Home Avanti un altro! Gerry Scotti a Blogo: “Stasera a Zelig, non si finisce mai di imparare. La forza di Tu si que vales? Il montaggio e la giuria” (audio)

Gerry Scotti a Blogo: “Stasera a Zelig, non si finisce mai di imparare. La forza di Tu si que vales? Il montaggio e la giuria” (audio)

Gerry Scotti racconta a Blogo la sua prima volta a Zelig e parla del successo di Tu si que vales. Segui Zelig in diretta.

pubblicato 20 Novembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 21:49

 

Oggi TvBlog ha il piacere di ospitare Gerry Scotti. Al grido di “non si smette mai di imparare”, infatti, questa sera il conduttore debutta alla conduzione di Zelig insieme a Teresa Mannino e ha riservato a Blogo le sue sensazioni prima della messa in onda. Non solo perché Scotti ci ha tenuto a spiegare il successo di Tu si que vales (ormai giunto alla semifinale) e del sabato sera di Canale 5 e fare chiarezza sulle produzioni del suo futuro televisivo.

E’ la tua prima volta da capo comico. O sbaglio?

“Sì, per la serie ‘non si smette mai di imparare’, continua il mio destino professionale che mi vede sempre più a 360 gradi. Era quello che mi mancava nel mio palmares. Fra una risata e l’altra con Gino e Michele (gli ideatori ed autori di Zelig, ndb), abbiamo trovato tre giorni dove la mia permanenza a Roma per Tu si que vales non fosse necessaria e mi sono ritrovato a Viale Monza a Milano, nell’angusto spazio storico di Zelig, a fare di notte le prove con tutti i comici e con Teresa Mannino che non vedevo l’ora di conoscere perché ci eravamo sempre scambiati un po’ di complimenti per interposta persona ma non ci eravamo mai incontrati. E stasera avrete modo di vedere su Canale 5 le due serate… Se la gente che era lì – ed erano 1800 persone ogni sera – si è divertita ed ha battuto le mani, penso che lo possiate fare anche voi da casa”.

Dalle tue parole percepisco che pure tu ti sei divertito…

“Grande entusiasmo. Ci hanno messo un po’ a convincermi ma per una forma di rispetto. Quando, da corpo estraneo, entri in una cosa così strutturata come è uno spettacolo di Zelig, lo devi fare in punta di piedi. Lo devi fare rispettando tutti i loro crismi, i loro comandamenti. Io non ho mai paura del lavoro o delle quantità di ore di prove o riunioni, ma devo sentirmi in grado di mettere quel vestito. Ho voluto fare con gli autori ed i comici una lunga chiacchierata e abbiamo scoperto che, come dicono i politici, c’erano dei punti di convergenza. E allora mi sono lasciato inghiottire da questa voragine ed è stata un’esperienza piacevolissima. E’ stato bello, dopo trent’anni di televisione, essere nella scuola di Zelig e mi ha fatto bene al fisico, al morale. Amo molto la loro disciplina, la loro meticolosità, il loro rispetto per il lavoro, il loro grande rispetto dei ruoli. Insomma, signori, questa è una grande scuola: è una scuola di teatro, di cabaret, di televisione e, probabilmente, anche di vita”.

Tu si que vales, invece, è diventato un appuntamento fisso del sabato sera di Canale 5. Cosa è cambiato rispetto alla prima puntata? Sembra che il programma sia cambiato in corso d’opera…

“Io non posso dirvi tutto perché abbiamo delle grosse costrizioni legali (ride, ndr). Il mistero vero è che la ricetta si chiama Maria, Gerry e Rudy e non si inventa in laboratorio né con i format o le carte bollate. Di sicuro sapevamo che noi tre insieme potevamo fare qualsiasi altro programma che partisse dalla voglia della gente di esibirsi. Abbiamo cavalcato questa nostra unica sicurezza che avevamo. L’abbiamo fatto e, spero l’abbiate apprezzato, non in maniera strombazzata e altisonante. Siamo partiti con grande modestia in una stagione che non era esattamente favorevole perché il tardo settembre di quest’anno sembrava rispondere metereologicamente ad un ferragosto. Ma dopo abbiamo avuto le nostre soddisfazioni in un sabato che continua ad essere dominato da importanti partite di calcio e dalla presenza di un avversario storico, ben fatto, tradizionale, come Ballando. Andare bene con un avversario storico e fatto bene è ancora più importante. Quindi abbiamo semplicemente dimostrato che la ricetta c’era ed era l’alchimia fra noi tre”.

Non solo fra voi tre ma anche con Mara Venier. E’ entrata in punta di piedi ma è ormai una presenza fissa…

“Mara è arrivata come una delle giudici popolari ma dopo che l’abbiamo vista all’opera, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti di tenerla sempre con noi. E’ la quinta essenza ed è quello che ci serviva per fare la giudice popolare: popolare, solare, divertente, facile a commuoversi. Mi sembra un bellissimo contraltare e penso che sia uno dei segreti del successo di questa edizione. Io non mi sono soffermato a farti notare come il lavoro del nostro montaggio, della grafica e degli autori si sia sempre più manifestato nel corso delle puntate. Forse il salto di qualità che tu hai notato e che mi facevi notare prima è avvenuto anche per quello, dalla seconda/terza puntata abbiamo ricominciato a parlare il linguaggio al quale avevamo abituato il nostro pubblico e, quindi, tanto di cappello all’enorme lavoro fatto da quelli che lavorano quando io, Rudy, Maria e Mara abbiamo finito. E’ un lavoro indispensabile e fantastico”.

Sono iniziate le riprese della nuova edizione di Italia’s got talent con la nuova giuria. Sei curioso di vederla? O, come una vecchia fidanzata, non vuoi più incrociarlo?

“Io non mi fidanzo con i programmi televisivi, faccio ancora una differenza fra il lavoro e l’esterno. Non c’è questo problema. Quando sarà in onda, ci butterò un occhio. Ma io guardo molta meno televisione di quanta ne faccia. E’ la sindrome del pasticcere: non credere che quando va a casa, il pasticcere si mangi la crema pasticcera, casomai si mangia una fetta di salame. Quando saranno in onda, compatibilmente con i miei gusti ed i miei impegni, guarderò anche come l’hanno fatta loro che, sicuramente, potranno guardare come l’abbiamo fatta noi”.

Nel tuo futuro televisivo ci sono tanti progetti: Lo show dei record, Avanti un altro e pure il ritorno di Finalmente soli

“Continua ad essere un mio sogno. Non è periodo per questo genere di produzioni in Italia, si fa fatica a trovare i soldi e gli spazi. Finirà che mi produrrò una mini-serie per il web e lo farò io. Me lo chiedono da talmente tante parti che mi sembra assurdo non farlo. Ci sarà un momento che come sfizio per la mia carriera mi toglierò di fare ancora Finalmente soli con Maria Amelia Monti. Volgiate scusare se assomiglieremo sempre di più a Sandra e Raimondo, ma sarà una questione di età. Se aspettiamo ancora un po’, saremo due nonni pure noi. L’importante è conservare quello spirito…”.

Poche settimane fa hai annunciato un nuovo preserale. Ci sono già delle idee?

“L’unica realtà annunciata è la mia tranche di Avanti un altro perché Paolo (Bonolis, ndr) me lo aveva già chiesto lo scorso anno quando ho fatto le mie 70 puntate e siamo rimasti d’accordo così; alla rete va benissimo e va bene pure a noi perché è stata un’esperienza bella, divertente, e spero lo sia anche quest’anno. Ma ciò non ha impedito a nessuno di noi ad andare avanti a cercare e lavorare su altre idee. Bisogna essere pronti a qualsiasi evenienza. E’ inutile nasconderti che abbiamo provato almeno tre/quattro titoli: alcuni sono semplicemente dei rifacimenti di titoli del passato che avevo già fatto io o che aveva fatto qualcun altro, un paio sono idee originali. La nostra regola è non fermarsi mai su quello che stai facendo, bisogna sempre pensare a quello che farai dopo”.

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