prosegue nel ricordo il conduttore – “ha amato molto anche i contenitori che occupassero un’intera giornata, tipo l’invenzione della Buona Domenica. Guai a toccare a lui la domenica. La domenica bisognava stare tutti in famiglia, guardare tutti con il nonno, la nonna, il papà, lo zio, la mamma, i bambini un programma che durasse dalle due alle otto di sera. Quando glielo abbiamo fatto notare e gli abbiamo detto “dottore, sono sei ore di diretta”, lui sorridendo rispondeva: “Cosa volete che sia, sono sei ore, ma vi divertite”. In effetti quel divertimento arrivava nelle case degli italiani. Sono sicuro che tutti glielo riconosceranno”.
Scotti ha aggiunto un ulteriore aneddoto: “Quando siamo tornati sull’argomento dei miei esordi in televisione, io mi sono permesso di dirgli: “Presidente, ma lei lo sa che la prima volta che mi ha visto ha detto a Cecchetto “ma questo qui assomiglia al mio ragioniere in Brianza”. Lui, che era bravissimo anche nel corso degli anni a cambiare idea, perché era una persona molto intelligente, ha detto: “Sì, forse all’esordio ti avevo giudicato così. Adesso sappi che dovunque io sia, se torno a casa o rientro in albergo, e accendo la televisione e c’è la tua faccia, ecco in quel momento sono a casa”. Questa era la televisione che voleva Silvio Berlusconi”.
“Grazie Gerry, è un giorno molto triste oggi per tutti noi” ha commentato Cesara Buonamici. “Sì” ha confermato Scotti, che ha aggiunto: “Ho tentato di non commuovermi. Sai che io sono uno che si commuove molto, quindi lascio ai prossimi giorni anche i momenti di grande commozione. Oggi io ho postato una sua fotografia e gli ho detto semplicemente grazie“.
“Grazie per tutto ciò che ci ha regalato nella nostra vita” ha concluso Scotti, con la voce rotta dalla commozione.